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Luciano Darderi

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CAT_IMG Posted on 10/2/2024, 15:30     +1   -1
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Ha cercato di rubare con gli occhi il più possibile. Anche da Djokovic. A testa bassa ma puntando in alto, “Entro il 2025 vorrei arrivare alle Nitto ATP Finals a Torino” aveva dichiarato nel 2020 alla FITP. Quell’anno Luciano Darderi aveva i polmoni ancori pieni dell’atmosfera respirata alle Finals di Londra. Era stato ingaggiato dall’ATP dopo aver catturato l’attenzione al challenger di Parma: sparring dei giocatori in gara, i migliori al mondo. Da Nole a Tsitsipas, da Berrettini a Schwartzman. Con loro poche parole ma tanti fatti, modulando il suo gioco alle richieste del campione di turno. Un’esperienza che gli ha fatto aggiungere al suo bagaglio due parole d’ordine: continuità e concentrazione massima, soprattutto in allenamento: “Mettono in campo il 100% sempre” ne era rimasto colpito.

Darderi e l’amicizia con Musetti
E chissà se avrà pensato a uno di questi insegnamenti quando sotto di un break è riuscito a riportare il vento a suo favore e andarsi a prendere la possibilità di giocare la sua prima semifinale ATP a Cordoba, battendo Yannick Hanfmann. Sicuramente gli avrà dato slancio anche il successo di Sinner, il nostro Jannik, all’Australian Open e il tripudio tricolore in Coppa Davis. Amico di Cobolli, Musetti, Nardi e Zeppieri, quando gli avevano chiesto della rivalità coi suoi coetanei azzurri aveva infatti dichiarato: “Se uno di noi ottiene un risultato positivo ti dà sempre la spinta per pensare che ci puoi riuscire anche tu. Ognuno conosce la sua strada, e vedremo più avanti dove porterà. Ma questa è una cosa molto positiva”.

Darderi, le origini argentine e il trasferimento in Italia
E a proposito di strada, il cammino di Luciano inizia in Argentina. Nasce nella provincia di Buenos Aires, a Villa Gesell per la precisione il 14 febbraio 2002. Americani sono infatti entrambi i genitori ma il nonno paterno è italiano e gli ‘regala’ la doppia nazionalità. Il papà Gino, tennista di buon livello e maestro di tennis in Italia, subito lo fa appassionare al tennis. La prima racchetta in mano a 2 anni, a 5 si comincia con le lezioni: è amore a prima vista. Dichiarato e costante: “Il tennis è una cosa che mi esplode dentro e che vorrei non lasciare mai”. A 10 anni la decisione di lasciare il Sud America per l’Italia. L’allora Fit gli garantisce il sostegno di cui ha bisogno per covare il suo sogno. Così comincia ad allenarsi tra Arezzo e Roma, suo quartier generale. Cominciano i sacrifici per farsi le spalle larghe e i primi frutti colti: nel 2021 nei 15.000 comincia a macinare successi: arrivano due titoli e due finali tra Monastir e L’Aquila. A San Paolo, al sesto torneo Challenger della sua vita, dalle qualificazioni arriva in finale col tabellino dei set concessi immacolato, prima di cedere all’esperienza dell’argentino Juan Pablo Ficovich. I primi titoli Challenger arrivano nel 2023: ad agosto la vittoria a Todi, a novembre quella a Lima, sempre sull’amata terra rossa.

Nel segno dell’azzurro: la ribalta in Argentina
Gli anni passano insieme alla consapevolezza e in Argentina Luciano ci torna sempre meno: la preparazione della stagione in un clima più mite, un po’ di tempo al tanto amato mare, un abbraccio alla mamma e si riparte. Insieme a lui il papà Gino e il fratello più piccolo che ne segue le orme: classe 2008 Vito ha esordito nel circuito Atp a meno di 16 anni.

Nei pochi momenti liberi si divide tra Netflix, cinema e reggaeton. Nel 2023 Luciano comincia a mettersi in luce tra i grandi: solo per un soffio manca la qualificazione all’Australian Open. Ma, ironia della sorte, è proprio l’Argentina a far risuonare in Italia il nome di Darderi. Lì, sempre a Cordoba, l’azzurro coglie la sua prima vittoria ATP superando Hugo Gaston 6-4 6-3. Nello stesso torneo quest’anno insegue il sogno della finale. Davanti a lui Sebastian Baez. In caso di vittoria entrerebbe di prepotenza nella top 100, al numero 94. E non vorrà fermarsi. Ha un sogno, doppiamente azzurro, all’orizzonte.
 
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CAT_IMG Posted on 11/2/2024, 14:25     +1   -1
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[Q] L. Darderi b. [2] S. Baez 6-1 3-6 6-3

Continua la settimana da sogno di Luciano Darderi. Il tennista italo-argentino era arrivato a Cordoba con una sola vittoria a livello Challenger nel 2024, ma sulla terra rossa argentina ha tirato fuori il meglio dal suo repertorio. Darderi ha messo a referto sei vittorie consecutive che certificano diverse prime volte per la sua giovane carriera.

6-1 3-6 6-3 il risultato finale della battaglia fisica e mentale, durata due ore e ventitré minuti di, contro la testa di serie numero 2 Sebastian Baez. Il successo contro il campione uscente permette a Darderi di raggiungere la prima finale a livello ATP. I punti conquistati al Cordoba Open garantiscono a Darderi l’ingresso in top 100 a partire da lunedì.

