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LA PIAGA DEL MATCH FIXING NEL TENNIS

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CAT_IMG Posted on 18/1/2016, 17:48     +1   -1
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Nel giorno in cui sono iniziati gli Australian Open ecco l’ombra delle scommesse che si allunga sul tennis e in particolare sul circuito Atp. Secondo quanto riportato dalla BBC e dal sito web Buzzfeed News investigatori privati della Tennis Intergrity Unit avrebbe fornito le prove per incriminare un gruppo di tennisti del passato ma anche in attività per aver truccato match. In pratica l’accusa ad ATP e Tennis Integrity Unit è di non aver fatto tutto il possibile per combattere il fenomeno delle scommesse nel tennis pur avendo in mano le carte per farlo.

Sempre secondo la BBC, che ha citato documenti segreti, non si parla di partite di tornei minori, ma sarebbero coinvolti 16 tennisti che hanno raggiunto la top 50 e tra loro ci sarebbero addirittura dei vincitori e finalisti di Slam, senza però specificare se si tratta di singolare o doppio. Alcune della partite sotto accusa, tre per la precisione, si sarebbero giocate al Roland Garros e a Wimbledon e otto dei giocatori sospettati sarebbero in tabellone a Melbourne.

La BBC ha annunciato ulteriori rivelazioni al programma radiofonico “File On 4” in onda martedì, ma al momento non è stato rivelato alcun nome dei presunti colpevoli e sia l’ATP attraverso il presidente esecutivo Chris Kermode, sia la Tennis Integrity Unit con il suo direttore Nigel Willerton, hanno respinto ogni illazione durante una conferenza stampa organizzata in mattinata dichiarando che ATP e TIU non hanno mai ignorato e nascosto le prove di partite truccate sottolineando che nelle indagini sono necessarie le prove e non semplici informazioni o sospetti. Sia ATP che TIU hanno inoltre spiegato che BBC e BuzzFeed si riferiscono a incontri di circa 10 anni fa. La stessa Tennis Integrity Unit ha introdotto un nuovo codice contro la corruzione nel 2009, ma il nuovo regolamento rendeva impossibile perseguire i reati compiuti prima di quella data. Il risultato è stato che nessuna nuova indagine è stata aperta sui fatti precedenti al 2009.

Secondo l'associazione dei giocatori, il discorso dei match truccati è seguito con grande scrupolo e senza alcuna tolleranza, come confermano le veementi parole di Kermode: “Tutti noi nel tennis siamo impegnati a stroncare ogni forma di condotta corrotta o sleale - ha detto il presidente dell'ATP - siamo molto vigili e la tolleranza è zero, prova ne sia che tutti i giocatori professionisti e il personale di supporto sono soggetti al programma anticorruzione e che le indagini della Tennis Integrity Unit hanno portato sinora a 18 condanne, di cui 6 con divieto a vita di tornare in campo".

Sul caso è intervenuto anche Craig Tiley, direttore degli Australian Open, con una nota ufficiale diramata nel pomeriggio. “Abbiamo costruito una reputazione internazionale per l’integrità del torneo e dei sistemi anticorruzione che utilizziamo - si legge nel comunicato - in collaborazione con gli organismi del tennis mondiale abbiamo sviluppato politiche di spicco nell’antidoping, nell’anticorruzione e nella sicurezza. Gli Australian Open non tollereranno eventuali deviazioni dai nostri valori e regole a tutti i livelli”. Quindi ha aggiunto: “Certo la tempistica utilizzata dagli organi di informazione per questa storia è tutt'altro che ideale per il nostro evento. Ma l’importante è che noi siamo vigili nello stroncare ogni forma di corruzione nel tennis. E’ per questo che, molti anni fa, Tennis Australia, ha spinto molto per avere una risposta da tutto lo sport rispetto a questo problema. La lotta ad ogni forma di corruzione richiede una continua attenzione e prevenzione”.

La BBC e il sito Buzzfeed News che hanno gettato nuove ombre sulla piaga delle scommesse truccate nel tennis sono entrati in possesso di documenti che includono i risultati di un’indagine iniziata nel 2007, quando furono verificate scommesse sospette dopo una partita tra il russo Davydenko, allora numero tre mondiale, e l’argentino Vassallo Arguello. Non si arrivò a nessuna accusa ufficiale, ma le indagini si svilupparono in un’inchiesta molto più ampia su una rete di scommettitori legati a tennisti di alto livello e a una rete sospetta in Russia, nell’Italia settentrionale e in Sicilia, che ha fruttato centinaio di migliaia di sterline puntate su partite truccate. Nei documenti in possesso di BBC e Buzzfeed News i nomi sono tutti sbianchettati, tranne tre: oltre a quello di Vassallo Arguello, compaiono Potito Starace e Daniele Bracciali, i due tennisti italiani sospettati di aver alterato l’esito di alcuni incontri al fine di realizzare guadagni illeciti tramite scommesse sulla base degli atti dell’inchiesta penale condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona.

Lo scorso 12 dicembre il Collegio di Garanzia del Coni ha rinviato alla Corte d’Appello Federale della FIT il procedimento nei confronti di Bracciali e Starace, accogliendo il ricorso della Procura Generale dello Sport e della Procura Federale della FIT. Il 10 ottobre scorso, il giudice federale di secondo grado, in parziale accoglimento dei ricorsi dei due tennisti avverso la sentenza di primo grado (radiazione per entrambi e ammenda di 40mila euro per Bracciali e 20mila per Starace), li aveva prosciolti dalla contestazione di illecito sportivo e comminato al primo una inibizione di 12 mesi e una sanzione di 20mila euro per aver violato i principi dell'Articolo 1 del Regolamento di Giustizia relativo alla correttezza, mentre aveva prosciolto il secondo. Tale decisione è stata annullata dal Collegio di Garanzia del Coni che ha trasmesso gli atti alla Corte per la rinnovazione del secondo grado di giudizio. Nella vicenda, a riprova di quanto sia e sarà sempre in prima fila nella lotta alle scommesse truccate che rischiano di rovinare il tennis, la FIT si è costituita in giudizio quale parte lesa.

