| ||
[LL] L. Nardi b. [1] N. Djokovic 6-4 3-6 6-3
Se una settimana fa gli avessero chiesto dove sarebbe stato oggi, la risposta probabilmente sarebbe stata Miami. E invece Luca Nardi è ancora ad Indian Wells, nonostante abbia perso da David Goffin al turno decisivo di qualificazioni. “Stavo per andare via, non pensavo di riuscire ad entrare in tabellone” – aveva detto il pesarese, che poi nel main draw del BNP Paribas Open 2024 ci è effettivamente entrato come lucky loser (e pure al secondo turno). Una settimana dopo, Luchino – detto Giotto per chi lo conoscerà da questa sera – non solo si gioca per la prima volta in carriera la possibilità di approdare agli ottavi di un Masters1000, ma lo fa contro Novak Djokovic, n°1 del ranking ATP e di cui ha un poster in camera da letto. Nole è diventato professionista nel 2003, anno di nascita di Nardi, e difficilmente si aspettava di perdere questa partita, così come difficilmente Luca si aspettava di vincerla. “Prima di stanotte nessuno qui mi conosceva, spero si siano divertiti” – ha detto l’italiano, incredulo, nell’intervista a caldo post partita. “Non riesco a spiegare che cosa provo, ho la foto di Novak nella mia camera. Essere qui ora dopo questa partita è una sensazione che non riesco a descrivere, non ho parole“ – ha proseguito Luca, senza far mancare un pensiero a Jannik Sinner, con cui si è allenato nella preseason. “Guardare gli incontri di Jannik mi spinge a fare sempre meglio. Non pensavo di vincere, ma mi sentivo bene in allenamento, sono molto contento di questo successo”. Il tennis è così, bello perché imprevedibile. Un mese prima puoi perdere dal n°409 del mondo, un mese dopo puoi sconfiggere il n°1 senza aver mai battuto un top50 prima di Indian Wells. A fine torneo Nardi entrerà per la prima volta in carriera in top100 (ora è n°95 live, al massimo potrebbe scendere al n°96). Ma, in questo momento, crediamo sia l’ultimo dei suoi pensieri. Una vittoria così è per sempre. Davide ha sconfitto Golia. Primo set: Djokovic irriconoscibile, Nardi sfrutta l’occasione Se è vero che – comprensibilmente – fino a poco prima di scendere in campo Luca Nardi appariva molto teso, altrettanto vero è che, non appena la partita inizia, la musica è subito cambiata. Il pesarese vince il sorteggio e sceglie di ricevere: una decisione che paga, dato che inaspettatamente è proprio lui il primo ad ottenere un break. Nei primi quattro game dell’incontro Novak Djokovic non sembra avere grossi problemi, tenendo agilmente la battuta e costringendo il suo avversario ai vantaggi per due volte su due. Il serbo, tuttavia, non riesce mai ad arrivare a palla break, offrendola anzi lui stesso nel quinto gioco (facendosi riprendere da 40-15, commettendo tre brutti errori). Supportato da una prima palla consistente e da un dritto molto efficace, Nardi non si fa scappare la ghiotta chance, reggendo alla grande lo scambio e salendo sul 4-2 dopo mezz’ora di partita. Il n°1 del mondo sembra mostrare parecchie difficoltà negli spostamenti, trovandosi spesso distanze dalla palla e incappando in qualche errore di troppo. È evidente che, in questi casi, la cooperazione del giocatore più forte è necessaria, ma non passi sotto traccia il primo set di Luca Nardi, chiuso con due punti diretti con il servizio. Tre quarti d’ora fantastici, in cui l’azzurro ha anche talvolta scherzato sotto rete il 24 volte campione Slam: 6-4! Secondo set: Djokovic pareggia i conti senza fare nulla di particolare Anche il secondo parziale non sembra partire male per il 20enne di Pesaro, che però avanti 40-0 nel suo primo turno di battuta abbassa leggermente la soglia d’attenzione, incappando in un paio di errori gravi. Djokovic coglie al volo la prima chance di break della sua partita, ma le difficoltà del serbo non sono svanite, anzi. In un terzo game da oltre dieci minuti Nardi