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LA PIAGA DEL MATCH FIXING NEL TENNIS

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CAT_IMG Posted on 11/2/2016, 18:25     +1   -1
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Secondo quanto diffuso dal quotidiano “The Guardian”, ad alcuni ufficiali dell’ ITF e Tennis Integrity Unit verrà chiesto di presentarsi davanti ad una commissione parlamentare per spiegare perché non vi era alcun annuncio circa la radiazione dei due arbitri. L’interrograzione parlamentare è stata organizzata a seguito della pubblicazione della notizia che la TIU aveva ricevuto in precedenza dettagli riguardanti match truccati che non hanno portato ad alcuna sanzione contro i giocatori.

Gli ufficiali di tennis, guidati dal Presidente ATP Chris Kermode, hanno negato pubblicamente di aver nascosto o di non aver seguito correttamente le informazioni ricevute relative alle combine per scommesse. Il membro del Parlamento britannico al comitato per la Cultura, Media e Sport, Damian Collins, ha dichiarato che "La Tennis Integrity Unit è la sola responsabile nel mondo del tennis. Non c’è un controllo esterno. Sono neccarie maggiori risorse e controlli indipendenti”.

“Sembra che loro (i membri della TIU) abbiano negato l’entità del problema” ha aggiunto Collins. “Tutti nel tennis sanno che è un problema enorme. La TIU sembra il Mago di Oz, parla con grande autorità in pubblico ma dietro il sipario c’è solo un uomo”.
 
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CAT_IMG Posted on 13/2/2016, 18:29     +1   -1
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Come ricorderemo l’anno che verrà? Come l’anno della rivoluzione o del gattopardismo? Durerà infatti almeno dodici mesi l’indagine del panel indipendente di tre esperti, guidati da Adam Lewis, chiamato a prendere le mosse dall’Environmental Report del 2008. sull’efficienza, sulla trasparenza, i fondi a disposizione, la governance e la struttura della Tennis Integrity Unit.

Lewis, che ha tempo fino a fine febbraio per scegliere i due collaboratori, ha curato il principale libro di testo sulla giurisprudenza sportiva, “Sport: Law and Practice”, e costituisce una nomina di garanzia. “E’ forse l’unico avvocato in tutta la nazione che si concentri solo sulla giurisprudenza sportiva. Ha una conoscenza enciclopedica della legge applicata allo sport. E’ una delle principali autorità nel settore” si legge sul sito dello studio Blackstone Chambers.Negli ultimi anni, ha difeso il Chelsea nel procedimento avviato da Mutu davanti alla Corte Europea per i Diritti Umani e nella disputa contro la Fiorentina per il prestito di Salah, e ha fornito la sua consulenza all’Uefa nella definizione del fair play finanziario e nella risoluzione delle controversie con le società. Ha sostenuto anche la Gambling Commission britannica, citata in giudizio dalla Gibraltar Betting and Gaming Association, e difeso la regolamentazione e la limitazione delle scommesse via internet attraverso operatori stranieri in Gran Bretagna.

L’ITF ha rimarcato che il panel avrà “ampi poteri”, potrà richiedere documenti, condurre interviste e ricercare consulenti, con la possibilità di rivolgersi e di interloquire anche con le organizzazioni internazionali, con le agenzie di lotta al crimine e i bookmakers. L’obiettivo, sottolinea la federazione internazionale, è mantenere l’integrità del tennis, “proteggere lo sport contro ogni tentativo improprio di influenzare illegittimamente i risultati delle partite” e stabilire regole e sanzioni uniformi.

La presa di posizione, e soprattutto il bisogno di fare chiarezza, è ancora più urgente ora che è stata rivelata la squalifica, peraltro già in corso, di due arbitri per corruzione. Il kazako Kirill Parfenov, che ha provato a contattare su Facebook un altro giudice al fine di fargli manipolare il punteggio, è stato sospeso a vita già dallo scorso febbraio. Il croato Denis Pitner è stato sospeso invece per 12 mesi per aver trasmesso all’esterno informazioni sulle condizioni fisiche dei giocatori e scommesso con una certa regolarità.

È proprio la vicenda di Pitner a dare l’ultimo, e più pesante, colpo alla credibilità del sistema. Il croato, infatti, è stato sanzionato il primo agosto ma settimane dopo la decisione, rivela il New York Times, ha lavorato come giudice di linea agli ultimi Us Open. Il croato aveva ritirato il suo accredito, si difende la USTA, prima che la federazione ricevesse la notifica della sospensione: si è trattato, i legge in un comunicato, di una situazione straordinaria, di una falla nel processo di selezione.