Ieri a Melbourne c’è stato l’esordio di Djokovic e Federer, due dei protagonisti più amati del tennis mondiale. Hanno vinto entrambi, ma ovviamente di tutto si è parlato tranne che dei rispettivi match. Solo domande sul caos scommesse scoppiato proprio nel giorno inaugurale degli Australian Open.

“Uno scandalo che getta ombre su tutti? Io non la penso così – ha detto il numero uno – ho sentito parlare di questa storia e ho letto di casi risalenti a una decina di anni fa. Non c’è e non ci deve essere spazio per partite truccate o corruzione nel nostro sport. Dobbiamo mantenerlo pulito e penso che gli organi competenti lo stiano facendo. Però non c’è alcuna prova reale o evidenza di giocatori in attività coinvolti. Finché è così si tratta solo di speculazioni”. Lo stesso Djokovic, pur minimizzando, ha raccontato un episodio del 2007 (era ancora ventenne) per “sistemare” una partita al torneo di San Pietroburgo. “Non è stato un approccio diretto – ha sottolineato – ma si sono rivolti a persone che facevano parte del mio staff. Ovviamente abbiamo ignorato tutto, la persona che avrebbe voluto parlare con me neppure si è avvicinato al sottoscritto”. A Djokovic all’epoca sarebbero stati offerti 200mila dollari. “Negli ultimi 6, 7 anni non ho mai più sentito parlare di casi simili. Quello di cui si discute è un crimine dello sport, mi fa rabbia perché non voglio in alcun modo essere associato a persone e storie del genere. Per quel che so mai sono stati coinvolti giocatori in alto nella classifica. Nei challenger e nei tornei minori non so”.

Sul caso è intervenuto anche Federer. “Sono accuse buttate lì, così è facile. Vorrei sentire dei nomi, almeno sarebbe fatti concreti. Parliamo del giocatore? Del suo team? Di singolare o doppio? E di quali Slam? E’ tutto molto confuso. Non so quanti nuovi dati siano emersi. Ho sentito fare vecchi nomi, e sono stati controllati. Chiaramente certe accuse vanno prese molto sul serio. Da quando abbiamo l’Integrity Unit è una cosa di cui abbiamo discusso. Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere pulito lo sport. Se sapessi di qualcuno a cui è stato offerto di truccare le partite, lo incoraggerei a farsi avanti. Deve capire che ha il supporto di tutto il circuito e degli organi di controllo e che esistono persone a cui può rivolgersi. Non è una posizione facile, è importante essere aiutati a gestire la situazione”. Quindi ha aggiunto: “Non conosco le cifre, ma si può e si deve fare di più. Spero che in futuro vengano impiegati sempre più fondi e risorse sia per combattere la corruzione che il doping. Bisogna essere molto aggressivi su entrambi i fronti. Altrimenti il pubblico non avrebbe più una sola ragione per venirci a vedere. E lo stesso vale per gli sponsor, che non investirebbero più”.
 
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CAT_IMG Posted on 19/1/2016, 17:59     +1   -1
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"Sembra che ci siano tante persone, è strano. E' la prima volta che leggo qualcosa del genere, sembra molto grave. Non so quali prove abbiano, ma è raro che in uno sport come il tennis ci siano match combinati. A me non è mai accaduta qualcosa del genere, non ho mai ricevuto nessuna proposta. Non lo farei mai."

"Un giorno qualcosa accadrà per via di queste combine. E' pericoloso."

Lo spagnolo ha poi parlato di come i tennisti vivano sotto pressione in caso di sconfitta: "Quando perdi una partita ti dicono di tutto... ho mandato un messaggio ricevuto su Facebook alla polizia. Una persona mi ha scritto: "Stai attento quando esci da casa, ti aspetterò e ti appenderò ad un albero. Ho perso un match contro Dimitrov 7-6 al terzo, ero avanti 6-3 nel tie-break, ho perso e mi hanno inviato un messaggio dicendomi che il giorno dopo sarei dovuto stare con gli occhi aperti."

Il suo connazionale Nicolas Almagro è sulla stessa linea: "Noi giocatori riceviamo tutte le minacce possibili sui social e insulti molto gravi. Mi hanno detto che mi avrebbero tagliato le gambe. Voglio vincere per i miei figli. Qual è la soluzione? Molto semplice: sopprimere le scommesse. E' vero che tutti beneficiamo delle scommesse, ma bisogna trovare un modo per fermare tutto questo."

Julien Benneteau: "E' molto strano, non ha molto senso non fare i nomi. Non hanno davvero le prove? Dicono che riguarda giocatori di classifica molto alta, sono sorpresa. Ai piani bassi sappiamo che ci sono stati dei casi e sappiamo che alcuni giocatori sono stati sospesi. Visto che l'ATP li copre, non ci credo. Riflettendo due secondi, non possiamo immaginare che l'ATP copra partite truccate, perchè se è così è la fine ."