Il ventiduenne nato a Villa Gesell (città della provincia di Buenos Aires, circa 400 km a sud della capitale) ha iniziato la settimana da numero 136 al mondo. La classifica live, prima della finale lo vede posizionarsi già alla posizione 94 e in caso di successo a Cordoba ci sarebbe un ulteriore scatto in classifica che lo proietterebbe al numero 76 del ranking ATP. Darderi diventa il quarantanovesimo italiano a fare l’ingresso in top 100 da quando è stato introdotto il ranking ATP nel 1973.

Al terzo tabellone a livello ATP, dopo l’esordio avvenuto proprio a Cordoba lo scorso anno, ancora una volta da qualificato, e Acapulco, da lucky loser, Darderi ha riscritto diverse pagine della sua storia con la prima vittoria contro un top 30 conquistata contro Baez in semifinale e, qualche giorno prima, quella contro un top 50 conquistata nel match di secondo turno con l’austriaco Ofner.

Che sia un feeling particolare con Cordoba è evidente dato che nella città argentina aveva conquistato la prima vittoria a livello ATP nel 2023. Quest’anno l’italo-argentino si è spinto ancora più in su giocando un tennis che gli ha permesso di fare il salto di qualità tanto atteso.

Il Match
Il primo set sembra certificare la superiorità in questa semifinale di Darderi con il nativo di Villa-Gesell che prima piazza il break nel quarto gioco del primo set e poi mantiene il servizio al termine di un game durato 20 minuti nel quale ha dovuto annullare 5 palle break. Le occasioni mancate pesano nella mente di Baez che cede ancora il servizio e dopo 46 minuti chiude il primo set sul 6-1.

Il secondo set si decide già nelle fasi iniziale dove arrivano tre break nei primi quattro giochi poi Baez concede poco o nulla sul suo servizio all’italiano e manda la sfida al set decisivo. L’argentino nel secondo set alza sensibilmente la percentuale di punti vinti sia con la prima sia con la seconda mentre Darderi paga un calo al servizio con solo 4 punti su 13 vinti con la prima.

Come già accaduto nel primo set anche in quello decisivo Darderi strappa il servizio a Baez nel quarto gioco, stavolta alla quarta palla break. La situazione sembra sotto controllo per Darderi ma due giochi dopo l’italiano restituisce il break commettendo due doppi falli consecutivi sul 30 pari. La partita regala però ancora emozioni. Baez conduce 30-0 sul servizio ma Darderi sale nuovamente in cattedra. Quattro punti consecutivi e break certificato con un passante di rovescio da diversi metri dietro la linea di fondo campo.

L’italiano arriva a servire per il match. Non converte due occasioni ma il braccio non trema nonostante l’importanza del momento e chiude 6-3 al terzo match point.

[Q] F. Bagnis b. F. Coria 6-3 7-5

Il suo avversario in finale sarà un altro tennista che ha iniziato il torneo sabato nel tabellone di qualificazione, stiamo parlando del trentatreenne argentino Facundo Bagnis, numero 207 del ranking ATP che ha avuto la meglio in due set sul connazionale Federico Coria, numero 93 al mondo.

6-3 7-5 il risultato finale a favore di Bagnis al termine di un match della durata di quasi due ore. Quello tra Bagnis e Coria è stato l’ottavo derby argentino di questo torneo e ha permesso al numero 207 al mondo di raggiungere la seconda finale a livello ATP della sua carriera dopo quella persa contro Garin a Santiago del Cile nel 2021. Grande match da parte di Bagnis che, da tennista coriaceo qual è, ha annullato 10 delle 11 palle break concesse al suo connazionale, sfruttando al contrario 3 delle cinque occasioni conquistate nel corso del match.

Bagnis in questa settimana ha messo a segno sei vittorie senza cedere neanche un set. Entrato in tabellone come numero 207 al mondo, Bagnis diventa il giocatore con ilranking più basso a raggiungere una finale da Alex Molcan che nel 2021 arrivò in finale a Belgrado-2 da numero 255 al mondo.

Le statistiche
Quella tra Darderi e Bagnis sarà la terza finale giocata da due tennisti provenienti dalle qualificazioni dal 1990, data in cui il circuito ATP ha la struttura che conosciamo adesso. La prima semifinale tra qualificati risale al 2015 quando in quel di Sidney il serbo Viktor Troick sconfisse in due set il kazako Mikhail Kukushkin. La seconda, invece, si giocò sulla terra rossa di Kitzhbuhel con lo slovacco Klizan che regolò con un doppio 6-2 l’uzbeko Istomin.

Per il torneo di Cordoba ci sarà il secondo tennista che si aggiudicherà il titolo partendo dalle quali dopo Juan Manuel Cerundolo che vinse nel 2021 contro Ramos Vinolas. Anche nel 2022 ci fu un qualificato in finale ma in quel caso Tabilo si arrese alla voglia di rivincita dello spagnolo Ramos Vinolas.

Sarà la seconda finale del 2024 tra due tennisti che cercano il primo titolo a livello ATP. Infatti, ad Adelaide Lehecka e Draper si sfidarono per il loro primo trofeo ATP da aggiungere nel palmares, con il ceco che vinse in rimonta.

