Andy Roddick Italian Fans Forum - Tennis passion

Votes taken by Giaguaro

CAT_IMG Posted: 12/3/2024, 19:47     +1Luca Nardi - ATP PLAYERS BOX
[LL] L. Nardi b. [1] N. Djokovic 6-4 3-6 6-3

Se una settimana fa gli avessero chiesto dove sarebbe stato oggi, la risposta probabilmente sarebbe stata Miami. E invece Luca Nardi è ancora ad Indian Wells, nonostante abbia perso da David Goffin al turno decisivo di qualificazioni. “Stavo per andare via, non pensavo di riuscire ad entrare in tabellone” – aveva detto il pesarese, che poi nel main draw del BNP Paribas Open 2024 ci è effettivamente entrato come lucky loser (e pure al secondo turno).

Una settimana dopo, Luchino – detto Giotto per chi lo conoscerà da questa sera – non solo si gioca per la prima volta in carriera la possibilità di approdare agli ottavi di un Masters1000, ma lo fa contro Novak Djokovic, n°1 del ranking ATP e di cui ha un poster in camera da letto. Nole è diventato professionista nel 2003, anno di nascita di Nardi, e difficilmente si aspettava di perdere questa partita, così come difficilmente Luca si aspettava di vincerla.

“Prima di stanotte nessuno qui mi conosceva, spero si siano divertiti” – ha detto l’italiano, incredulo, nell’intervista a caldo post partita. “Non riesco a spiegare che cosa provo, ho la foto di Novak nella mia camera. Essere qui ora dopo questa partita è una sensazione che non riesco a descrivere, non ho parole“ – ha proseguito Luca, senza far mancare un pensiero a Jannik Sinner, con cui si è allenato nella preseason. “Guardare gli incontri di Jannik mi spinge a fare sempre meglio. Non pensavo di vincere, ma mi sentivo bene in allenamento, sono molto contento di questo successo”.

Il tennis è così, bello perché imprevedibile. Un mese prima puoi perdere dal n°409 del mondo, un mese dopo puoi sconfiggere il n°1 senza aver mai battuto un top50 prima di Indian Wells. A fine torneo Nardi entrerà per la prima volta in carriera in top100 (ora è n°95 live, al massimo potrebbe scendere al n°96). Ma, in questo momento, crediamo sia l’ultimo dei suoi pensieri.

Una vittoria così è per sempre. Davide ha sconfitto Golia.

Primo set: Djokovic irriconoscibile, Nardi sfrutta l’occasione

Se è vero che – comprensibilmente – fino a poco prima di scendere in campo Luca Nardi appariva molto teso, altrettanto vero è che, non appena la partita inizia, la musica è subito cambiata. Il pesarese vince il sorteggio e sceglie di ricevere: una decisione che paga, dato che inaspettatamente è proprio lui il primo ad ottenere un break. Nei primi quattro game dell’incontro Novak Djokovic non sembra avere grossi problemi, tenendo agilmente la battuta e costringendo il suo avversario ai vantaggi per due volte su due. Il serbo, tuttavia, non riesce mai ad arrivare a palla break, offrendola anzi lui stesso nel quinto gioco (facendosi riprendere da 40-15, commettendo tre brutti errori).

Supportato da una prima palla consistente e da un dritto molto efficace, Nardi non si fa scappare la ghiotta chance, reggendo alla grande lo scambio e salendo sul 4-2 dopo mezz’ora di partita. Il n°1 del mondo sembra mostrare parecchie difficoltà negli spostamenti, trovandosi spesso distanze dalla palla e incappando in qualche errore di troppo. È evidente che, in questi casi, la cooperazione del giocatore più forte è necessaria, ma non passi sotto traccia il primo set di Luca Nardi, chiuso con due punti diretti con il servizio. Tre quarti d’ora fantastici, in cui l’azzurro ha anche talvolta scherzato sotto rete il 24 volte campione Slam: 6-4!

Secondo set: Djokovic pareggia i conti senza fare nulla di particolare

Anche il secondo parziale non sembra partire male per il 20enne di Pesaro, che però avanti 40-0 nel suo primo turno di battuta abbassa leggermente la soglia d’attenzione, incappando in un paio di errori gravi. Djokovic coglie al volo la prima chance di break della sua partita, ma le difficoltà del serbo non sono svanite, anzi. In un terzo game da oltre dieci minuti Nardi trova subito il contro-break, convertendo la quinta palla break nonostante qualche sterile polemica del serbo. Il n° 1, infatti, serve una seconda che sembra out: non arrivano però conferme, quindi Nardi – dopo essersi fermato per un istante – manda regolarmente la palla dall’altra parte. Anche Nole però si ferma, giocando un colpo decisamente comodo per Giotto, che si avventa sulla palla e firma il contro-break.