"A mio parere per il tennis è più pericoloso del doping. Naturalmente combinare una partita è possibile. Come in ogni sport individuale, ma anche di squadra. Penso che non dovremmo avere il diritto di scommettere su uno sport individuale. Perchè puoi fare quello che vuoi. Su alcuni siti puoi scommettere anche su chi vince il primo game. Ovviamente può succedere e ovviamente alcuni sono stati tentati da questo, sono soldi facili, purtroppo. E quando inizi a farlo non meriti di stare nel circuito."

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La scorsa settimana la polizia di Victoria che si occupa dell'integrità dello sport ha chiesto a tennisti e allenatori locali chi potrebbero essere i nomi degli 8 giocatori presenti nel main draw degli Australian Open ad aver combinato partite in passato.

Attuali ed ex tennisti professionisti e coach credono che il fenomeno delle partite truccate sia diffuso nel tennis, un professionista australiano ex top 70 ha detto ad un coach che gli si avvicinavano settimanalmente sconosciuti che gli chiedevano di truccare le partite.

Un ex giocatore dice che le autorità hanno le loro colpe in tutto questo, visto che non hanno fatto capire ai giocatori quali pericoli si presentino nel combinare un incontro. Alcuni giocatori non segnalano alla tennis Integrity Unit queste proposte da parte degli scommettitori per non pregiudicarsi il post-carriera in questo sport - ha continuato l'ex tennista in questione - e gli organi non fanno abbastanza per evitare che i sospetti scommettitori entrino addirittura negli spogliatoi.

I detective della polizia di Victoria sapevano già venerdì scorso che la BBC e BuzzFeed avrebbero preparato un articolo lunedì - durante il primo giorno degli Australian Open - e inoltre hanno chiesto ad almeno una figura importante del tennis australiano chi tra i giocatori impegnati nel primo Slam stagionale potesse essere uno scommettitore. Risposta che non è stata rivelata...

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Francesco Baranca, segretario generale di Federbet, organizzazione europea che ha dato il suo contributo per l'inchiesta della BBC che sta sconvolgendo il mondo del tennis e non solo, ha parlato a Radio24 delle cause del perchè il tennis venga caratterizzato sempre più da match truccati. Il ruolo della Tennis Integrity Unit è ancora una volta preso di mira.

"Gli organi di controllo che le varie Federazioni creano per monitorare dall'interno il fenomeno sono spesso inefficaci per due motivi: l'impossibilità di indagare con efficacia, ma anche la volontà di minimizzare, se non coprire e occultare, per non macchiare la reputazione dei singoli e specie del sistema. Perciò bisogna rivolgersi alla magistratura, in modo da avere le coordinate internet dei protagonisti. Individuarli non dovrebbe essere impossibile."

L'Italia è uno dei Paesi coinvolti in questo maxi scandalo e Baranca non ha problemi ad ammettere come il fenomeno delle scommesse sia molto diffuso nella nostra nazione: "Il livello di corruzione è altissimo: pensate che ci si accorda per stabilire l'esito del singolo scambio, del singolo punto."

Il direttore dell'integrità sportiva nazionale Chris Eaton: "Sulla base dell'inchiesta della BBC/Buzzfeed il tennis è di nuovo vulnerabile per i match truccati e per la sua scarsa struttura della Tennis Integrity Unit. Integrità significa essere aperti e trasparenti. La TIU non lo è. Se abbiamo iimparato qualcosa dai continui e scioccanti scandali negli sport internazionali come la FIFA e la IAAF, è che a livello globale oggi gli organi sportivi non riescono ad agire indipendentemente. Il tennis non fa eccezione e infatti è più a rischio rispetto a molti altri sport a causa dell'enorme attrazione come gioco d'azzardo. Il tennis è il terzo sport più frequentemente coinvolto da match truccati dietro al calcio e al cricket."

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Dichiarazioni importanti e interessanti quelle di Arnaud Clement. Il francese, ex numero 12 del mondo che si è ritirato nel 2012, ha dichiarato di aver ricevuto proposte per combinare un match in Russia.

"Qualche anno fa, in Russia, ho giocato un match di sera e uno straniero mi si è avvicinato proponendomi una grossa somma di denaro per perdere la partita. Se n'è andato senza concludere l'affare."

Non avendo accettato, Clement non rientra nello scandalo, ma queste dichiarazioni sottolineano ancor di più come la Russia sia uno dei Paesi più gettonati (il sistema di base clandestine riguarderebbe proprio la Russia insieme a Nord Italia e Sicilia.

Al francese non sorprendono così tanto tutte queste partite combinate: "Ci sono sempre stati sospetti. Se guardi alcune partite a volte si possono avere dei dubbi. Se ci sono prove, spero che i giocatori saranno fortemente puniti. Il mondo del tennis sarebbe felice di punire quegli individui."

Anche Serena Williams ha parlato delle sue impressioni. Alla domanda se abbia mai notato un qualcosa che le avesse fatto capire che era in corso una combina, ha risposto: "Non che io sappia. Quando gioco, posso rispondere solo per me, dò il massimo, e ogni giocatrice sembra che lo dia. Come atleta dò tutto per essere non solo grande, ma storica. Non so se stia accadendo. A volte sono in una specie di bolla."

Liberation, quotidiano nazionale francese a tema generalista, ha nel frattempo scelto di inserire in prima pagina il grosso scandalo scommesse le cui indagini sono condotte da BBC. A dimostrazione di quanto stia sconvolgendo il mondo del tennis e non solo...