Sono due i precedenti tra Darderi e Bagnis, entrambi giocati sulla terra rossa. Nel 2022 Darderi sconfisse in tre set Bagnis nei quarti di finale del Challenger di Campinas. Lo scorso anno, invece, Bagnis si aggiudicò in due set il match di primo turno delle quali al Roland Garros.
 
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CAT_IMG Posted on 11/2/2024, 15:15     +1   -1
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Una crescita esponenziale nel corso degli ultimi mesi quella di Luciano Darderi, che nella serata di domenica 11 febbraio si giocherà la prima finale in carriera contro Facundo Bagnis. Dopo un cammino favoloso, che lo ha visto superare Sebastian Baez in semifinale, il 21enne di origine argentina si trova catapultato in top 100 e va a caccia del primo titolo nel circuito ATP al Cordoba Open. Al termine del duro match contro la testa di serie n. 2 del seeding, il nativo di Villa Gesell è intervenuto nella consueta conferenza stampa. Ecco, dunque, le dichiarazioni più interessanti.

D: Complimenti per la tua prima finale ATP, che partita! Volevo chiederti cosa hai provato alla fine di questo lungo match?
Luciano Darderi: “La verità è che è stata una partita dura. Alla fine ho avuto un po’ di crampi sul 4-2, qualcosa di normale in un match così contro uno dei migliori tennisti del mondo che era campione in carica qui. Credo di essere migliorato tanto negli ultimi 7/8 mesi. Mi sono passate tante cose per la testa quando sono caduto a terra. Vincendo sono entrato in top 100 e sono molto contento”.

Hai raggiunto molti obiettivi questa settimana, tra cui la top 100. Ma ora pensa alla tua prima finale, che è un’opportunità unica
Luciano Darderi: “Sono contento di aver raggiunto l’obiettivo della top 100. Ma ho ancora tanto da migliorare, dal punto di vista fisico e mentale”.

D: Cosa pensi della partita di oggi contro Baez e del tuo prossimo avversario Bagnis?
Luciano Darderi: “La partita di oggi non era facile, sia per il ranking che per il livello. Lui è molto lontano dal mio livello. Ma sentivo che poteva essere un grande match per me e che potevo vincere giocando bene. Bagnis è un grande giocatore, è stato vicino alla top 50, sarà una partita difficile. Il circuito è duro ovunque. Mi sento argentino, sono nato giocando nei club di Buenos Aires, a Gesell. Da bambino le opportunità per me erano difficili e ho preso questa decisione per rendere le cose più facili”.
 
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CAT_IMG Posted on 12/2/2024, 15:20     +1   -1
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[Q] L. Darderi b. [Q] F. Bagnis 6-1 6-4

Dalle qualificazioni all’incoronazione, passando per un percorso degno di essere raccontato. Sono queste le narrazioni che ci piacciono. Luciano Darderi ha vinto, è un campione ATP, e per arrivare a questo sigillo ha sconfitto all’ultimo atto il tennista di casa Facundo Bagnis, anche lui qualificato, numero 207 al mondo. Lo score recita un perentorio 6-1 6-4 in favore dell’azzurro dopo un’ora e venticinque minuti di gioco, nella terza finale ATP, dal 1990, con due qualificati dopo i 250 di Sydney 2015 e di Kitzbuhel 2018.

Il match è stato quasi a senso unico, con un Darderi sempre al timone del gioco, padrone del campo in lungo e in largo con tutti i colpi. Bagnis, dal canto suo, ci ha provato a tenergli testa, ma ci è riuscito solamente per qualche decina di minuti nel secondo parziale. Poi non c’è stata storia, le gambe non gli rispondevano più. Difficoltà anche a iniziare lo scambio per lui, dato che l’azzurro si è intascato il 78% di punti con la prima e ha sferrato ben 8 ace (l’argentino solamente il 51% e un unico servizio vincente). Seconda finale ATP persa da Bagnis su altrettante giocate, dopo l’ultimo atto all’ATP 250 di Santiago nel 2021.

Si consola con il 138esimo posto in classifica (+69), mentre Darderi atterra a piè pari, e pure abbondantemente, tra i primi 100 al mondo, per la precisione alla piazza numero 76 (+60). Questo vuol dire ottime possibilità da qua in poi per giocarsi tornei ATP e magari entrare direttamente nei tabelloni principali dei 1000 senza passare per le qualificazioni. Ormai la gavetta l’ha fatta, nonostante sia stata veramente molto breve. Questa era solamente la terza presenza in un main draw ATP ed è già titolo. Inoltre, sarebbe da dire ‘Cordoba città dalle mille sorprese’ poiché tre anni fa, sempre da qualificato, Juan Manuel Cerundolo riuscì ad alzare il trofeo del vincitore. Oggi però c’è Darderi che, con questo successo, entra di petto nel circuito ATP che conta e si lascia alle spalle Bagnis con il quale adesso si trova in vantaggio anche nei testa a testa (2-1).

Vittorie prima su Ofner, poi su Hanfmann e per giunta anche sul detentore del titolo Baez. Questa settimana Darderi ha mostrato una maturità di gioco e di atteggiamento invidiabile, frutto di un ottimo lavoro che, se sviluppato al meglio, potrà permettergli di salire ulteriormente di livello. Sul mattone tritato si sente a casa, ma con questa potenza potrebbe ottenere ottimi risultati anche su superfici più veloci. Noi glielo auguriamo di cuore.