L’arbitro ovviamente non può fare nulla se non assegnare punto e game all’italiano. Operato l’aggancio sul 2-2, comunque, qualcosa inizia a scricchiolare nel gioco del n°123 del mondo, che non riesce più ad essere aggressivo come nella prima ora di gioco. Qualche gratuito di troppo costa un nuovo e doloroso break a Nardi. Senza fare niente di eccezionale Djokovic si porta sul 5-2, vede svanire due set point in risposta ma chiude poco dopo col servizio. 6-3 per il serbo, ancora comunque lontano dalla miglior condizione.

Terzo set: strabiliante Nardi, Djokovic si arrende impotente

Il piccolo e più che comprensibile calo da parte di Nardi – se proprio così bisogna chiamarlo, sempre ricordando chi ha di fronte – resta fortunatamente confinato nel secondo set. Fin dall’inizio del terzo Giottoriprende in mano lo scambio, tentando di essere sempre lui a fare gioco. Il dritto riprende a viaggiare meravigliosamente, ma è con uno splendido rovescio che il lucky loser azzurro si procura due break point consecutivi. Saranno tre in totale, unite alle altrettante opportunità di Djokovic per portarsi a casa il secondo gioco. La quarta è quella buona per il serbo, che impiega oltre 12 minuti per impattare sull’1-1 in un match più in bilico che mai.

Come nel primo set, a rompere per primo l’equilibrio è ancora Nardi, che sul 3-2 disputa un game senza un senso logico e si porta avanti di un break, confermato sul 5-2 senza tremare. Il livello di tennis espresso dal pesarese nel set decisivo è qualcosa di impressionante, come testimoniano i 16 vincenti e soli 4 gratuiti scagliati nel parziale decisivo. Nel momento della verità il braccio non trema: dopo due ore e venti meravigliose Luca Nardi batte Novak Djokovic 6-4 3-6 6-3, mettendo a segno il doppio dei vincenti (36 a 18) e approdando agli ottavi di un Masters 1000 per la prima volta in carriera.

L’inatteso successo contro Novak Djokovic porta a nove il numero di tennisti italiani a battere il n°1 del mondo. Il serbo pare avere un serio problema con il tricolore, visto che cinque delle sue ultime nove scofitte sono arrivati contro tennisti azzurri (Musetti a Montecarlo, Sinner alle Finals, in Davis e all’Australian Open e appunto Nardi ad Indian Wells; Nole non aveva mai perso contro un lucky loser in vita sua).

Luchino diventa anche il quarto giocatore dal ranking più basso di sempre a prevalere sul n°1 del mondo in un Masters1000, nonché il terzo fuori dalla top100 dopo Vesely (Dubai 2022) e Del Potro (Olimpiadi 2016) a sconfiggere Djokovic quando Nole era (o è) seduto sul trono del ranking mondiale.


Sarà Tommy Paul l’avversario di Nardi agli ottavi

L’incontro che, almeno sulla carta, si presentava come il più equilibrato della giornata è andato a Tommy Paul, che aumenta il numero di statunitensi agli ottavi di finale. Al n°17 del ranking è servita un’ora e mezza per avere la meglio su Ugo Humbert, recente vincitore del titolo a Dubai. Il francese ha sciupato un vantaggio di 4-2 nel primo parziale, perdendo gli ultimi quattro game del set, mentre nella seconda frazione gli è costato caro il break subito nel nono gioco. Paul si è così imposto per 6-4 6-4 ed è approdato agli ottavi, dov’è stato raggiunto qualche ora più tardi da un eroico Luca Nardi.

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Ha definito questo successo “un miracolo”. Luca Nardi da Pesaro è la faccia sorridente del tennis italiano della notte appena trascorsa. A Indian Wells, da lucky loser manda a casa tale Novak Djokovic 6-4, 3-6, 6-3 al termine di una gara fantastica, conclusa con un terzo set da 16 vincenti e 4 gratuiti: “E’ una sensazione incredibile. Non potevo nemmeno immaginare di giocare una partita contro di lui e ora l’ho anche battuto. Quindi per me è un sogno diventato realtà”.

Il ventenne pesarese ha ammesso di essere un grande fan di Novak: “Ho un suo poster sulla porta della camera da letto. Ogni sera che vado a letto vedo Novak: ce l’ho e penso che lo terrò”.