La possibilità che Pitner abbia continuato ad arbitrare in uno Slam da squalificato mette in discussione tutto il sistema dei controlli e l’efficacia delle comunicazioni fra gli organi di controllo, le organizzazioni che governano il tennis e i tornei. La USTA spiega di aver ricevuto la notifica della sospensione di Pitner solo il 24 agosto, il giorno prima che iniziassero le qualificazioni. Ancora non è chiaro, però, perché nessuno a New York abbia preso nota della sua squalifica, né in quante partite sia stato presente come giudice di linea fino al 10 settembre. E a quanto pare, Pitner è stato fra i giudici di linea anche a Doha lo scorso gennaio. “L’ATP sta rivedendo la questione” si legge in un comunicato, “per assicurare che certe falle in futuro non si ripetano”. Ora l’ITF ha cambiato il regolamento, e le eventuali future sospensioni di arbitri e giudici di linea andranno annunciate immediatamente. Ma fino all’anno scorso non era così: perché?

“Quando crei una struttura per proteggere l’integrità dello sport, ma la fai lavorare in segreto, con procedure opache e una non trasparente comunicazione delle decisioni, questo tipo di errori rischia di proliferare non per malizia, ma solo per semplice ignoranza” ha detto al New York Times Chris Eaton, direttore per l’integrità dello sport all’International Center for Sport Security. “E’ un dato di fatto che gli organizzatori dello Us Open non fossero a conoscenza della squalifica dell’arbitro, ma il problema è serio: ormai l’integrità dello sport è regolarmente rotta, violata, e la vulnerabilità progressiva del sistema, la natura di queste falle, è stata stimolata dalla Tennis Integrity Unit, che lavora in segreto e senza abbastanza risorse”.

Anche Gordon A. Smith, CEO della USTA, ha riconosciuto il bisogno di una maggiore trasparenza nelle informazioni. “Non c’è dubbio che questa sia la nuova parola d’ordine per il tennis” ha detto. “Dobbiamo sempre trovare il giusto equilibrio però tra la confidenzialità e il rendere pubblici i nomi di chi è sospettato o sotto indagine anche quando non ci sono prove. E c’è sempre il rischio di esagerare, e le persone potrebbero pensare, in caso di troppa segretezza, che non stiamo facendo nulla per risolvere il problema. Dobbiamo far sì che la gente capisca che il nostro interesse primario è l’integrità dello sport”.

“Stiamo lavorando insieme” ha concluso David Haggerty, il nuovo presidente dell’ITF in un’intervista telefonica al New York Times, “e stiamo facendo tutto il possibile ma dobbiamo comunicare i nostri progressi regolarmente e meglio di quanto abbiamo fatto finora. Penso che tutti abbiano buone intenzioni, ma adesso è arrivato il momento di unire i puntini e fare tutto il possibile perché il tennis rimanga uno sport pulito”.
 
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CAT_IMG Posted on 23/2/2016, 18:13     +1   -1
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Chris Kermode, presidente ATP, verrà interrogato mercoledì 24 Febbraio, da alcuni membri del parlamento britannico riguardo al recente scandalo del tennis scommesse.
Nella sessione parlamentare, che è stata voluta dal comitato Cultura, Media e Sport, dovranno essere presenti i tre membri che hanno curato la frettolosa conferenza stampa tenutasi a Melbourne lo scorso mese, solo poche ore dopo che la BBC aveva “lanciato la bomba”, nel notiziario, di partite di tennis truccate.

Kermode sarà quindi accompagnato da Nigel Willerton, capo della Tennis Integrity Unit, e da Mark Young, l’esperto americano che guida l’ufficio legale ATP. Quel giorno agli Australian Open, Kermode disse di respingere assolutamente “qualsiasi insinuazione secondo la quale prove di partite truccate siano state nascoste per qualche motivo”. Ma i membri del parlamento britannico, tra cui Damian Collins, credono che ci siano da fare ancora molte domande a riguardo.

Collins ha spiegato al Telegraph il giorno seguente l’uscita dello scandalo che “Sarebbe giusto per il tennis presentare una commissione scelta che spieghi cosa ha portato a lanciare queste terribili accuse di match truccati e come combattere il problema”.