Primo set: Darderi gioca a un altro sport, Bagnis rimane a guardare, inerme
Difficile immaginare a un avvio di match migliore di questo. Neanche il tempo di iniziare e Darderi è già avanti 2-0 con un parziale di otto punti a zero. Le traiettorie disegnate da Bagnis con i suoi colpi mancini non impensieriscono neanche lontanamente l’azzurro, astuto nel costruirsi i punti e capace di sfondare con i fondamentali quando ne ha l’occasione. Fioccano errori uno dietro l’altro per l’argentino, confuso e impulsivo tanto da concedere poco dopo un altro break, che consente a Darderi di avanzare indisturbato su un pesantissimo 5-0.

I colpi del numero 136 ATP sono troppo profondi per permettere a Bagnis anche solo di pensare a una soluzione. Se poi ci si mette anche il servizio a dare una mano all’italiano, allora i problemi raddoppiano per il tennista di casa. Nessun lampo di genio sembra balzare in testa a Bagnis che, rassegnato, lascia andare con l’ennesimo errore di dritto in corridoio il parziale. Darderi detta legge con un perentorio 6-1 dopo solamente venticinque minuti di tennis esclusivamente suo.

Secondo set: Bagnis tenta di rientrare, ma alla lunga non regge il ritmo di Darderi. Il titolo è azzurro
La musica non cambia a Cordoba. Quasi disperato, Bagnis continua a subire il gioco aggressivo del suo avversario che non lo lascia respirare e, in pochi istanti, perde subito il servizio in apertura a 0. Qui ci vuole una sua reazione, altrimenti potrebbe fare la fine del sacco da boxe e per giunta in casa, davanti al suo pubblico. Riassestatosi dopo il cambio di campo, Bagnis inizia a giocare in modo più paziente, cerca di spostare un po’ l’avversario con i suoi colpi arrotati e ci riesce ottimamente. Arriva di conseguenza il contro break per l’argentino che, sfruttando anche qualche errore dell’azzurro, attua il sorpasso e per la prima volta nell’incontro va al comando di un parziale. Siamo 3-2 in suo favore.

Gli animi si scaldano, incombe l’equilibrio e Darderi incomincia a faticare oltre che a innervosirsi per alcune chiamate dell’arbitro a cui seguono vari diverbi. Ora la sua palla non è più pesante come qualche minuto prima e il sudamericano sembra definitivamente entrato in partita prima che fosse troppo tardi. Il match inizia a diventare divertente grazie ai numerosi scambi che colorano di rosso la palla, ma nel nono gioco i fantasmi di Bagnis ritornano a maledirlo. Diversi gratuiti con il dritto catapultano Darderi sullo 0-40, però l’argentino non ne vuole sapere di lasciargli il match così facilmente. Annullate tutte e tre le palle break, l’argentino combatte con le unghie e con i denti per fermare l’azzurro in un gioco infinito.

Stremato dalle fatiche impiegate, tenta soluzioni improbabili per accorciare il gioco, ma Darderi alla sesta chance lo punisce brekkandolo. Bagnis si appoggia sulle gambe, distrutto, l’azzurro cammina a testa alta verso la panchina. Ora serve per il match, non può sbagliare. E non lo fa perché, dopo un’ora e venticinque minuti di gioco, chiude la pratica con il punteggio di 6-1 6-4. Partito dalle qualificazioni, si è fatto strada tra ogni insidia e ora è un vincitore ATP. Questo significa sessanta posizioni guadagnate e un balzo al numero 76 del mondo. Con questa grinta e queste ottime potenzialità su ogni ambito del gioco, confidiamo che possa essere solo l’inizio.

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“Trabajo, trabajo, trabajo”: Luciano Darderi, a poche ore dal primo successo ATP a Cordoba (sul circuito maggiore prima di questa settimana aveva vinto una sola partita) scandisce a più riprese e con convinzione il sostantivo “lavoro”. Luciano, 22 anni il prossimo 14 febbraio, si aggiunge ai cinque italiani già presenti in classifica nella top 100 posizionandosi al numero 76 del mondo. “Incredibile – dice nella conferenza stampa post-vittoria -: all’inizio della settimana ero il numero 136, e partendo dalle qualificazioni sono riuscito a vincere il titolo. Il match di oggi è stato molto importante, perché mi può dare la possibilità di entrare in tabellone sia a Parigi che a Wimbledon. È un sogno che diventa realtà.”

Sui sette match giocati nel torneo, a partire dal primo turno di qualificazione con l’italiano Giannessi, solo due hanno costretto Luciano al terzo set. Il primo turno con Barrios Vera, in cui ha ceduto il primo parziale, e la semifinale contro la seconda testa di serie, Sebastian Baez. “Quella con Baez è stata la partita più difficile. Ma ho dimostrato di avere il livello per competere con questi giocatori. Io e mio padre, che è anche il mio allenatore, abbiamo deciso che dovessi adottare un piano di gioco aggressivo, sempre coi piedi dentro al campo. E ha funzionato.”

La finale, giocata con un altro qualificato, Facundo Bagnis (era la terza finale tra tennisti qualificati in un torneo ATP) è stata quasi integralmente a senso unico, salvo il momento nel secondo set in cui il suo avversario è riuscito ad operare il contro break. “Ero chiaramente un po’ stanco, mentalmente e fisicamente. In una parte del secondo mi sono innervosito (ha contestato alcune chiamate del giudice di sedia, ndr), ma sono riuscito a superare quel momento e vincere”.

