| Aryna Sabalenka, storia di una giovane tennista fragile. C’è stato un momento nella carriera della tennista bielorussa in cui è scattato qualcosa: da buona tennista con tanti passaggi a vuoto a campionessa assoluta.
Arrivata all’apice del tennis mondiale intorno ai 19 anni, per anni Aryna è sembrata incapace di compiere quella maturazione che le avrebbe permesso di poter ambire ai palchi più prestigiosi. Tante occasioni sprecate, sempre le solite lacune tecniche nella gestione del punto la rendevano una tennista incompiuta.
Poi la svolta. Il cambio di allenatore ed un’enorme crescita mentale hanno fatto la differenza. Due titoli slam, primo posto nel ranking e dominio indiscusso di Iga Swiatek messo in discussione. Sulla maturazione della tennista bielorussa ha influito un’adolescenza non facilissima, di cui ha parlato Maciej Domka, suo ex allenatore quando era ancora minorenne.
L’ex tennista polacco, in un’intervista del media polacco Sport.Pl, ha raccontato alcuni particolari del passato della 25enne di Minsk. L'ex tennista polacco Maciej Domka, dopo aver allenato Agnieszka Radwanska e Caroline Wozniacki, si è unito al team di Aryna Sabalenka quando lei aveva 17 anni, nel periodo in cui la bielorussa si allenava all'Accademia dell'ex tennista Uładzimir Wałczkou a Minsk. "Ci siamo allenati insieme, lei era nel nostro gruppo. All'epoca Aryna aveva tra i 17 e i 18 anni, era sotto la mia tutela, anche se aveva un allenatore individuale e il più vicino a lei era Vadim Sashurin, che si occupava della sua preparazione motoria" ha dichiarato Domka.
L’ex tennista polacco ha raccontato come la numero due del mondo fosse all’epoca una ragazza determinata, ma con tanti limiti tennistici. "Oggi Aryna è vista in modo completamente diverso dal punto di vista dei suoi recenti successi. All'epoca, in accademia, si distingueva per la sua diligenza. Era incredibilmente determinata a lavorare e si allenava ad altissima intensità. Credo che nessuno si sia allenato quanto lei. Tuttavia, il periodo giovanile di Aryna fu normale, per non dire debole. Ha giocato anche in tornei minori, ma inizialmente senza molto successo" ha spiegato Domka.
La bielorussa ha avuto un periodo difficile dal punto di vista personale, che si riflettevano nella sua durezza sui campi da gioco. "I suoi genitori non si presentavano agli allenamenti. Per quanto ne so, suo padre aveva dei problemi legali. Aryna era sola in tutto questo. Ho l'impressione che questa fosse anche la sua motivazione interna che la spingeva ad andare avanti, voleva eccellere a tutti i costi. Si poteva leggere tra le righe che suo padre aveva dei problemi e lei voleva aiutarlo e iniziare a guadagnare. C'era molta rabbia in lei. Ha trasformato tutta questa energia negativa in colpi" ha rivelato il polacco.
Negli anni però Sabalenka ha fatto un lavoro mentale incredibile, merito soprattutto del suo team. "In gioventù era soprattutto molto instabile. So che ha lavorato con uno psicologo. È aiutata da un team forte con un atteggiamento positivo. Lo psicologo deve aver dato buoni risultati, perché ha fatto un grande salto di coscienza. Sono molto felice che abbia avuto un tale sviluppo” ha concluso Domka.
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