Secondo quanto trasmesso da BBC e pubblicato dal sito internet Buzzfeed il 18 Gennaio, l’ATP e la TIU non sono state in grado di raccogliere le prove della diffusione di match truccati nella seconda metà degli anni 2000, permettendo a molti colpevoli di giocare senza controlli.

Da quel momento Kermode ha annunciato una revisione ad ampio raggio nelle operazioni e nelle risorse della TIU, mettendo alla guida di questo nuovo organo il prestigioso avvocato sportivo Adam Lewis.
Nei giorni successivi, le storie hanno iniziato ad arricchirsi di dettagli diventando, però, anche poco credibili, prima su tutte fu ritenuta al limite dell’assurdo l’accusa nei confronti di Lleyton Hewitt, da sempre simbolo di sportività e competitività pulita.

Ciò nonostante, alcune verità nelle accuse di BBC e Buzzfeed c’erano. Nei Futures, scarsamente finanziati, infatti diversi incontri sono stati truccati dagli arbitri che aggiornavano in ritardo i punteggi per permettere agli scommettitori di puntare sapendo già il risultato.

Lo scorso mercoledì la TIU ha annunciato i suoi ultimi successi in questo tipo di indagini tra cui una nei confronti del giocatore thailandese Jatuporn Nalamphun.
Anche in questo caso però le critiche nei confronti della Tennis Integrity Unit non sono mancate; secondo molti, infatti, quest’organo preferisce prendersela con “pesci piccoli” come il non classificato Nalumphun, piuttosto che con personaggi di spicco.
 
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CAT_IMG Posted on 25/2/2016, 18:08     +1   -1
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Si è tenuta la tanta attesa conferenza stampa tra il parlamento e Nigel Willerton, capo della Tennis Integrity Unit e Chris Kermode, presidente ATP, al centro delle attenzioni per parlare della situazione scommesse nel tennis.

Willerton ha detto che non conosce i 16 nomi alla base dell'investigazione da parte di Buzzfeed e BBC. Tuttavia ha ammesso come il fenomeno stia incrementando: "La TIU ha ricevuto 246 allarmi di match sospetti nel 2015. Negli ultimi tre anni, 5 match Slam sono sospetti, di cui tre lo scorso anno. Nessuno a Wimbledon".

Si nota però ancora una scarsa unione tra ATP e TIU. Willerton dice che di queste 246 partite, il 25% era a livello ATP, il 25 a livello WTA, Grand Slam e ITF il 10% ciascuno. Kermode dice invece il 10% negli Slam, il 20% nell'ATP, WTA, ITF.

Basti pensare che nel 2014 i match segnalati erano stati 91, ossia 155 in meno rispetto al 2015! Sono sei invece i giocatori che sono stati sanzionati nella scorsa stagione, uno finora quest'anno.

Willerton ha poi spiegato come nell'individuazione delle persone che hanno truccato partite i giocatori giocano un ruolo importante. Ma le risorse non mancano: il budget a disposizione della TIU equivale a $2 milioni, ma verrà incrementato perché Willerton lo ha chiesto. Verrà implementato anche lo staff.

Per quanto riguarda l'ATP, l'obiettivo è siglare accordi tra tornei e marchi di scommesse.
 
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CAT_IMG Posted on 27/2/2016, 18:15     +1   -1
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La Tennis Integrity Unit è stata definita “una foglia di fico” da Damian Collins, uno dei politici che sta portando avanti l’inchiesta parlamentare sullo scandalo delle partite truccate nel tennis. Durante una sessione di un convegno indetto dal Comitato per la Cultura, i Media e lo Sport, a Westminster, Collins ed il suo collega Jesse Norman hanno espresso la loro sorpresa circa l’esiguo budget con cui opera la TIU, appena 2 milioni di dollari annuali. “Mi dispiace molto per Mr Wilerton (capo della TIU, ndr)” ha detto Collins, nel commentare l’abilità, a volte scarsa, che il tennis ha di difendersi dalla corruzione. “Non è certo da solo nella sua lotta, ma è davvero un team molto piccolo, con un budget molto ridotto”. Collins ha anche affermato che il fenomeno dei match truccati è in realtà “dilagante”, nonostante il CEO del circuito maggiore Chis Kermode abbia testimoniato e certificato che i 246 incontri sospetti dello scorso anno rappresentano soltanto lo 0.2 di tutti i match professionistici.