La vittoria di Nardi parte da lontano: eliminato dalle qualificazioni da Goffin, è entrato in tabellone da ripescato e poi ha battuto nell’ordine Zheng e Djokovic: “Se qualcuno me l’avesse detto dopo la sconfitta con il belga, gli avrei dato del “pazzo”. Nessuno poteva immaginarlo anche perchè ero il terzo Lucky Loser. Non sono mai riuscito a battere un top 50. E, invece, qui ho battuto Zhang al primo turno e ora Nole”.

Quando Luca ha pensato realmente di poter battere il n. 1 al mondo?
”Prima della partita ho parlato con il mio allenatore e gli ho detto che non avrei voluto perdere 6-1 6-1. Ho cominciato bene e dopo tre o quattro game ho avuto buone situazioni. Durante gli scambi sentivo buone sensazioni e lì che ho capito che avrei potuto vincere”.

Il pubblico lo ha sostenuto addirittura cantando il suo nome: “Ho cercato di non ascoltare troppo il pubblico. Stavo solo cercando di concentrarmi su quello che dovevo fare. Ma dopo la partita, i miei allenatori mi hanno detto che tutti facevano il tifo per me. Incredibile! Djokovic è il miglior giocatore di sempre e quindi penso che terrò questo momento per me, per il resto della mia vita”.

Il pesarese balza in Top100 e al momento sarebbe n. 96 al mondo, un grande obiettivo raggiunto agli inizi di marzo con tutta una stagione ancora a disposizione. Adesso nel mirino c’è Tommy Paul, nome del suo prossimo avversario, conosciuto in conferenza stampa: “Non avevo controllato il tabellone! Grazie per avermelo fatto sapere. Preparerò la partita con i miei allenatori. Sarà molto dura perchè sta giocando molto bene. Mi piace il suo gioco, il suo stile. ‌[…] Una settimana fa non sapevo neanche dove sarei andato, e ora giocherò contro Tommy Paul. Devo cercare di restare il più calmo possibile senza pensare a cos’è successo in questo match“.

Poi torna sul successo ottenuto sul serbo: “Ho 20 anni e vedo le sue partite da dieci. L’unico vantaggio che ho avuto è che non mi ha visto mai giocare. Quindi di sicuro è stata una sorpresa per me essere protagonista negli scambi lunghi”.

Il suo braccio non ha tremato quando è andato a servire per il match: “Le palle erano quasi nuove e sapevo di aver avuto qualche problema al servizio con qualche doppio fallo. I miei allenatori sanno che quando non trovo la prima di servizio, poi sono molto nervoso sulla seconda. Quindi nell’ultimo turno di servizio del match ho cercato sempre di giocare la prima di servizio”.

Tanti italiani di successo nel tour ATP: c’è qualche segreto o è merito anche di Jannik?

‌“Non so se ci sono dei segreti. Ma di sicuro, come me, tutti i giocatori italiani ammirano Jannik per quello che sta facendo. Ho avuto la possibilità di allenarmi con lui molte volte. Cerco sempre di imparare da lui, perché è un ragazzo molto simpatico, un gran lavoratore ed è molto bello quello che sta facendo per l’Italia, per il nostro Paese, per il tennis italiano che ora sta diventando anche più popolare. Spero di potermi unire a lui con i risultati, nella vita mai dire mai”.

Un po’ controcorrente Nardi su un tema sempre più attuale nel mondo dello sport. “Lavoro sotto l’aspetto mentale? Mi spiace dirlo ma in realtà no, ho solamente lavorato bene e duramente nelle ultime settimane. Non ho avuto un inizio di stagione positivo perché mi sono storto la caviglia e non ho potuto lavorare con costanza”.
CAT_IMG Posted: 23/8/2023, 14:06     +1RETRIBUZIONE MINIMA AI PRIMI 250 TENNISTI DEL MONDO: ATP LANCIA BASELINE - NEWS
A pochi giorni dall’inizio dello US Open giungono notizie di un certo spessore da parte dell’ATP, che ha recentemente annunciato un programma per aiutare economicamente i giocatori. Il sostegno, ovviamente, è rivolto principalmente a chi davvero ha bisogno di supporto economico, focalizzandosi principalmente sui tennisti lontani dalle prime posizioni del ranking. A dire il vero, la proposta non è del tutto nuova: se ne era già parlato in epoca di covid, con la possibilità di inaugurare un Player Relief Fund, una sorta di programma di soccorso per i giocatori. Anche Novak Djokovic, in quel periodo, aveva proposto un massiccio intervento dei top players per aiutare i tennisti più giù in classifica, sebbene alla fine non si giunse mai ad una risoluzione definitiva.