trova subito il contro-break, convertendo la quinta palla break nonostante qualche sterile polemica del serbo. Il n° 1, infatti, serve una seconda che sembra out: non arrivano però conferme, quindi Nardi – dopo essersi fermato per un istante – manda regolarmente la palla dall’altra parte. Anche Nole però si ferma, giocando un colpo decisamente comodo per Giotto, che si avventa sulla palla e firma il contro-break. L’arbitro ovviamente non può fare nulla se non assegnare punto e game all’italiano. Operato l’aggancio sul 2-2, comunque, qualcosa inizia a scricchiolare nel gioco del n°123 del mondo, che non riesce più ad essere aggressivo come nella prima ora di gioco. Qualche gratuito di troppo costa un nuovo e doloroso break a Nardi. Senza fare niente di eccezionale Djokovic si porta sul 5-2, vede svanire due set point in risposta ma chiude poco dopo col servizio. 6-3 per il serbo, ancora comunque lontano dalla miglior condizione. Terzo set: strabiliante Nardi, Djokovic si arrende impotente Il piccolo e più che comprensibile calo da parte di Nardi – se proprio così bisogna chiamarlo, sempre ricordando chi ha di fronte – resta fortunatamente confinato nel secondo set. Fin dall’inizio del terzo Giottoriprende in mano lo scambio, tentando di essere sempre lui a fare gioco. Il dritto riprende a viaggiare meravigliosamente, ma è con uno splendido rovescio che il lucky loser azzurro si procura due break point consecutivi. Saranno tre in totale, unite alle altrettante opportunità di Djokovic per portarsi a casa il secondo gioco. La quarta è quella buona per il serbo, che impiega oltre 12 minuti per impattare sull’1-1 in un match più in bilico che mai. Come nel primo set, a rompere per primo l’equilibrio è ancora Nardi, che sul 3-2 disputa un game senza un senso logico e si porta avanti di un break, confermato sul 5-2 senza tremare. Il livello di tennis espresso dal pesarese nel set decisivo è qualcosa di impressionante, come testimoniano i 16 vincenti e soli 4 gratuiti scagliati nel parziale decisivo. Nel momento della verità il braccio non trema: dopo due ore e venti meravigliose Luca Nardi batte Novak Djokovic 6-4 3-6 6-3, mettendo a segno il doppio dei vincenti (36 a 18) e approdando agli ottavi di un Masters 1000 per la prima volta in carriera. L’inatteso successo contro Novak Djokovic porta a nove il numero di tennisti italiani a battere il n°1 del mondo. Il serbo pare avere un serio problema con il tricolore, visto che cinque delle sue ultime nove scofitte sono arrivati contro tennisti azzurri (Musetti a Montecarlo, Sinner alle Finals, in Davis e all’Australian Open e appunto Nardi ad Indian Wells; Nole non aveva mai perso contro un lucky loser in vita sua). Luchino diventa anche il quarto giocatore dal ranking più basso di sempre a prevalere sul n°1 del mondo in un Masters1000, nonché il terzo fuori dalla top100 dopo Vesely (Dubai 2022) e Del Potro (Olimpiadi 2016) a sconfiggere Djokovic quando Nole era (o è) seduto sul trono del ranking mondiale. Sarà Tommy Paul l’avversario di Nardi agli ottavi L’incontro che, almeno sulla carta, si presentava come il più equilibrato della giornata è andato a Tommy Paul, che aumenta il numero di statunitensi agli ottavi di finale. Al n°17 del ranking è servita un’ora e mezza per avere la meglio su Ugo Humbert, recente vincitore del titolo a Dubai. Il francese ha sciupato un vantaggio di 4-2 nel primo parziale, perdendo gli ultimi quattro game del set, mentre nella seconda frazione gli è costato caro il break subito nel nono gioco. Paul si è così imposto per 6-4 6-4 ed è approdato agli ottavi, dov’è stato raggiunto qualche ora più tardi da un eroico Luca Nardi. ********************** Ha definito questo successo “un miracolo”. Luca Nardi da Pesaro è la faccia sorridente del tennis italiano della notte appena trascorsa. A Indian Wells, da