“Non mi aspettavo di vincere, ma negli ultimi cinque, sei mesi ho lavorato duramente. L’anno scorso ho vinto i miei primi challenger, oggi il primo titolo ATP. Fin da quando eravamo piccoli, mio padre ha molto insistito sul lavoro con me e con mio fratello”, spiega ancora Darderi.

Luciano si sposta ora a Buenos Aires, che è un po’ il suo torneo di casa, essendo nato nella località marittima di Villa Gesell, in provincia della capitale argentina. La carriera di Luciano, diviso fra le spiagge del Sudamerica e i centri tennis italiani, sembra ad un punto di svolta, dopo una fase nei challenger peraltro di breve durata. Sarà in grado di seguirlo il fratello Vito Antonio che, classe 2008, ha già fatto il suo ingresso sul circuito? Intanto, l’Italia ha un nuovo tennista – il sesto – fra i primi cento.

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Dopo la Seconda guerra mondiale, il signor Darderi, toscano, decise di trasferirsi a Villa Gesell, Argentina, una località marittima della provincia di Buenos Aires. Suo figlio, Gino, ha gravitato a lungo fra i primi trenta tennisti argentini. I suoi due nipoti, Luciano e Vito, rispettivamente 2002 e 2008, sono diventati tennisti. Il primo lo è da qualche anno, e ha ora ottenuto il successo più importante della carriera, a Cordoba. Il secondo, seppur giovanissimo, ha già esordito fra i professionisti, e vanta il titolo di campione italiano under 12. Entrambi godono della doppia nazionalità, entrambi sono nati in Argentina, dove fanno ritorno durante la stagione invernale; ma entrambi sono cresciuti tennisticamente in Italia e ne difendono i colori.

Luciano ha esordito sul circuito ITF nel 2019, a Santa Margherita di Pula. Lì, il 30 settembre, ha conquistato il suo primo punto ATP, grazie alle prime due partite vinte; nello stesso torneo è arrivato in finale in doppio.

Ha fatto il suo ingresso nei primi 1000 il 14 settembre 2020: dopo la pandemia, che aveva interrotto la sua nascente carriera, Darderi ha passato un turno al challenger di Cordenons. Lo stesso anno ha giocato le qualificazioni degli Internazionali d’Italia. 364 giorni dopo, la top 500: quattro partite vinte a Siviglia, partendo dalle qualificazioni, seguite da una sconfitta tirata con Roberto Carballes Baena. La prestazione top di quell’anno, però, deve ancora arrivare: il 6 dicembre, il giorno dopo la finale persa a San Paolo, un Challenger 50, Darderi è fra i primi 400.

L’italo-argentino disputa, nel 2022, un gran numero di Challenger della penisola, e con essi si costruisce la sua crescita in classifica: dopo i quarti a Barletta, la semifinale a Perugia (un 125) e a San Benedetto Darderi è un primi 200. Nel 2023 gioca trentadue tornei, e ottiene le prime vittorie: a Cordoba supera le qualificazioni e raggiunge il secondo turno, dopo aver vinto il suo primo match Atp (contro l’estroso Gaston). Agli ottavi di finale si arrende al futuro campione, Sebastian Baez. Un prequel di quel che sarà…

Dopo una finale a Buenos Aires, il primo successo in singolo della carriera arriva a Todi; e poi a Lima, sul finire dell’anno. Il 30 ottobre Darderi è entrato fra i primi 150, e a Cordoba si presenta come cento trentaseiesimo. Il resto è attualità.

Oggi Darderi è entrato in top 100, al numero 76. È il sesto italiano, dopo Sinner, Musetti, Arnaldi, Sonego e Cobolli. Appena fuori, Fabio Fognini e Luca Nardi, mentre un po’ più indietro rimangono Berrettini (che deve ancora rientrare) e Giulio Zeppieri. È innegabile che il tennis italiano stia vivendo un’età dell’oro. Aiutato anche da chi, dopo alcune generazioni, fa ritorno nei luoghi che aveva abbandonato per cercare fortuna, tanto tempo fa.
 
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CAT_IMG Posted on 14/2/2024, 15:10     +1   -1
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Un nuovo tennista azzurro si è affacciato alla top 100 mondiale e, con il talento dimostrato negli ultimi mesi, può concretamente pensare di conservarla e spingersi ancora più in là in classifica.

Si tratta di Luciano Darderi, che ha vissuto una settimana da sogno all'Atp 250 di Cordoba: il 21enne ha raggiunto per la prima volta in carriera una semifinale nel circuito professionistico, ma ha saputo togliersi anche la soddisfazione di arrivare in finale e vincere il torneo dalle qualificazioni.