Sarà compito dell’ATP, questa volta, portare a termine una nobile promessa, che verrà sperimentata nel prossimo triennio, a partire dunque dalla stagione 2024 fino al 2026. Come annunciato sul sito web del circuito maggiore maschile, verrà presto lanciata Baseline, un’importante operazione finanziaria che si baserà su tre pilastri. Ai primi 250 giocatori verrà garantita una sorta di salario minimo, al pari di sostegno economico in caso di infortuni prolungati. Verranno poi premiati quei tennisti che, per la prima volta nel corso della loro carriera, entreranno tra i primi 125 giocatori al mondo. Procediamo con ordine.

1) Guaranteed Base Earnings, che cos’è e a chi spetterà di diritto
Il primo punto fondamentale spiegato dall’ATP riguarda il Guaranteed Base Earnings, una cifra minima variabile che ogni giocatore dovrà aver incassato al termine della stagione. Ricordando che il programma è rivolto ai primi 250 tennisti al mondo, sono state create tre fasce, ad ognuna della quale è associato ciò che a tutti gli effetti possiamo chiamare salario minimo.

La prima fascia riguarda i primi 100 giocatori in classifica, che avranno diritto ad una somma minima di 300mila dollari. La seconda fascia comprende i tennisti tra le posizioni n°101 e n°175 incluse, che dovranno incassare almeno 175mila dollari, mentre la terza fascia include i giocatori dal n°176 al n°250 ATP incluso, cui spetteranno almeno 75mila dollari. È bene precisare che queste cifre sono appunto minime, per cui se gli incassi di un tennista le supereranno – e con incassi si intende solamente il prize money derivato dai tornei – non succederà nulla. Se invece quanto riscosso da un giocatore di una determinata fascia sarà inferiore alla cifra prestabilita, ecco che l’ATP interverrà di tasca propria, coprendo la differenza necessaria ad arrivare alla suddetta cifra.

È bene, a questo punto, fare una precisazione. Nel comunicato ufficiale non è indicato il periodo specifico in cui verrà presa in considerazione la classifica ATP, utile a determinare le tre fasce di cui sopra. È ragionevole pensare, tuttavia, che questo possa avvenire al termine di ogni stagione, in modo che per ogni giocatore sia possibile calcolare il prize money totale conseguito ed, eventualmente, aggiungere la differenza necessaria ad arrivare alla quota della propria fascia.

2) Chi giocherà meno di nove tornei potrà usufruire dell’Injury Protection
Il secondo punto cardine su cui si basa Baseline è l’Injury Protection, ossia un aiuto economico concreto per quei giocatori costretti a rimanere ai box per molto tempo. Anche in questo caso valgono le tre fasce citate in precedenza (1-100; 101-175; 176-250): ai tennisti in prima fascia che soddisferanno i requisiti spetteranno 200mila dollari, a quelli di seconda fascia 100mila dollari, mentre chi è in terza fascia avrà diritto a 50mila dollari.

Il requisito per poter beneficiare di questo “bonus” è quello di disputare meno di nove tornei in stagione causa infortunio, sommando quelli giocati a livello ATP e quelli a livello Challenger. In questo modo, gli atleti potranno contare su un importante supporto economico e concentrarsi sul recupero dall’infortunio per tornare ad essere competitivi.

3) 200mila dollari per chi entra in top125. Gaudenzi: “Un cambio radicale”
Un altro bonus previsto da Baseline è una cifra una tantum che verrà riconosciuta a chi, per la prima volta nella sua carriera, entrerà tra i primi 125 giocatori al mondo. Ai nuovi arrivati spetteranno 200mila dollari, che verranno incassati prima dell’inizio della stagione successiva.

Entusiasta il CEO dell’ATP Andrea Gaudenzi, che ha dichiarato: “Siamo estremamente felici di poter introdurre Baseline. Questa iniziativa rappresenta un cambio radicale nel modo in cui il tennis gestisce le finanze dei giocatori. È solo l’inizio di ciò che speriamo di raggiungere: la nostra ambizione è di ampliare questa iniziativa negli anni a venire“.

Anche Grigor Dimitrov, attuale n°19 del ranking, ha ammesso che “essere un tennista professionista è molto gratificante, ma è anche un viaggio impegnativo, soprattutto per chi è ad inizio carriera“. Il bulgaro, ex n°3 del mondo e membro dell’ATP Player Advisory Council, ha riconosciuto in Baseline un’iniziativa che cambierà il tennis. “Sapere di avere le spalle coperte grazie ad un introito minimo prestabilito, così come un paracadute in caso di infortuni, consente agli atleti di vivere più serenamente e di concentrarsi esclusivamente sull’aspetto sportivo”.