Il tono della sessione del convegno è stato più volte particolarmente acceso, e John Nicholson ha scelto una linea particolarmente aggressiva nel sottolineare, sia a Kermode che a Willerton, che un giovane tennista che sia minacciato fisicamente dalla mafia russa, difficilmente sceglierà di non fasi corrompere. Il comitato, nonostante un approccio quasi inquisitorio, ha rilevato dettagli interessanti, inclusa la segnalazione di Pinnacle Sports – il bookmaker che ha raccolto il maggior volume di scommesse su partite Future, e che ha base a Curacao – come unica compagnia del settore ad essersi rifiutata di firmare un accordo di intesa con la TIU. Gli incontri nei Futures sembrano essere al centro della crescita delle scommesse sospette, che Willerton ha quantificato in cifre precise negli ultimi quattro anni: “Ne abbiamo avute 14 nel 2012, 46 nel 2013, 91 due anni fa e 246 la scorsa stagione. A partire dalla fine del 2014 gli operatori di scommesse hanno iniziato ad accettare puntate anche sulle competizioni inferiori, e non credo affatto sia una coincidenza che da allora siano aumentate le segnalazioni”. “Non abbiamo mai avuto segnalazioni su Wimbledon”, ha aggiunto Willerton. “Complessivamente, negli ultimi tre anni abbiamo avuto cinque segnalazioni a livello Slam (tre nel solo 2015). In tornei di caratura maggiore è difficili trovare anomalie, ma quanto pi si scende di livello, tanto più aumentano i movimenti importanti”. Interrogato circa la provenienza geografica delle scommesse, Willerton ha risposto: “Argentina e Cile, e ovviamente la Russia, sono le zone da cui provengono le segnalazioni più frequenti. In alcune culture, la corruzione è il modo principale per fare affari”.

Quando è toccato a lui, Kermode è riuscito a rispondere a svariate domande puntando i riflettori sulle revisioni indipendenti che egli stesso ha instaurato con la sovrintendenza di Adam Lewis: “Nessuno vuole un organo governativo che si autogestisca”, ha detto Kermode, che ha promesso di adottare qualsiasi misura gli sarà raccomandata da Lewis. Quando gli è stato chiesto se mai avesse firmato un assegno in bianco, ha scherzato: “Sì, sono preoccupato”. In merito al budget della TIU, Norman ha evidenziato a Willerton come fosse “incredibilmente esiguo… non soltanto rispetto ai 14 milioni annuali dell’affare SportaRadar (che è la somma intascata dalla ITF in occasione della vendita di dati sulle scommesse ad un intermediario, ndr), ma rispetto ai 120.000 incontri che dite di dover proteggere”. Willerton ha risposto che “a novembre, ho comunicato al Tennis Integrity Board che avrei avuto bisogno di più personale se le segnalazioni fossero aumentate, e in effetti sono aumentate, quindi mi hanno assicurato finanziamenti per un altro investigatore ed un analista/ricercatore. E considero tutto questo un ammontare di risorse adeguato, stante la situazione”. La TIU si fonda su sette enti diversi; ATP e WTA forniscono ciascuno il 25% del budget (circa 500.000 dollari al momento), mentre ITF e i quattro tornei dello Slam pagano il 10% a testa (circa 200.000 dollari). Al termine della propria testimonianza, a Willerton è stato chiesto se intendesse segnalare a Lewis che la TIU avrebbe bisogno di agire in modo più trasparente e indipendente. La risposta è stata affermativa in entrambe le occasioni.

I fatti chiave

1. Il numero di segnalazioni su flussi di scommesse anomali è aumentato costantemente dai 14 del 2012 ai 246 della scorsa stagione.

2. I paesi dove si riscontrano le segnalazioni più frequenti sono Argentina, Cile e Russia.

3. Wimbledon non è mai stato oggetto di segnalazioni. Complessivamente, i tornei dello Slam sono stati segnalati cinque volte negli ultimi tre anni.

4. Nigel Willerton, capo della Tennis Integrity Unit, ha richiesto due membri aggiuntivi per il suo tema di ricercatori ed investigatori, già composto da cinque singoli, ma crede che con questi innesti la TIU abbia adesso “risorse adeguate”.

5. Pinnacle Sports, il bookmaker con sede a Curaçao che raccoglie le maggiori scommesse su match di livello Future, non collabora con la TIU.
 