L'affermazione ha portato alla luce la particolare storia del giocatore nato in Argentina a Villa Gesell e poi trasferito in Italia all'età di 10 anni (Paese in cui è nato suo nonno) per portare avanti il suo sogno di diventare un tennista. "Sono argentino e mi sento italiano. Sarò sempre coerente con le mie scelte sportive rispettando le due nazioni che ho nel cuore. Spesso mi alleno a Roma o a Pescara, papà ha deciso per la mia carriera di giocare per l’Italia" è il racconto dell'atleta in un'interessante intervista rilasciata a 'Il Messaggero'

Una doppia nazionalità per Darderi, che è sereno e guarda già ai prossimi impegni. E, in caso di convocazione in Coppa Davis o ai giochi olimpici di Parigi, sa già come comportarsi: "Se sarò chiamato in Davis o alle Olimpiadi? Risponderò immediatamente alla chiamata e rappresenterò la nazione con la quale gioco. Come Vito, il mio fratellino (classe 2008), che ha vinto la scorsa estate le Olimpiadi giovanili con la maglia azzurra" ha spiegato sul futuro.

Dopo Cordoba, il 21enne fa tappa a Buenos Aires per un altro avvincente Atp 250. Al primo turno ha affrontato l'argentino Mariano Navone, proveniente dalle qualificazioni, che ha sconfitto per 6-2 6-1.
 
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CAT_IMG Posted on 16/2/2024, 16:08     +1   -1
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Un trionfo che ricorderà sicuramente per tutta la stagione (e non solo). Luciano Darderi è già tornato in campo ma ha ancora in mente il grande trionfo all'Atp 250 di Cordoba, che rappresenta il suo primo titolo nel circuito maggiore.

L'affermazione ha portato alla luce la storia e le ambizioni del tennista italiano, che sta provando a sfruttare questa carica aggiuntiva per fare bene anche al 250 in programma a Buenos Aires. Il 22enne ha già sconfitto Navone al debutto e ora cercherà di superare nuovamente, a distanza di pochi giorni, l'argentino Sebastian Baez: "È stata una partita molto dura, fisicamente mi ha stancato. Ma sono salito tanto mentalmente e la finale l'ho poi giocata tranquillo, mi sono solo un po' innervosito nel secondo set" sono le parole rilasciate in un'intervista a SuperTennis.

Ora non ha voglia di fermarsi: "So che ci posso credere, posso fare belle cose nel circuito Atp. Sento di aver fatto un bel salto e sono contento di essere arrivato qui dopo un torneo lungo e di aver battuto subito 6-2, 6-1 Navone, con cui avevo giocato già due volte ed ero stato tanto in campo".

Darderi ha ammesso durante l'intervista di aver ricevuto un complimento particolare proprio da Carlos Alcaraz dopo la vittoria a Cordoba: "Ci conosciamo da tanto, abbiamo giocato molti tornei inseme. È stato molto gentile, ricevere un messaggio da un campione come lui vuol dire tanto".

Sui prossimi impegni: "A marzo avevo in programma di giocare dei Challenger, ora so che sono dentro Miami. Conservando questa classifica, posso entrare anche al Roland Garros e a Wimbledon. Per me era un sogno giocare al Foro, sono molto vicino a realizzarlo".
 
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CAT_IMG Posted on 29/2/2024, 16:04     +1   -1
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Il momento positivo di Luciano Darderi nel circuito maggiore non si arresta, anzi, continua senza sosta. Il tennista azzurro proverà a stupire tutti anche nell'Atp 250 di Santiago del Cile, nonostante la stanchezza potrebbe cominciare a farsi sentire considerando le tre settimane consecutive in cui è stato impegnato in campo rispettivamente a Cordoba, Buenos Aires e Rio de Janeiro, approdando ora in un nuovo Paese dell'America meridionale.

Nella gara d'esordio l'italo-argentino è stato capace di regolare dopo tre lottatissimi tie-break Facundo Bagnis, dimostrandosi più lucido e abile nella fase decisiva e cruciale della partita. In un'intervista rilasciata a fine match ai microfoni di Atp Tour, riportata da Sky Sport, il giovane 22enne ha analizzato la sua prestazione nel complesso: "Sono contentissimo del risultato che sono riuscito a portare a casa. Nel finale era tutto difficile, perché ero molto molto stanco e avevo comunque un po' di fastidio per via delle condizioni di altitudine che erano differenti rispetto ai giorni precedenti" ha spiegato. "Lui ha giocato una partita fantastica, per questo sono felice di aver superato indenne il turno. Nel secondo set ho avuto delle occasioni importanti, non le ho sfruttate ma sono rimasto con la testa dentro la sfida nel terzo decisivo. Per me è fondamentale partite bene in una partita e in un torneo, questa fiducia mi sta arrivando e mi sta consentendo di giocare più gare nel corso della settimana" ha aggiunto e concluso.

Il giocatore classe 2002 si troverà ora di fronte un altro argentino: si tratta di Juan Manuel Cerundolo, che lo ha sconfitto lo scorso 17 febbraio nel turno di qualificazione del 500 di Rio con un doppio 6-2. Darderi cercherà di prendersi la rivincita per centrare l'accesso ai quarti di finale.
 
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CAT_IMG Posted on 25/4/2024, 13:30     +1   -1
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Nel mercoledì del Mutua Madrid Open Luciano Darderi era l’unico italiano in campo nel tabellone maschile e, contro Gael Monfils, ha sfornato una grande prestazione. 6-4 6-2 al francese e prima vittoria in un Masters1000 per Luli, che dopo la sua grande prestazione ha raggiunto in zona mista i giornalisti presenti. Allegro e loquace, l’azzurro ha affrontato tanti temi diversi, dalle emozioni per questo bel successo alle condizioni di gioco, passando per Roma, la Davis e ovviamente Jannik Sinner. Di seguito le sue dichiarazioni.