Secondo le prime previsioni, dovrebbero essere tra i 30 e i 45 i giocatori che riceveranno supporto finanziario grazie a Baseline. Il primo periodo di prova, come detto, si estenderà nel triennio 2024-2026, con la possibilità di espandere questa iniziativa in futuro.
CAT_IMG Posted: 20/7/2023, 14:04     +1U.S. OPEN 2023 - U.S. OPEN
Neanche il tempo di archiviare le imprese sull’erba di WImbledon, chiuse con i successi di Carlos Alcaraz e Marketa Vondrousova, che è già tempo di pensare alla quarta prova del Grande Slam. Sono state, infatti, rese pubbliche le entry list dell’edizione 2023 dello US Open.

I numeri 1 delle liste maschili e femminile sono i campioni uscenti. Al maschile Carlos Alcaraz, trionfatore su Casper Ruud, al femminile e Iga Swiatek, che lo scorso anno regolò in due set Iga Swiatek. Il Paese con più atleti al via è gli Stati Uniti che vede al via quattordici donne e undici uomini a cui andranno aggiunte le wild card.

L’entry list maschile vede dentro i primi 95 del ranking a cui vanno aggiunti i giocatori con il ranking protetto che sono ben nove. Tra i tennisti che hanno utilizzato il ranking protetto nel tabellone maschile da segnalare il vincitore dell’edizione 2014 Marin Cilic, assente dai campi da gennaio, il finalista di quella stessa edizione Kei Nishikori, che sta cercando la condizione nel circuito Challenger. Si aggiungo alla lista in canadese Milos Raonic, lo statunitense Reilly Opelka e il francese Gael Monflis.

Gli altri quattro giocatori sono: Lloyd Harris, Hugo Dellien, Guido Pella e Jiry Vesely. Lo US Open 2023 sarà anche il terzo torneo del Grande Slam consecutivo che non vedrà al via Rafael Nadal. Risulta presente anche Nick Kyrgios, che ha saltato gli ultimi due Slam e non gioca dalla sconfitta con Wu a Stoccarda. Da segnalare che in seguito alla squalifica di 18 mesi è stato cancellato dalla lista lo svedese Mikeal Ymer. Al suo posto entra il primo alternate, il russo Alexander Shevchenko.

Donne
L’entry list femminile ha il suo cut-off alla posizione 100. Cinque le donne che hanno utilizzato lo special ranking, con una menzione speciale per la statunitense Jennifer Brady, che questa settimana ha fatto il suo rientro in campo nell’ITF W100 di Gransby dopo quasi due anni. Le altre sono: la ceca Barbara Strycova, l’australiana Daria Saville, la romena Patricia Maria Tig e la serba Aleksandra Krunic.

Presente nella lista anche Simona Halep. Il suo nome, tuttavia, è affiancato da un asterisco che ne sottolinea la momentanea sospensione, in attesa di capire l’esito della sua vicenda doping.

Iga Swiatek
Aryna Sabalenka
Elena Rybakina
Jessica Pegula
Caroline Garcia
Ons Jabeur
Coco Gauff
Petra Kvitova
Maria Sakkari
Marketa Vondrousova
Daria Kasatkina
Barbora Krejcikova
Beatriz Haddad Maia
Veronika Kudermetova
Jennifer Brady (PR)
Belinda Bencic
Madison Keys
Liudmila Samsonova
Karolina Muchova
Victoria Azarenka
Jelena Ostapenko
Ekaterina Alexandrova
Donna Vekic
Karolina Pliskova
Anastasia Potapova
Magda Linette
Qinwen Zheng
Elina Svitolina
Anhelina Kalinina
Marie Bouzkova
Elise Mertens
Irina-Camelia Begu
Sorana Cirstea
Katerina Siniakova
Paula Badosa
Marta Kostyuk
Petra Martic
Anna Blinkova
Mayar Sherif
Bernrda Pera
Barbora Strycova (PR)
Lin Zhu
Sloane Stephens
Elisabetta Cocciaretto
Varvara Gracheva
Bianca Andreescu
Shuai Zhang
Lesia Tsurenko
Alycia Parks
Danielle Collins
Ana Bogdan
Camila Giorgi
Jasmine Paolini
Lucia Bronzetti
Lauren Davis
Daria Saville (PR)
Simona Halep (provvisoriamente sospesa)
Linda Fruhvirtova
Emma Navarro
Julia Grabher
Peyton Stearns
Yulia Putintseva
Linda Noskova
Arantxa Rus
Ajla Tomljanovic
Aliaksandra Sasnovich
Anna Kalinskaya
Patricia Maria Tig (PR)
Mirra Andreeva
Maria Tatjana
Alizé Cornet
Elina Avanesyan
Xinyu Wang
Caty Mcnally
Rebeka Masarova
Katie Boulter
Camila Osorio
Martina Trevisan
Magdalena Frech
Xiyu Wang
Kamilla Rakhimova
Rebecca Peterson
Nadia Podoroska
Cristina Bucsa
Diane Parry
Anna Karolina Schmiedlova
Leylah Fernandez
Sara Sorribes Tormo
Anna-Lena Friedsam
Panna Udvardy
Claire Liu
Clara Tauson
Maryna Zanevska
Sofia Kenin
Rebecca Marino
Kaia Kanepi
Clara Burel
Danka Kovinic
Anastasia Pavlyuchenkova
Viktoriya Tomova
Jodie Burrage
Tamara Korpatsch
Aleksandra Krunic (PR)
Kateryna Baindl