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Il suo match contro Nikolay Davydenko dell'agosto 2007 a Sopot è l' "apri-pista" delle indagini di BBC e BuzzFeed. Martin Vassallo Arguello a quel tempo era 40 del mondo e vinse quel match per 2/6 6/3 2/1 e ritiro. L'ex giocatore argentino non sta vivendo di certo un periodo felicissimo, ma ha dichiarato di essere tranquillo. Aveva già collaborato con l'ATP ed era stato dichiarato innocente dopo le prime indagini. Al contrario di quanto si possa pensare, Arguello non è rimasto sorpreso dall'inchiesta, è stato infatti contattato nel corso della scorsa settimana da Heidi Blake, proprio uno degli investigatori. "Sono sicuro che non aveva fatto nulla di male" - ha detto a Canchallena La Nacion. "A quel tempo, ho fornito alla Tennis Integrity Unit il numero di cellulare dei miei due telefoni, le password della mia email e gli ho mostrato i miei conti bancari. Ho incontrato diverse volte tre inglesi. L'indagine è durata circa un anno. L'ATP mi ha detto che ero innocente."

Martin Vassallo Arguello ha ammesso di aver messaggiato con più persone ma senza sapere che stessero scommettendo. L'ATP ha inviato un messaggio all'argentino chiedendogli di non parlare dell'argomento a La Nacion. Domenica Arguello ha chiamato Josè Defreitas, che lavora per la Tennis Integrity Unit, per chiedere informazioni riguardo le indagini condotte da BBC. Sulla partita contro Davydenko, dice: "Non ho notato nulla di strano. Un giocatore Top 10 giocava un torneo minore, zoppicava e si è ritirato prima di tornei importanti."

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La sconvolgente inchiesta pubblicata dalla BBC e dal sito BuzzFeed che vede almeno 16 giocatori tra i top 50 che hanno preso parte attiva nella combine di una o più gare, non ha sorpreso i giocatori che erano già stati adeguatamente informati in una riunione tenutasi nella giornata di sabato.

Tale riunione della ATP, come spiega Marca, è stata tenuta all' hotel Sofitel e si sarebbe dovuto discutere, come all'inizio di ogni stagione, sulla variazione di date del ciruito o sui premi dei tornei. Invece nell'ultima parte dell'assemblea si è affrontato il tema dell'inchiesta della BBC, che sarebbe uscito solo l'indomani, istruendo così i tennisti sul comportamento da utilizzare con media e social network.

Per quanto riguarda invece la WTA, che aveva tenuto la riunione a metà della settimana scorsa, sulla scia di quanto fatto dalla ATP, pare che le giocatrici abbiano ricevuto un comunicato dell'associazione che le informava dell'inchiesta e del comportamento da utilizzare.

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Anche ad Andy Murray nella conferenza stampa post-partita è stata posta qualche domanda sul caos scommesse buttato in prima pagina più dell'Australian Open:

Se c’è corruzione in uno sport vuoi saperlo. Di diverse cose che ho letto ieri non ne ero a conoscenza, mentre di altre si e ovviamente come giocatore voglio essere informato su tutto ciò che accade. Ci meritiamo di sapere ogni cosa che emerge a riguardo.Qualcosa sarà vero, qualcosa sarà falso comunque lo sport potrebbe essere molto più trasparente.

Cosa hai scoperto ieri?
Non voglio addentrarmi nei dettagli, ma sapevo cosa è successo nel match di Sopot. Avevo saputo alcune cose a riguardo. Mentre di alcune combine in Sicilia non avevo la più pallida idea. E comunque non credevo fossero coinvolti molti match.

I giovani devono essere educati a gestire questo tipo di situazioni. Capisco che da ragazzini se qualcuno ti avvicina con una somma ingente di denaro tu possa commettere degli errori. Le organizzazioni devono essere proattive e allarmare i giocatori giovanissimi. Non ha senso che poi vengano informati attraverso radio e tv.

Cosa pensi delle sponsorizzazioni nel tennis da parte di compagnie di scommesse?
Penso che sia una cosa strana e non sono molto d’accordo. Non ne capisco il senso

Domande simili sono state poste anche a Milos Raonic.

Partite truccate, secondo te la Integrity Unit sta facendo tutto il possibile?

Penso che sia giusto parlare subito con le autorità se si viene a conoscenza di qualcosa a riguardo. Credo esista un “numero verde” da chiamare per questo tipo di problemi. Dal mio punto di vista molto è stato fatto a riguardo. Se la storia è vera, ma a quanto pare non ci sono i nomi, queste persone devono essere mandare via.

Il tennis è meraviglioso ed è una m***, scusate il linguaggio, sentire parlare più tutte queste schifezze rispetto al primo Slam dell’anno. Dovrebbe avere molta più visibilità l’Australian Open.

Kokkinakis ha detto che una volta, via social media, gli è stato chiesto di perdere dei game. A te, anche non via social, è stata mai proposta una cosa simile?

No. La cosa più simile che mi è capitata è stata essere insultato per aver perso delle partite quando mi avevano scommesso vincitore (ride Raonic)

Sempre in sala stampa non sono mancate domande a questo proposito anche a Fernando Verdasco:

Sei consapevole del fatto che ci sono articoli su internet che mostrano delle scommesse insolite riguardanti i primi set di alcuni incontri che ipotizzano il fatto che tu non abbia dato il massimo in quei set?

Si lo so. Ci sono molte cose che dicono su alcuni. Sappiamo tutti cosa c’è fuori di qui e cerchiamo di combatterlo e cambiarlo. Ma non è facile. Ci sono troppe persone nel mondo ed è difficile controllarle tutte. Mi piacerebbe eliminare le scommesse, ma non posso farlo, non ho questo potere. Stiamo combattendo tutti contro questo. Non posso dire altro.

Sei mai stato avvicinato da qualcuno?
No nessuno, mai.