lucky loser manda a casa tale Novak Djokovic 6-4, 3-6, 6-3 al termine di una gara fantastica, conclusa con un terzo set da 16 vincenti e 4 gratuiti: “E’ una sensazione incredibile. Non potevo nemmeno immaginare di giocare una partita contro di lui e ora l’ho anche battuto. Quindi per me è un sogno diventato realtà”. Il ventenne pesarese ha ammesso di essere un grande fan di Novak: “Ho un suo poster sulla porta della camera da letto. Ogni sera che vado a letto vedo Novak: ce l’ho e penso che lo terrò”. La vittoria di Nardi parte da lontano: eliminato dalle qualificazioni da Goffin, è entrato in tabellone da ripescato e poi ha battuto nell’ordine Zheng e Djokovic: “Se qualcuno me l’avesse detto dopo la sconfitta con il belga, gli avrei dato del “pazzo”. Nessuno poteva immaginarlo anche perchè ero il terzo Lucky Loser. Non sono mai riuscito a battere un top 50. E, invece, qui ho battuto Zhang al primo turno e ora Nole”. Quando Luca ha pensato realmente di poter battere il n. 1 al mondo? ”Prima della partita ho parlato con il mio allenatore e gli ho detto che non avrei voluto perdere 6-1 6-1. Ho cominciato bene e dopo tre o quattro game ho avuto buone situazioni. Durante gli scambi sentivo buone sensazioni e lì che ho capito che avrei potuto vincere”. Il pubblico lo ha sostenuto addirittura cantando il suo nome: “Ho cercato di non ascoltare troppo il pubblico. Stavo solo cercando di concentrarmi su quello che dovevo fare. Ma dopo la partita, i miei allenatori mi hanno detto che tutti facevano il tifo per me. Incredibile! Djokovic è il miglior giocatore di sempre e quindi penso che terrò questo momento per me, per il resto della mia vita”. Il pesarese balza in Top100 e al momento sarebbe n. 96 al mondo, un grande obiettivo raggiunto agli inizi di marzo con tutta una stagione ancora a disposizione. Adesso nel mirino c’è Tommy Paul, nome del suo prossimo avversario, conosciuto in conferenza stampa: “Non avevo controllato il tabellone! Grazie per avermelo fatto sapere. Preparerò la partita con i miei allenatori. Sarà molto dura perchè sta giocando molto bene. Mi piace il suo gioco, il suo stile. […] Una settimana fa non sapevo neanche dove sarei andato, e ora giocherò contro Tommy Paul. Devo cercare di restare il più calmo possibile senza pensare a cos’è successo in questo match“. Poi torna sul successo ottenuto sul serbo: “Ho 20 anni e vedo le sue partite da dieci. L’unico vantaggio che ho avuto è che non mi ha visto mai giocare. Quindi di sicuro è stata una sorpresa per me essere protagonista negli scambi lunghi”. Il suo braccio non ha tremato quando è andato a servire per il match: “Le palle erano quasi nuove e sapevo di aver avuto qualche problema al servizio con qualche doppio fallo. I miei allenatori sanno che quando non trovo la prima di servizio, poi sono molto nervoso sulla seconda. Quindi nell’ultimo turno di servizio del match ho cercato sempre di giocare la prima di servizio”. Tanti italiani di successo nel tour ATP: c’è qualche segreto o è merito anche di Jannik? “Non so se ci sono dei segreti. Ma di sicuro, come me, tutti i giocatori italiani ammirano Jannik per quello che sta facendo. Ho avuto la possibilità di allenarmi con lui molte volte. Cerco sempre di imparare da lui, perché è un ragazzo molto simpatico, un gran lavoratore ed è molto bello quello che sta facendo per l’Italia, per il nostro Paese, per il tennis italiano che ora sta diventando anche più popolare. Spero di potermi unire a lui con i risultati, nella vita mai dire mai”. Un po’ controcorrente Nardi su un tema sempre più attuale nel mondo dello sport. “Lavoro sotto l’aspetto mentale? Mi spiace dirlo ma in realtà no, ho solamente lavorato bene e duramente nelle ultime settimane. Non ho avuto un inizio di stagione positivo perché mi sono storto la caviglia e non ho potuto lavorare con costanza”. |