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CAT_IMG Posted on 16/3/2016, 18:43     +1   -1
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Roberto Di Martino, PM alla procura di Cremona, in una recente intervista alla BBC e a Buzzfeed, ha affermato di essere in possesso di file in riferimento ad almeno 37 giocatori sospettati di aver truccato partite, dei quali solo 8 sono italiani, e di cui 29 sono stati classificati nei primi 50 del mondo. Si parla di offerte tra i 50.000 e i 300.000 dollari per pilotare l’esito di un match. Come riporta “The Guardian”, la Tennis Integrity Unit non ci sta, rispondendo di aver fatto tutto il possibile.

Per ora, due giocatori italiani (Potito Starace e Daniele Bracciali) sono sotto inchiesta, e devono comparire in aula in maggio. Entrambi si dichiarano innocenti. La TIU, oltre a respingere le accuse di non aver fatto abbastanza, replica di non avere avuto, al contrario, sufficiente collaborazione proprio dall’ufficio di Di Martino, nonostante ripetute richieste.

In un comunicato stampa, l’organo di controllo del tennis afferma che: “La TIU ha cercato in tutti i modi di ottenere dalla procura di Cremona le prove necessarie per sostenere le accuse contro Starace e Bracciali, dovendo anche affidarsi a uno studio legale italiano per farlo, e arrivando a costituirsi come parte lesa nel procedimento in corso”.

Di Martino ha detto che ci sono intercettazioni con i nomi di oltre due dozzine di giocatori non italiani, e anche di un notevole rilievo, non seconde linee della classifica. Ma la TIU replica seccamente: “Abbiamo già richiesto in passato che se la BBC, o Buzzfeed, ritengono di avere prove serie di corruzione nel tennis, ce le facciano avere prima possibile. Qualunque cosa possa aiutare la TIU nel suo compito è la benvenuta per il tennis. Questo sport ha una lunga tradizione di fermezza nel contrastare le corruzione legata alle scommesse. Che Starace e Bracciali stiano attualmente affrontando un processo penale in Italia è cosa nota, la TIU ha parlato con entrambi, ma fino a che non ci sarà una sentenza non può commentare oltre sulla vicenda”.
 
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CAT_IMG Posted on 22/9/2016, 16:53     +1   -1
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La piaga delle scommesse clandestine non conosce limiti e soprattutto pause. L’ultimo caso è quello che ha coinvolto Constant Lestienne, tennista che predilige il circuito ITF e che è ancora a caccia di un titolo ATP in carriera. L’accusa nei suoi confronti ha trovato conferma nella giornata di ieri: 220 eventi di tennis manomessi tra febbraio del 2012 e giugno del 2015.

La federazione ha già disposto le misure sanzionatorie per il giocatore francese, al quale sono stati inflitti 7 mesi di squalifica, oltre ad un’ammenda di diecimila dollari. La curiosità, però, non manca: degli incontri esaminati e bollati sotto l’etichetta della combine, nessuno ha visto in campo il protagonista della vicenda. Una serie di scommesse incrociate, dunque, dalle quali Lestienne avrebbe tratto beneficio grazie a terzi.

Nonostante l’ingente numero di match ufficialmente considerati truccati, al tennista transalpino è stata concessa una condizionale parziale: metà della pena potrà essere commutata a patto di non incorrere in ulteriori reati e, in particolar modo, di fornire assistenza alla Tennis Integrity Unit circa l’indagine e l’analisi di partite combinate. Assistenza che potrà essere fornita non solo tramite le conoscenze acquisite, ma anche attraverso un programma di rieducazione di altri colleghi che, in questo momento, stanno effettuando il percorso tipico della lotta alla corruzione sportiva.

L’istituto, nato nel 2008, ha ottenuto il benestare degli organi principali: ATP, WTA, ITF e Grand Slam Board hanno affidato la decisione in merito alla condotta di Lestienne proprio alle autorità anti-corruzione, così da fornire un esempio positivo e non esclusivamente punitivo a coloro che sono incorsi nello stesso problema.

Sembra ancora difficile, tuttavia, intravedere un filo conduttore verso la battaglia decisa alle scommesse clandestine. Il caso-Lestienne, seppur mediaticamente rilevante, rimane circoscritto ad un ambito ancora troppo limitato. La caccia ai pesci grossi, com’è stata ribattezzata in più di un’occasione, non sembra estendersi oltre il mercato del circuito ITF, nonostante le numerose segnalazioni che riguardano anche tornei ATP. È l’ennesimo punto di partenza, con l’auspicio che sia utile per raggiungere lo step successivo.
 