Lo scossone provocato dall'inchiesta sulle combine dei match della BBC sta facendo tremare il mondo del tennis. Il network inglese dovrebbe pubblicare nelle prossime ore la lista dei giocatori coinvolti nello scandalo: sono almeno 16 i nomi che verranno resi pubblici. La rete si è scatenata e sui social network sono apparsi le prime previsioni su chi potrebbe apparire in questa lista. Quando qualcuno ha ipotizzato in preda al panico che anche il nome di Roger Federer potesse essere inserito nell'indagine, l'ex numero 1 Andy Roddick ha espresso su Twitter la sua posizione sul tennista svizzero : "Federer è al di sopra di tutto. No chanche!"
 
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CAT_IMG Posted on 20/1/2016, 18:15     +1   -1
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di Ubaldo Scanagatta

Niente sembra piacere di più alla gente che le cose poco chiare. E questa storia dei match combinati, che rimbalza subdolamente dalla BBC all’Italia, con strani percorsi, la Procura di Cremona, ex calciatori e loro commercialisti, intrallazzatori d’ogni risma, mafia russa, mafia italiana, addirittura una Centrale Italiana a leggere in qualche “arrampicata sugli specchi” e misteriosi (ma non troppo) “scommettitori” siciliani, tennisti italiani chiacchieroni, sembra affascinare soprattutto il mondo extratennistico, incluso i media che di tennis sanno poco o nulla.

Cerchiamo intanto di spiegare per bene, almeno noi, i fatti.
Domenica sera la BBC rivela sul proprio sito che la Tennis Integrity Unit (TIU) avrebbe le prove per poter procedere contro una serie di tennisti che avrebbero scommesso sulle proprie partite. Il sito della prestigiosa testata rinvia al programma radiofonico di martedì 19 gennaio ulteriori informazioni. Intanto però parla di partite truccate a Wimbledon e al Roland Garros.
La rilevanza e il prestigio della testata provocano un discreto subbuglio, e tutte le conferenze stampa delle prime due giornate sono essenzialmente focalizzate su questo tema. I giocatori, pur con tutte le cautele del caso, esprimono abbastanza chiaramente la propria opinione e non mancano alcune critiche alla vaghezza dei riferimenti della BBC. Federer in particolare pone una serie di domande alle quali sarebbe bene rispondere: “Chi, quando? È una accusa buttata lì, così è molto facile. Vorrei sentire dei nomi. Almeno sarebbe una accusa concreta e se ne potrebbe discutere. Parliamo del giocatore? Del suo team? Di chi stiamo parlando? Di giocatori di singolare, di doppisti? In quali Slam?”
Intanto arriva la trasmissione radiofonica della BBC, che sostanzialmente si limita a criticare l’attività della TIU. Nessun nome, nessun riferimento a tornei specifici, né se singolaristi o doppisti. Nulla.
Stamattina, il quotidiano italiano “Tuttosport” riporta uno stralcio relativo alla famosa inchiesta di Cremona, per la quale hanno passato e stanno passando guai seri anche Bracciali e Starace. Nello stralcio viene ricordato un evento abbastanza noto, relativo al torneo di Bercy 2007. In quell’occasione Djokovic, a quei tempi numero tre del mondo e finalista allo US Open, avrebbe confidato a qualcuno di imprecisato la sua volontà di perdere la partita contro Santoro. Il giornale fa un titolo abbastanza tendenzioso “Djokovic voleva perdere con Santoro” e specifica solo a metà pezzo che Djokovic non sarebbe indagato. Tuttosport butta nel calderone anche Murray, il quale ad Amburgo si ritira da un match contro Volandri. Non perché ci siano sospetti o dubbi sullo scozzese ma vedremo dopo perché.
Infine, stamattina a Melbourne, prima dell’incontro di Djokovic, tutti i giornali si sono buttati a capofitto sul titolo di Tuttosport.

Si resta quindi coinvolti tutti quanti in una maledetta spirale. Se tutti ne parlano, noi possiamo tacere? Se lo facessimo verremmo accusati anche noi, come l’ATP, l’ITF la Tennis Integrity Unit che ha scoperto la miseria di 18 casi assai minori in 7 anni, di voler “coprire” il nostro sporco mondo?

Però quasi tutti i giornalisti addetti ai lavori tennistici non hanno preso e non stanno prendendo troppo sul serio il riciclaggio di vecchie informazioni diffuse dalla BBC un cui speaker – fra parentesi – ha poi avuto l’impudenza di dichiarare che spetta all’ATP e alla Tennis Integrity Unit raccontare come stanno davvero le cose… Troppo facile, però, così eh!!! Prima getti il sasso e poi nascondi la mano, cara vecchia BBC. Mica tanto credibile, quando sei tu che sostieni di avere le carte in mano, se poi non tiri fuori tutto. Se non lo fai vuoi dire che non hai le prove, che temi di beccarti querele grosse come casa.

L’unico aspetto positivo di questa vicenda, che comunque getta una brutta luce sul tennis fra quanti lo conoscono poco o niente, è che forse i “furbetti del quartiere” abituati ad agire di concerto con “insider infomation” dovranno stare un po’ più attenti. Avranno più occhi addosso.