D: Contro Monfils è arrivata la tua prima vittoria in un Masters1000, ci racconti le tue sensazioni?
Luciano Darderi: “Sono contentissimo, avevo un po’ di pressione ad inizio partita. Giocare contro Gael sul Centrale di Madrid è stato emozionante, ho fatto fatica ad addormentarmi! Sono riuscito a giocare un ottimo tennis, sono felice per com’è andata. Sono migliorato molto a livello fisico e mentale, penso di essere riuscito a dimostrarlo di più nelle partite più importanti che ho giocato quest’anno. Abbiamo lavorato molto duramente con il mio preparatore fisico e con mio papà, che è il mio coach da sempre. Ero preparato per il grande salto, venivo da un periodo in cui giocavo bene da diversi mesi. A Cordoba sono riuscito a giocare il mio miglior tennis e da lì in poi le cose sono andate bene. Il livello ce l’avevo, era solo questione di riuscire ad esprimerlo. Ora l’obiettivo è salire nel ranking e continuare a tenere questo livello, che è la cosa più importante”.

D: Ora c’è Fritz, il primo top20 che affronterai in carriera. Come la vedi? Pensi partita dopo partita o hai guardato il tabellone?
Luciano Darderi: “Sarà una grande partita, però ci arrivo con grande fiducia, sto giocando benissimo sulla terra. Spero di riuscire a dare il massimo e di riuscire a vincere. Di solito do un’occhiata al tabellone, ma in un torneo così grande non l’ho visto. L’importante sarà dare tutto in ogni partita”.

D: Monfils è rimasto molto impressionato dal tuo livello, che cosa rappresenta per te Gael?
Luciano Darderi: “Sì, pensavo che l’altitudine mi desse più problemi, però sul Centrale il campo è un pochino più lento e la palla viaggia un pochino meno. Sono comunque riuscito ad adattarmi bene, ho risposto molto alla grande e servito bene. Affrontare Gael, uno è stato n°6 e ha battuto Federer, Nadal e Djokovic, è incredibile. Lo guardavo spesso da piccolo, però arriva un momento in cui devo pensare più a vincere che a chi sto affrontando“.

D: Sei in un grande momento, pensi anche ad una possibile convocazione in Coppa Davis? Hai parlato con Volandri?
Luciano Darderi: “Non so se mi convocheranno per via del ranking, però sì, se mi chiamassero risponderei presente. Non so quand’è la Davis e non ho ancora parlato con la Federazione, ci sono tantissimi giocatori in gara e il tennis italiano oggi è ad un livello altissimo, tanto in singolare quanto in doppio. Non ho ancora parlato con il Capitano, però prima o poi ne parleremo, magari a Roma o al Roland Garros”.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Fai un pensierino anche alle Olimpiadi?
Luciano Darderi: “Sì sicuramente, attualmente sono in corsa per i Giochi. Ci sono due ranking, quello ATP e la Race per le Olimpiadi… Non ho ancora capito quale devo guardare, però sì, siamo in corsa per le Olimpiadi”.

D: Ci parli del tuo servizio? Oggi hai vinto l’81% dei punti con la prima, ha funzionato alla grande.
Luciano Darderi: “Siamo in altura, quindi in generale funziona bene. Ho sbagliato molte prime, però quando entravano vedevo che facevo male col servizio. Le condizioni sono molto simili a Cordoba”.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Che cosa ti aspetti dal torneo di Roma? È un appuntamento come un altro o lo senti in modo particolare?
Luciano Darderi: “Giocare a Roma sarà molto speciale, ho anche vissuto lì due anni, tra i 16 e i 18. Poi ancora di più essendo in Italia sarà un grande evento, con tutto il tifo che ci sarà. È il torneo più speciale dell’anno, andavo a seguirlo dal vivo quando ero più piccolo. Mi emoziona molto l’idea di poterci tornare a giocare, l’anno scorso ero rimasto fuori di appena un posto dalle qualificazioni e quest’anno sono nel tabellone principale. Non mi aspettavo di arrivarci così rapidamente, sono molto contento per tutto quanto fatto fino ad ora. Continuerò a lavorare con umiltà”.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Nel 2020 avevi giocato le qualificazioni, che ricordi hai?
Luciano Darderi: “Sì, avevo giocato grazie ad una wild card della FITP. Ho perso al terzo set contro Joao Sousa, ma ora sicuramente ci sono altre aspettative“.

D: Quali sono e quali sono stati le tue fondi d’ispirazione, i giocatori che hai preso ad esempio nel tennis?
Luciano Darderi: “Mi è sempre piaciuto Del Potro quando ero piccolo e vivevo in Argentina, poi è iniziato a piacermi Federer, ma non ce n’è mai stato uno in particolare”.

D: E ora Sinner?
Luciano Darderi: “Jannik è incredibile, sia come giocatore che come persona. Non lo conosco molto bene, però mi saluta sempre e si comporta sempre in maniera fantastica con me e il mio team. È molto umile, credo sia un aspetto fondamentale in un giocatore. È un esempio per tutti, non solo per gli italiani, ma per tutti i tennisti, i junior e chi sta iniziando a giocare. È molto vicino ad essere il n°1, il tennis italiano è cresciuto tantissimo ultimamente, con anche nove giocatori in top100. Tanto in Argentina quanto in Italia il tennis è ad un gran livello”.