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CAT_IMG Posted on 5/10/2016, 16:55     +1   -1
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In arrivo un ulteriore ampliamento di personale per la Tennis Integrity Unit (TIU), un’organizzazione, creata dopo un’indagine su alcune partite truccate nel 2008, per indagare sulle accuse di truffa nello sport del tennis.
Sono previsti nuovi ispettori e un manager di formazione per garantire maggiore trasparenza nel tennis.
Le neo reclute aumenteranno il team della TIU di dieci persone, esattamente il doppio del numero totale del personale a partire dall’inizio del 2016.
E’ evidente che la richiesta di nuovo personale da parte dell’organizzazione sta a testimoniare la necessità di indagare sempre più a fondo e di fornire una maggiore formazione anti-corruzione nel tennis. Infatti da luglio a settembre 2016 sono stati disputati 35.041 incontri e ci sono state 96 segnalazioni di casi dubbi, corrispondente allo 0,27% dei match (in tutto il 2015 c’erano state 246 segnalazioni). La Tennis Integrity Unit ha reso noto il protocollo da mettere in atto in caso di segnalazioni di scommesse: l’organizzazione valuterà ogni avviso di eventuali corruzioni, conducendo un’indagine completa e accurata caso per caso.
 
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CAT_IMG Posted on 19/10/2016, 16:58     +1   -1
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Un nuovo caso di match fixing si abbatte sul gradino più basso del tennis professionistico. Stavolta a cadere nella rete della Tennis Integrity Unit è il messicano Daniel Garza, attualmente classificato alla posizione 1065 delle classifiche mondiali ma con un best ranking al numero 294 ottenuto nell’aprile di quattro anni fa. Garza paga per aver tentato di combinare una partita al future californiano di Calabasas disputatosi nella primavera del 2015. Secondo gli inquirenti, egli è colpevole di aver violato le prescrizioni previste dalla sezione D.1.d. del programma anti-corruzione: “nessuna persona coinvolta può accomodare o tentare di accomodare l’esito di un incontro o un qualsiasi altro aspetto inerente a esso”. La sanzione, che prevede sei mesi di sospensione oltre a 5.000 dollari di multa, ha effetto immediato, anche se Garza ha già annunciato l’intenzione di appellarla: “non ho commesso nulla di ciò che mi viene addebitato. In quel torneo non scesi nemmeno in campo, poiché fui costretto a ritirarmi a causa di problemi familiari“.
 
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CAT_IMG Posted on 2/12/2016, 17:47     +1   -1
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La polizia spagnola, nell’ambito di una inchiesta denominata “Operacion Futures”, ha arrestato trentaquattro persone sospettate di essere coinvolte all’interno di una organizzazione criminale di scommesse on line, che ha truccato partite di tennis durante alcuni tornei disputati nel corso degli ultimi anni in Spagna e Portogallo.

Per la precisione, secondo quanto comunicato dagli inquirenti durante la conferenza stampa ufficiale, le scommesse sono state realizzate su partite che hanno riguardato diciassette tornei maschili (si scommetteva non sul risultato finale degli incontri, ma sul numero di game e set), per un profitto totale di oltre mezzo milione di euro, e gli arresti, arrivati al culmine di una indagine iniziata oltre due anni fa, sono stati effettuati in diverse città spagnole.

L’organizzazione corrompeva i giocatori interessati servendosi come intermediario di un ex giocatore di tennis, che conosceva bene tali atleti coinvolti in questo giro di match-fixing, contattandoli direttamente alcuni giorni prima delle partite offrendo loro una determinata somma di denaro, che poteva aumentare sensibilmente se i giocatori si mostravano restii a partecipare a questa attività, e in base agli elementi emersi dall’inchiesta, si è trattato prevalentemente di tornei Futures e Challenger.

La polizia, che ha arrestato i sei giocatori coinvolti e le due persone più importanti dell’organizzazione che gestivano il “sistema” nelle città di Siviglia e La Coruna, non ha rivelato i nomi dei soggetti ma ha dichiarato che si tratta di giocatori non molto conosciuti, molti dei quali si trovano tra la posizione numero 800 e la numero 1.200 del ranking mondiale Atp, e in alcuni casi gli atleti avrebbero partecipato alla frode semplicemente allo scopo di mettere in tasca i soldi necessari per iscriversi al torneo successivo.