Intanto però, come dicevamo, a Melbourne, quando si è sparsa voce che il quotidiano specializzato soprattutto in… Juventus e Torino, aveva messo in prima pagina un titolo abbastanza forzato, “Sospetti di combine su un match di Djokovic, emerge dall’inchiesta della Procura di Cremona” e all’interno “Djokovic voleva perdere con Santoro” con nell’occhiello “Secondo il pm Di Martino il fatto si sarebbe verificato a Parigi 2007”, tanti colleghi, soprattutto inglesi dei tabloid (e non solo) presenti all’Australian Open, si sono scatenati. Loro, poi, la pressione dei loro direttori che li accusano di essersi fatti “bucare” dalla BBC, la sentono maggiormente. Io posso dire che ritengo forzature quello che hanno scritto diversi nostri giornali, e me ne frego. Chi la pensa come me mi legga, chi dissente… magari mi legga lo stesso e dissenta.

Posso solo dirvi che al mio desk c’è stata più di una processione di colleghi che volevano una traduzione precisa di quanto avesse scritto la redazione del quotidiano sportivo piemontese con uno stile che sembra assai simile a certe veline che escono talvolta dalle nostre Procure.

“Sapere che il n.1 del mondo (allora n.3, quando si giocò il torneo di Parigi Bercy) volesse perdere un match deliberatamente, abbia o non abbia preso soldi per farlo, non può essere considerato un fatto trascurabile” sosteneva un autorevole collega del Daily Mail. La notizia, insomma, la fa il nome della persona di cui si parla. Senza approfondire se sia colpevole di qualcosa oppure no. Accanto a lui anche l’inviato del Times appariva perplesso. Scriverne o no?

I fatti di Bercy 2007 erano chiari per i colleghi di Radio Montecarlo sponda francese e de Le Monde: “Djokovic stava male, aveva male per un dente del giudizio, e aveva deciso di partire per Shanghai ma non poteva rinunciare al torneo obbligatorio di Parigi Bercy (“mandatory”) senza perdere anche il bonus di 300.000 euro”.

Novak, che tre mesi dopo avrebbe vinto il suo primo Slam in Australia, aveva 20 anni, era relativamente inesperto, ma già allora… fortemente estroverso. Forse lui, o qualcuno del suo ambiente (davvero non strutturato ed organizzato come l’attuale suo clan) aveva ingenuamente fatto trasparire sia il suo malessere sia le sue intenzioni di partire nel corso del torneo parigino (un torneo nel quale più di una volta i tennisti già qualificati per il Masters… hanno dato l’impressione di non impegnarsi al massimo). Forse il clan Djokovic è stato un po’ troppo disinvolto allora, non limitandosi a comunicare alla compagnia aerea la prenotazione per il volo per Shanghai con partenza quasi immediata.

Fabrice Santoro, “Il Mago”, effettivamente, non durò fatica a batterlo: gli lasciò cinque games, 6-3.6-2. Ma se qualcuno fra coloro di un po’ troppa gente che era venuta a conoscenza delle intenzioni di “sciogliere il torneo” da parte di Novak, aveva anche amicizie discutibili, o addirittura contatti con un’organizzazione mafiosa legata al mondo delle scommesse truccate, è davvero difficile – se non impossibile – affermarlo oggi, nove anni dopo. Nè, almeno a me pare, si possono attribuire responsabilità precise a Djokovic sulla base di pure illazioni giornalistiche.

Difatti nelle carte del procuratore non si legge che lui abbia “lucrato” sulla vicenda. Stando a quel che riporta sempre Tuttosport è del tutto diversa la vicenda collegata a Filippo Volandri: un improvviso ritiro del suo avversario Andy Murray, avrebbe mandato in fumo una scommessa puntata sulla sua (peraltro abbastanza prevedibile) sconfitta. Ma chi aveva fatto quella scommessa? Per certo non lo si legge, non lo si sa. Solite insinuazioni?

Insomma, in attesa che arrivi Novak Djokovic a parlare ai giornalisti dopo il match che chiuderà la terza giornata dell’Open d’Australia, intanto Roger Federer ha risposto così ad un collega della Svizzera francese che gli chiedeva se avesse notato particolari reazioni fra gli altri giocatori: “Ne parliamo perché ne parlano tanti, ma negli spogliatoi… e onestamente più scherzosamente che altro. Non perché non sarebbe una cosa seria. Ma non sono emerse vere circostanze, né veri nomi… altrimenti la cosa sì che sarebbe seria. Ma allo stato attuale delle cose, non sembra che lo sia. Se usciranno i nomi allora vedremo”.

In clima di scommesse… si scommette che non usciranno. È facile insinuare, molto più difficile provare. Tanta aria fritta allora? Oppure è anche il mondo del tennis che copre le proprie magagne?

Personalmente sono per la prima ipotesi. Credo lo si sia capito. Teoricamente un giocatore anche da solo può decidere di “combinare” qualcosa di scorretto, un mezzo harakiri, qualche doppio, un set perso, un match perso da favorito. Chi può provarlo?
Il mondo del tennis, ed io, siamo più che consapevoli che c’è del vero, quando si legge – sempre negli atti della Procura di Cremona – che nei circuiti minori del tennis, challenger e ancor più futures, le combines possono purtroppo allignare. E allignano.

A quei livelli – e non vuole essere una giustificazione sia chiaro, ma semmai un tentativo di spiegazione – per mantenere una propria attività agonistica per più anni non bastano certo i ridicoli montepremi in palio. D’altra parte è la legge di mercato che non consente di metterli più alti: chi sponsorizza i futures, chi fa pagare il biglietto per vedere quelle partite? Gli organizzatori hanno più passione che mezzi, i giocatori sognano punti e miglior ranking. E competere il più a lungo possibile sognando la gloria di un posto tra i top-100.