D: Anche tu ti trovi un po’ a metà tra questi due paesi…
Luciano Darderi: “Sono nato in Argentina, ma mio nonno è italiano. Non ho mai pensato di cambiare cittadinanza, dall’Italia all’Argentina o viceversa. Da quando ho dieci anni fino ad oggi ho sempre giocato per l’Italia e finora non ho mai cambiato“.
 
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CAT_IMG Posted on 2/5/2024, 14:33     +1   -1
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Luciano Darderi è il nuovo nome sulla bocca del tennis italiano. Campione a Cordoba, quinto italiano del ranking, ha nella giornata di ieri vinto al primo turno contro Thiago Agustin Tirante nel Challenger di Cagliari. Un rapporto quello fra il nostro Darderi e il ventitreenne argentino molto profondo, come spiegato dalle sue parole raccolte da Supertennis:
“Ci alleniamo insieme da circa un anno dunque è stato difficile, come sempre quando trovi un avversario che è anche un amico e che conosci molto bene. Sono partito teso, poi sono cresciuto e alla fine nel terzo set avevo più benzina di lui. Considerato anche che è arrivata un po’ di pioggia e le condizioni di gioco non erano semplici, sono soddisfatto di come ho gestito questo primo turno così complicato”.

Oggi a frapporsi fra Darderi e il Sardegna Open c’è un altro argentino, Camilo Ugo Carabelli, in un torneo che potrebbe consolidare una volta di più la fama dell’italoargentino come specialista assoluto sulla terra rossa:
“Da febbraio in avanti in effetti ho cominciato a giocare a livello altissimo, ma anche dalla fine dello scorso anno stavo crescendo in maniera evidente. Spero di continuare così e andare ancora più in alto in classifica. Dal Challenger di Cagliari mi aspetto di fare bene, ma per me sarà soprattutto un test per gli Internazionali di Roma, dove sarò al via per la prima volta. Esprimersi al meglio al Foro Italico sarà un obiettivo, ma in fondo gli obiettivi sono tanti: ci sono il Roland Garros, le Olimpiadi e anche una presenza in Coppa Davis. Devo restare concentrato per riuscire a raggiungere tutti i traguardi che ho in mente”.

Dopo Cagliari ad aspettare il classe 2002 c’è il trittico più atteso: Roma, Parigi, Olimpiadi. Inseguendo un sogno olimpico che con le ultime prestazioni è sembrato sempre più vicino:
“Prima di tutto spero di potermi qualificare, anche se non sarà semplice perché ci sono tanti giocatori davanti a me, e altri alle mie spalle che stanno crescendo e potrebbero superarmi. Penso che giocare un’Olimpiade ad appena 22 anni sarebbe qualcosa di incredibile, un traguardo inatteso. Ma se non ci dovessi riuscire, ci sarà un’altra occasione, resto positivo pensando a quelle che saranno le mie opportunità”.
 
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CAT_IMG Posted on 4/5/2024, 14:45     +1   -1
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Luciano Darderi avanza a Cagliari grazie al ritiro di Federico Coria. Nel prossimo turno l'azzurro affronterà Mariano Navone, uno dei tennisti più in forma su questa superficie. In un'intervista a Sky Sport il nativo di Villa Gesel ha parlato di come ha mosso i suoi primi passi in questo sport, i suoi idoli, il suo primo titolo Atp, ma soprattutto i propositi per il futuro: “Ho iniziato a giocare a tennis in argentina quando avevo 5,6 anni e mio nonno mi regalò la prima racchetta. Inizialmente giocavo contro un muro, poi ho iniziato a giocare con mio padre. Anche lui giocava a tennis. Mio nonno è nato in Italia, nelle Marche, mia nonna invece in Argentina. Lei mi ha supportato tanto, anche economicamente. Da piccolo ero simpatico, giocavo anche a pallone con gli amici. In campo invece ero diverso, più determinato. Il mio idolo da piccolo era Juan Martin Del Potro. Quando vivevo in argentina era il suo miglior periodo, mi piaceva molto il suo diritto. Quando sono venuto in Europa invece Roger Federer. Di Lui mi piaceva la sua personalità, la sua classe. Ho il doppio passaporto. Ho deciso di giocare per l’Italia, ma non è stato per un discorso di convenienza. Voglio giocare la Coppa Davis e le Olimpiadi. Ho condiviso tanti tornei Juniores con Luca Nardi e Filippo Cobolli e tanti altri bei momenti. Sono cresciuto tanto fisicamente. Penso di avere un buon servizio e un buon diritto. Ma anche il rovescio è in miglioramento. Non mi aspettavo di vincere a Cordoba. Speravo ovviamente di far bene, ma di vincere così presto un titolo no. Sono contento di questo ma la continuità mi ha fatto arrivare dove sono oggi. Spero di fare bene anche sul cemento, dove non ho tanta esperienza".

Il 22enne ha espresso una preferenza particolare in vista degli Internazionali di Italia: "Uno dei miei tornei preferiti è senza dubbio Roma. Non ho pressioni particolarii, sento di non dover dimostrare niente. Cercherò di fare il massimo e godermi il momento. Se dovessi indicare un giocatore con il quale mi piacerebbe giocare è Rafael Nadal. Spero almeno di incontrarlo", ha ammesso.
 
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