Ecco le prime alternates:
Margarita Betova
Caroline Dolehide
Madison Brengle
Taylor Townsend
Vera Zvonareva
Olga Danilovic
Jule Niemeier
Tereza Martincova
Su-Wei Hsieh
Lucrezia Stefanini
Yanina Wickmayer
Ysaline Bonaventure
Diana Shnaider
Kimberly Birrell
Sara Errani

Capitolo italiani
Sono sei gli azzurri che saranno presenti a Flushing Meadows. Di seguito li riportiamo in rigoroso ordine di classifica alla data di pubblicazione dell’entry lise: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi e Marco Cecchinato (ultimo tennista a sfruttare l’accesso diretto).

Per quanto riguarda le tenniste italiane, saranno almeno 5 le protagoniste negli Stati Uniti. In ordine di classifica: Elisabetta Cocciaretto, Camila Giorgi, Jasmine Paolini, Lucia Bronzetti e Martina Trevisan.

Edited by Giaguaro - 21/7/2023, 15:43
CAT_IMG Posted: 2/7/2023, 13:11     +1Christopher Eubanks - ATP PLAYERS BOX
Prestazione impressionante da parte del ventisettenne di Atlanta. Impeccabile al servizio e aggressivo in risposta, già dal primo game del match l’americano ha sfoderato un repertorio di colpi – tra cui volee da manuale e rovesci “alla Federer” – che Mannarino nella maggior parte dei casi è rimasto fermo a guardare. Decima finale persa su dodici giocate per il transalpino, che in questa occasione non ha potuto, per cause di forza maggiore, nemmeno scalfire il muro americano alto 2,01 metri alla prima finale ATP in carriera. Quest’ultimo raggiungerà il best ranking – al numero 43 – da lunedì, mentre il francese salirà alla 35esima posizione. Sconfiggere in un’ora e con così tanta facilità l’avversario durante la prima finale ATP in carriera è un buon segno per lo statunitense in vista di Wimbledon. Diciamo quindi a Norrie, – semifinalista l’anno scorso ai Championships – che al secondo turno con ogni probabilità sfiderà l’americano, di prepararsi a dovere per lo scontro sull’erba inglese. Nel mentre lasciamo festeggiare Eubanks, ma un occhio teniamoglielo comunque puntato in vista del terzo Slam dell’anno.

C. Eubanks b. [4] A. Mannarino 6-1 6-4

Primo set: L’americano serve da americano. Il francese troppo lento per l’esplosività di Eubanks
È l’americano a partire al servizio e subito con questo fondamentale vince il primo gioco a 30. Aggressivo sin dalla risposta Eubanks strappa il servizio al francese – che spesso e volentieri si fa trovare impreparato dopo la battuta – alla prima occasione utile e allunga sul 2-0. Il 3-0 arriva sempre grazie al servizio o con schemi uno-due che lasciano fermo Mannarino, in difficoltà a controllare l’esplosività del ventisettenne di Atlanta. Due ace consecutivi consegnano al numero 43 del mondo il primo gioco, ma la gara di servizi vincenti la vince lo statunitense: tre ace e una seconda in kick gli permettono di conquistare il quinto game del match. Il francese sembra proprio che debba ancora entrare in campo: lento nei movimenti e poco propositivo si fa strappare nuovamente la battuta dall’avversario, che va così a servire per il primo set. L’ultimo game è una pura formalità per Eubanks: due ace e altrettante discese a rete convincenti gli regalano il primo parziale in soli ventiquattro minuti.