Di conseguenza, oggi soprattutto che fino a 22/23 anni salvo ad essere fenomeni alla Nadal, alla Djokovic, non si riesce a sfondare – sono finiti da un pezzo i tempi dei teenagers Slam-winners alla Wilander, Becker, Chang – diventa più facile cadere preda della tentazione di “combinare” in qualche modo un match per cifre oscillanti fra i 30.000 e i 50.000 euro. E per “combinare” non si intende neppure necessariamente perdere quando si poteva vincere. Ma magari cedere un set, il primo come il secondo, o subire un paio di break per poi rimontare quando si è (abbastanza) sicuri di poterlo fare. Come dice Richard Ings, un ex arbitro e ATP director, “tu hai uno sbalzo di quote in Messico, un giocatore che perde in sudamerica, il bookmaker a Londra, la scommessa piazzata a Roma, l’account in Austria. E io sto seduto nel mio ufficio in Florida“.

Di questo brutto fenomeno l’ATP è, a mio modo di vedere, perfettamente consapevole, solo che non riesce ad individuarne il rimedio. La TIU ha un budget di circa 2 milioni di dollari all’anno e sei investigatori. Sostanzialmente circa 330.000 dollari ciascuno, non proprio una macchina da guerra. È facile dire che chi “combina” un match è scorretto e che è un “ladro”. Ma impedire che questo succeda? Ed è soprattutto facile pronunciare grandi j’accuse per un giocatore che si afferma fin da giovanissimo e quel problema di sopravvivenza non l’ha mai vissuto sulla propria pelle. Ma la condanna morale non risolve il problema.

Insomma ribadisco: i grandi polveroni piacciono alla gente. Ma, oltre trascinarvi dentro gente che non vi crede, non sono quasi mai risolutivi.
 
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CAT_IMG Posted on 21/1/2016, 18:19     +1   -1
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Articolo scioccante pubblicato su Tenis Chile da un tennista anonimo riguardo le estreme difficoltà che affronta un giocatore di bassa classifica a continuare a giocare a tennis.

Sono un giocatore professionista con punti ATP, ho giocato molti tornei Futures e alcuni Challenger, al momento questa è la mia carta di presentazione, non posso fornire il mio nome nè quelli degli altri perchè con questa dichiarazione potrei stare fuori dal tennis per il resto della mia vita e oggi è l'unica cosa che ho, è la mia passione, c'ho dedicato la mia vita intera e non voglio essere sanzionato.

Tutto è partito qualche anno fa quando ho iniziato a ottenere risultati, dopo varie difficoltà economiche. Mio padre credeva in me e sono riuscito ad ottenere il mio primo punto ATP.

Non provengo da una famiglia benestante e nè ricevo denaro per godermi viaggi di piacere, lo faccio perchè ho fiducia in me, nei miei sogni, ho fiducia nel mio gioco e soprattutto nei miei guadagni.

Quando ho iniziato ad avere risultati e dovevo difendere punti, mi si è avvicinata una persona offrendomi 1.500 dollari per perdere al primo turno di un Future con un giocatore che difficilmente mi avrebbe battuto. La prima volta non ho accettato e ho vinto, ma mi era passata per la testa l'idea di accettare. In quel torneo persi al secondo turno e guadagnai 200 dollari di prize money, ma nella mia testa son tornati i 1.500 dollari che mi avevano offerto.

Dopo una settimana piena di confusione, dove pensai all'idea di accettare quell'offerta più volte che all"immagine della mia racchetta, ho ricevuto un'altra offerta un po' più alta la settimana successiva. La stessa persona mi offrì 2.000 dollari che accettai. Pieno di dubbi, con nervosismo e paura ho perso da un giocatore che avevo battuto in due partite. Guadagnai 117 dollari di prize money (tolte le tasse) per uscire al primo turno, ma in tasca ne avevo 2.000 extra che mi diedero la tranquillità di poter continuare a competere.

Per la prima volta nella mia carriera potetti chiamare i miei genitori per dirgli che non mi dovevano dare nessun dollaro per le spese, mi sentivo autonomo, giocavo con meno pressione, potevo pagarmi un hotel migliore e una volta tornato nel mio Paese feci un regalo ai miei genitori. Sentivo che per la prima volta avevo un aiuto che mi avrebbe aiutato a realizzare il mio sogno.

Passavano i mesi e i miei genitori continuavano a sostenermi (economicamente), gli sponsor non esistevano e i prize money non mi permettevano di pagarmi hotel, cibo, corde, lavanderia, allenatore, cose extra e allenamenti, nulla. Ma la realtà del tennis è che i montepremi dei tornei oggi sono come l'elemosina.

Le vendite delle mie partite continuavano ad essere sempre più frequenti, ma continuavo a ricevere soldi dai miei genitori. Giocavo con paura perchè vedevo che i giocatori ricevevano sanzioni importanti e io temevo di essere il prossimo.

Mesi dopo in un Future in Argentina dovevo affrontare al primo turno un giocatore contro cui non avevo vinto più di tre game, era lui che doveva vincere, la mia bestia nera, il favorito del torneo e 600 posti più in alto di me nel ranking. Entrai concentrato tanto che vinsi il primo set per 6-1, fu una sorpresa per me e per la gente che venne a vederci. Quando vinsi il secondo parziale per 6-2 mi resi conto che non ero l'unico ad essere in questo "ambiente" oscuro chiamato scommesse.

Oggi la realtà è simile, continuo a giocare Futures e Challenger, continuo a vendere alcune partite ma la maggior parte delle volte vendo solo alcuni set, sono arrivato a vendere game e doppi falli. Non me ne pento, non provo vergogna e non mi vanto nemmeno di questo. Sento che ciò è necessario e mentre non migliorano i premi dei tornei, io e tutti i miei colleghi continueremo a fare così per vivere la nostra passione.