Ora gli arrestati, tutti di cittadinanza spagnola, rischiano fino a quattro anni di reclusione, e vanno ad allungare una lista già piuttosto corposa sul tavolo della Tennis Integrity Unit, l’organismo internazionale che in questi ultimi due anni ha intensificato molto la propria attività arrivando a smantellare molti casi di match-fixing, cercando anche di inasprire le sanzioni per scoraggiare qualsiasi soggetto che volesse intraprendere questa attività illegale.

Dall’ultimo rapporto pubblicato lo scorso mese di ottobre, tra l’altro, emerge che quest’anno ci sono state novantasei segnalazioni su un totale di oltre 35mila partite giocate, e ottantacinque di queste hanno riguardato tornei Futures e Challenger, mentre nella stagione da poco conclusa, la TIU ha sospeso cinque giocatori (quasi tutti oltre la posizione numero 1.000 del ranking mondiale) per violazioni relative al programma anti-corruzione e alle scommesse illegali.
 
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CAT_IMG Posted on 5/1/2017, 18:30     +1   -1
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Il mondo del tennis è sempre più sconvolto dalle vicende legate alle scommesse. Dopo l’inchiesta della BBC e Buzzfeednews e le varie minace di morte ai giocatori – Sam Groth ultimo della lista – anche Oliver Anderson è finito dentro questo pericoloso vortice. Secondo la Victoria Police sporting integrity intelligence, coadiuvata dai detective e dai bookmaker di Latrobe Valley, Oliver, campione agli Australian Open juniores del 2016 e attuale numero 743 del mondo, avrebbe alterato l’esito della sfida di primo turno giocata al Challenger di Traralgon lo scorso ottobre, quando l’australiano perse il primo set contro il connazionale Harrison Lombe con il punteggio di 6-4, salvo poi dominare il secondo e il terzo per 6-0 6-2, uscendo di scena dal torneo nel turno successivo.

“Fairfax Media” ha intervistato coloro i quali hanno assistito alle sue partite, sottolineando come non sia accaduto nulla di insolito per considerare la sfida falsata. Una persona anonima, definitasi “vicina al giocatore”, ha affermato che a volte il ragazzo ha avuto combattimenti interiori riguardanti il suo amore per il gioco, ritenendo però che sarebbe diventato un top 70. Nel 2016 la Tennis Australia Integrity – nata nel 2013 – ha affermato di aver lavorato molto sul proprio sistema, migliorando l’istruzione a riguardo per i ragazzi dai 12 anni in su e scoraggiando ogni situazione di questo tipo. “Abbiamo tolleranza zero per questo tipo di comportamenti, è semplice“, ha dichiarato Neil Patterson, Assistant Commissioner della polizia di Victoria. “Non dico che queste cose non accadono a livelli professionistici più alti – ha ripreso – visto che sappiamo che non è così. Quello del match fixing è uno dei tipi di organizzazioni criminali che stanno crescendo più velocemente in tutto il mondo. Le scommesse su se stessi da parte di chi gioca e quelle sugli sport individuali sono i rischi più grandi per noi“. Patterson ha precisato che adesso tutte le leghe e associazioni sportive stanno collaborando per condividere le informazioni con le autorità ed educare i giocatori a essere ancora più duri con chi commette questo genere di reati. “(In questo modo) Diventi consapevole dei segnali da cercare e cosa fare se vieni abbordato sui social media o se bussano alla porta della tua stanza di hotel“, ha concluso.

Non è la prima volta che il Challenger di Traralgon viene coinvolto nel mondo delle scommesse, visto che nel dicembre 2014 Nick Lindahl venne accusato di aver chiesto ad Adam Feeney di perdere il suo match di primo turno, con Nick che un anno prima avrebbe detto a Matt Fox – accusato di aver utilizzato informazioni improprie per scommettere – che non avrebbe vinto una partita che avrebbe dovuto disputare a Toowoomba nel settembre 2013. Dopo tali accuase, Lindahl si ritirò dal tennis professionistico. Tornando al caso riguardante Anderson, invece, il ragazzo nato a Brisbane nel 1998 verrà ascoltato dai magistrati di Latrobe Valley il 2 marzo. Stavolta come andrà a finire?
 
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CAT_IMG Posted on 11/1/2017, 18:07     +1   -1
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Sanzione definitiva per Nick Lindahl. Il tennista australiano è stato multato per $35.000 e squalificato dal tennis professionistico per sette anni per aver contribuito a truccate una partita.