Secondo set: A Eubanks basta un break perché, quando batte, non si gioca
Eubanks non smette di martellare lo sconsolato avversario che, metri dietro la linea del campo, concede il break all’avversario in apertura di set. Il numero 77 ATP conferma il break in pochi attimi e il francese lo segue: 2-1 a favore dell’americano. Racchetta a terra per il transalpino dopo il primo punto del quarto game; e lo si può anche capire, perché in risposta non si riesce veramente a giocare; altri 3 ace per lo statunitense che continua inesorabilmente la sua marcia verso il titolo. Mannarino rincorre sul 2-3 e nel sesto gioco ce la mette tutta per rientrare in partita. Porta ai vantaggi l’avversario che però risolve a modo suo la situazione: ace e sbracciata di rovescio vincente. Tenuto il servizio a 30 il francese è di nuovo preda del servizio di Eubanks, che non sembra volergli concedere neanche l’ombra di una palla break. Sul 5-4 l’americano va a servire per il primo titolo in carriera. Lo fa e anche bene. Il torneo è suo!
CAT_IMG Posted: 22/1/2023, 21:04     +1Jiri Lehecka - ATP PLAYERS BOX
Jiri Lehecka ha appena ottenuto la vittoria più prestigiosa della sua giovane carriera: battendo Auger Aliassime, si è qualificato per la prima volta ai quarti di un major; è inoltre il suo primo successo su un top 10. Ecco le sue parole al termine di una giornata speciale.

Moderatore: Come ti fa sentire essere per la prima volta ai quarti di finale di uno slam?
Lehecka: Meravigliosamente. Se qualcuno me l’avesse detto mentre ero qui, non c’avrei creduto. Sono in fibrillazione per ciò che verrà. Ovviamente farò del mio meglio per recuperare e giocare ancora il mio miglior tennis.

D: Immagino che entrambi gli exploit dello scorso anno, all’inizio a Rotterdam e alla fine a Milano, diversi fra loro, siano stati entrambi importanti per la tua fiducia. Come ti hanno preparato alla nuova stagione?
Lehecka: È stato fantastico quando sono entrato in top 100. Ma ha portato a nuove sfide e nuove esperienze. Erano le mie prime volte in questi tornei importanti e contro questi importanti giocatori. Ho provato ad imparare dagli allenamenti con loro e dalla mia presenza sul tour, tutte cose nuove. Ovviamente sono arrivati anche cattivi risultati.
Ho preferito restare nel circuito Challenger, all’inizio, perché lo conoscevo meglio e mi sentivo più a mio agio. Poi ho provato a farmi strada nei tornei più importanti. Ho fatto bene a Kitzbuhel, dove ho giocato un buon match ai quarti, contro Bautista.
Alle Next Gen credo di aver trovato il mio gioco e la capacità di battere i grandi giocatori nei grandi tornei. È stato come la porta d’ingresso per il grande tennis. Ci hanno mostrato com’è essere professionisti. Questi due eventi hanno avuto un grande impatto sulla mia carriera. All’inizio dell’anno io e il mio team abbiamo cercato di imparare dall’anno passato e di trovare nuove soluzioni per preparare la stagione.

D: Quando hai capito di poter fare qualcosa di speciale? Durante il primo allenamento, o forse durante il match con Coric?
Lehecka: Non è stato un singolo momento. Durante tutta la mia preseason io e il mio team sentivamo che il mio livello di tennis stava crescendo, che il mio gioco poteva avere successo qui in Australia.
La cosa che mi ha aiutato di più è stata la United Cup. Ci siamo divertiti molto, con molto spirito di gruppo. È stato un modo di rilassarsi mentalmente e di concentrarsi su buoni match in un bel palcoscenico, su cose cui non pensi durante la stagione. Dopo il match con Zverev, ho sentito che stavo giocando al livello che volevo. Abbiamo semplicemente continuato a lavorare e a credere che fosse la strada da seguire.

D: Hai raggiunto questo traguardo prima che te lo aspettassi?
Lehecka: Sinceramente aspetterei la fine del torneo per fare delle riflessioni su ciò che è accaduto. Ma certo non me lo aspettavo. In realtà io e il mio team siamo convinti che io abbia il tennis per raggiungere piazzamenti più alti. Ora ragiono passo per passo. Domani ho il doppio, poi vedrò chi avrà vinto fra Tsitsipas e Sinner. Proveremo a prepararci al meglio.

D: Se Tsitsipas vince, quanto ti renderebbe entusiasta affrontarlo, dato che il precedente tuo match con lui è stato uno dei più importanti della tua carriera?
Lehecka: Sarei molto entusiasta, sì. Cercherò certamente di vendicarmi. So che si ricorda del nostro match a Rotterdam: per un set sono stato il migliore in campo, poi ha ribaltato la partita. Sa quali sono le mie qualità, sa che posso metterlo sotto pressione. Ma so anche che è un gran giocatore, numero quattro del mondo.
So come affrontarlo. La semifinale di Rotterdam mi aiuterà molto nel prepararmi.

D: Credevi di poter vincere oggi? Dopo il primo set, pensavi di poter battere Felix?
Lehecka: Finché eravamo un set pari pensavo che rimanere concentrato sul mio servizio fosse la cosa più importante. Diciamo che poi mi ha dato qualche chance in risposta, un piccolo bonus. Abbiamo giocato due tiebreak: nel primo stavo giocando molto meglio io, nel secondo eravamo 50 50. Ho giocato un dritto lungolinea incredibile che lui non si aspettava. Poi ci sono stati alcuni momenti in cui ho giocato un gran tennis, ma lui mi ha aiutato con alcuni errori.
CAT_IMG Posted: 20/8/2013, 16:43     +1A-ROD E IL RITIRO: "HO DECISO IN POCHE ORE" - A-ROD NEWS & GOSSIP
Mai un ritiro ha cambiato tanto (e in peggio) la faccia di un movimento blasonato come il caso Roddick-USA: ultimo vincitore di Slam stelle e strisce (esattamente dieci anni fa a Flushing Meadows) e ultimo finalista nei Major (Wimbledon 2009), ultimo n.1 d'oltreoceano (13 settimane a cavallo tra il 2003 e il 2004, spodestato da Roger Federer), dopo il campione di Omaha si è aperta una voragine. E con i soli Fish ed Isner a sfiorare e toccare la top ten se non per un pugno di settimane, non c'è ancora una vera alternativa che riesca a seguire le orme di A-Rod.

Oggi, a quasi un anno da quel 30 agosto che spiazzò tutti con la decisione di ritirarsi , Roddick è tornato sull'argomento "racchetta al chiodo" nella trasmissione di HBO "Real Sports with Bryant Gumbel". E non senza qualche sorpresa: infatti l'americano intervistato dalla ex doppista Mary Carillo, mano nella mano con la sua Brooklyn Decker, ha parlato di una scelta non pianificata, ma presa a pochi giorni dall'inizio degli allenamenti al National Tennis Center: "Mi sono svegliato, era il giorno del mio compleanno, improvvisamente ho cominciato ad andare avanti e indietro nella mia camera, Brroklyn era fuori per fare delle commissioni e ho deciso di chiamarla al cellulare. Le ho detto "ho bisogno che torni, subito" ".

Non termina la frase Andy, che subito si sovrappone la voce della moglie, commossa: "Sono rientrata, Andy mi pareva troppo strano, troppo serio. Eppure era un giorno di festa, ma apro la porta e mi dice: "E' tutto, è andata ormai". Io gli ho chiesto di pensarci su ancora qualche ora, ma alle 10 aveva già scelto. Come sapete nel pomeriggio tenne la sua conferenza stampa".

Oggi per Andy una carriera di co-host per Fox Sports e una vita di coppia felice, ma non senza tanti rimorsi, a fronte di un tennis americano in pura agonia: "Lo so che dopo Connors, McEnroe, Pete ed Andre tutti vedevano me: tutti mi volevano come loro e io volevo lo stesso. L'ho voluto per dieci anni, poi ho capito che non sarei mai stato come loro, neanche tornando a vincere gli US Open o tornando n.1 del mondo".

Aveva capito che la golden age era già un ricordo lontano, troppo lontano.
CAT_IMG Posted: 18/10/2012, 23:10     +1Roger Federer - ATP PLAYERS BOX
Si è chiusa ieri sera l’asta per la vendita delle scarpe indossate da Roger Federer durante il suo ultimo torneo di Wimbledon che lo ha consacrato nuovamente Re del circuito con la vittoria del suo settimo Slam sull’erba e la contemporanea posizione di nuovo numero uno.

Il particolare della scarpa, battuta a più di 20.000 franchi svizzeri, riguarda la sigla “No.6” stampata in oro su quella destra come testimonianza delle vittorie passate e che vedremo sostituita già dal prossimo anno. Entrambe la scarpe sono autografate da Roger e saranno corredate da un certificato di autenticità.

I proventi della vendita andranno totalmente in beneficenza alla fondazione RF.

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