Anche i due australiani Brandon Walkin e Isaac Frost sono stati coinvolti nell'incidente che ha avuto luogo nel Futures di Toowoomba nel 2013. Il primo è stato squalificato per sei mesi, mentre Frost ha già scontato la squalifica nei tre mesi successivi alla partita.

La Tennis Integrity Unit ha trovato Lindahl colpevole di aver provato a truccare il risultato di una partita, non ha collaborato con le investigazioni e ha detto di aver offerto a un giocatore di perdere una partita in cambio di soldi.

Ma le sanzioni non finiscono qui. Il rumeno Alexandru-Daniel Carpen, attualmente senza ranking ma numero 274 al mondo in doppio nel 2015, è stato squalificato a vita dopo aver ammesso lui stesso di aver cercato di truccare una partita nell'ottobre 2013, chiedendo a un altro giocatore di perdere volontariamente per ottenere del guadagno illecito attraverso le scommesse.
 
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CAT_IMG Posted on 22/5/2017, 14:49     +1   -1
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Ancora un caso di un tennista praticamente sconosciuto sospeso dalla Tennis Integrity Unit (TIU), l’agenzia che vigila sul corretto svolgimento di tutte le competizioni di tennis professionistico. Questa volta però la sanzione è di quelle che fanno scalpore. Il 30enne statunitense Nikita Kryvonos è stato infatti “bannato” per ben 10 anni dal circuito professionistico e multato 20mila dollari per svariate violazioni del programma anti-corruzione.

La principale consiste nell’essersi colluso con parti terze per aggiustare il risultato di un incontro al Challenger americano di Champaign, Illinois, nel novembre 2015. Inoltre pare che Kryvonos abbia condotto attività di scommesse sospette in diversi paesi. Infine lo statunitense non ha minimamente collaborato con la TIU nelle indagini a suo carico, rifiutandosi di spedire all’agenzia i suoi tabulati telefonici e altre documentazioni a lui richieste. Una pena molto severa è diventata dunque inevitabile e la sentenza è arrivata il 18 maggio. Kryvonos vanta un best ranking di n.389, raggiunto nel 2007 e al momento non ha classifica. Nel 2004 giocò e perse contro Andy Murray nel torneo di Wimbledon junior.
 
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CAT_IMG Posted on 24/5/2017, 14:07     +1   -1
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L'ex campione degli Australian Open juniores 2016 Oliver Anderson ha ammesso di aver combinato nel Challenger di Traralgon lo scorso ottobre l'esito del suo match di primo turno contro il connazionale Harrison Lombe, che in quella settimana era 900 posizioni dietro rispetto al suo avversario. Dopo aver perso il primo set per 6-4, periodo nel quale si è registrato un anomalo flusso di scommesse, il 19enne australiano ha dominato il resto del match, conquistando secondo e terzo set col punteggio di 6-0 6-2, salvo poi essere eliminato nel turno successivo.

La quantità di denaro puntata sulla vittoria del primo set per 6-1 di Anderson è stata di 2.000 dollari da parte un utente. Addirittura $10.000, soldi che sono stati rifiutati dall'agenzia scommesse, da un altro. $13.000 sono stati invece puntati per la vittoria di Anderson in tre set, risultato che si è poi verificato. Anderson non andrà in prigione, ma si teme evidentemente una lunga squalifica per lui.
 
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CAT_IMG Posted on 20/7/2017, 14:05     +1   -1
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Il potenziale fenomeno di match fixing non si ferma. Nel secondo trimestre di 2017 da aprile a giugno, sono stati identificati 53 avvisi di partite sospette, di cui una al Roland Garros e tre a Wimbledon. Di queste 4 a livello Slam, al momento si sa soltanto che due provengono dal nel tabellone di qualificazione, una in quello principale).

40 avvisi sono stati ricevuti per partite giocate nei tornei minori, quindi Challenger e Futures. Altre tre provengono dal circuito ATP, una da quello WTA e 5 dal circuito ITF femminile. Nel periodo compreso tra l'1 aprile e il 30 giugno, sono state giocate 31.281.

Quest'anno finora includendo anche il primo trimestre, sono stati 83 gli avvisi di partite sospette, comunque un dato minore rispetto alle 121 ricevute nello stesso periodo del 2016. A rilevare la presenza di questi avvisi, che non significano necessariamente che le partite segnalate sono state truccate, è la Tennis Integrity Unit, nata nel 2008.
 
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