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Lo scandalo scommesse tiene banco tra i tennisti, in questi giorni tutti fanno conoscere tramite mezzo stampa la propria posizione al riguardo. Si è sbottonato sull'argomento anche Andy Murray, il tennista britannico in conferenza stampa ha affermato : "Penso che quando una persona ti propone una montagna di soldi quando sei giovane, le persone sono portate a commettere errori. E' importante che i tennisti siano educati sin da piccoli a trattare con questo genere di cose, devono sapere perfettamente che in queste situazioni una scelta sbagliata può compromettere per sempre la sua carriera e può rovinare il mondo dello sport. "

Molto preoccupato il numero 2 del ranking mondiale, non solo per il tennis ma per l'intero mondo sportivo, a questo punto la pedagogia diventa la chiave per risolvere un problema oramai diffuso : "L'educazione non è un argomento trattato bene in ogni sport " spiega Andy Murray "Questi inghippi si devono conoscere a partire da 15, 16 o 17 anni, bisogna esserne istruiti a dovere. I giocatori devono esser istruiti sulla malattia del match fixing!"

Commentando poi la collaborazione tra agenzie di scommesse e tornei del Major, Andy ha trovato la questione abbastanza assurda : "A dir la verità mi sembra un atteggiamento abbastanza ipocrita!"

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Un ex tennista sudamericano ha detto alla BBC che combinare partite è all'ordine del giorno e anche che alcuni giocatori d'elite sono "un po' sporchi in un certo modo".

Ha aggiunto che le combine non sono limitate ai professionisti di bassa classifica, questo è "un segreto che tutti conoscono ma non ne parliamo. Lo vediamo soltanto e continuiamo a lavorare".

Il giocatore anonimo ha detto che le autorità tennistiche "sanno chi fa questo" ma non hanno voglia di fermare questo fenomeno.

"Ci sono tre grandi cricche che controllano le scommesse nel tennis e tutti i pagamenti vengono eseguiti in contanti, nessun trasferimento bancario. Ogni cricca ha molti ragazzi che vanno a parlare ai giocatori. Hanno molti ragazzi dentro al circuito. Hanno anche molti account, 50-60. Puntano così poco denaro e alla fine sono tanti soldi. Davvero tanti."

La BBC ha contattato una seconda volta il giocatore per chiedergli esattamente quanto un giocatore possa guadagnare in un anno dai match combinati, ma non era disponibile.

"Sai chi lo fa e chi no. Come giocatore, so chi sbaglia di proposito o chi gioca la palla centrale. Chi ci prova e chi no. Lo sappiamo."

"Qualche anno fa ho iniziato a credere che i top players fossero coinvolti, quando un ragazzo mi ha detto il risultato del torneo successivo. Mi ha detto esattamente chi avrebbe vinto e come sarebbe successo. All'inizio pensavo che lo facesse per vantarsi in modo da truccare anch'io lr partite. Ma poi ogni match si sviluppava nel modo in cui mi diceva... e sto parlando di Masters series, dove ci sono grandi nomi" - ha detto aggiungendo che i giocatori si scambiano sorrisi d'intesa e parlano facendo capire che hanno truccato un incontro.

"Mi dicevano non solo chi avrebbe vinto, ma il modo esatto in cui avrebbero vinto. Quando guardavo non ci potevo credere. Quando vedo un ragazzo vincere molto facilmente e poi sbagliare di proposito, ogni palla, e l'altro ragazzo vince... non ci potevo credere."

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Il presidente ATP Chris Kermode ha ammesso alla BBC che è consapevole del fenomeno match-fixing nel tennis ma dice che riguarda solo "un livello incredibilmente basso."
"Vorremo collaborare con la Tennis Integrity se loro volessero, ma non vogliono fermare ciò. Le autorità sanno esattamente chi sta facendo questo e se vogliono fermarlo, potrebbero farlo oggi. È super facile. Loro non vogliono farlo."

E la risposta della TIU non si è fatta attendere. "Abbiamo zero tolleranza verso chi non rispetta le regole del programma anti-corruzione del tennis che include una squalifica a vita e multe. La TIU lavora con i giocatori per prevenire la corruzione, atrraverso programmi educativi e sistemi per riportare quanto accaduto. La maggior parte dei 21.000 giocatori professionisti sono brave persone che odiano il fatto che lo sport che amano sia macchiato da accuse di corruzione."

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E' un vocio inconfondibile quello che si leva dai professionisti della racchetta, un coro univoco che grida e pretende di "sapere i nomi". Stiamo parlando ovviamente dello scandalo scommesse che sta investendo in questi giorni il mondo del tennis dopo le notizie diffuse dalla BBC e BuzzFeeds. Il portale britannicoaveva parlato di 16 giocatori tra i top 50 che avrebbero truccato alcuni match, ma i nomi di questi non sono stati ancora resi noti.

La notizia ha provocato un vero e proprio scossone ma, come twittato da Martina Navratilova, "abbiamo bisogno di fatti, non di supposizioni". In effetti i sospetti sono tanti e senza arrivare ad un punto della questione si rischia di vanificare quanto di buono fatto per far emergere questa "ombra scura sul nostro sport", come l'ha descritta Mary Jo Fernandez, che aggiunge : "Il mondo intero ci sta guardando e dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo sapere chi sono questi tennisti."

"Dove c'è fumo, c'è fuoco" ha sentenziato McEnroe in riferimento alla faccenda delle scommesse, "In tanti sapevano che queste cose potevano avvenire nelle categorie inferiori, ma nessuno immaginava che potesse avvenire anche a livello Major. Siamo di fronte ad una chiamata importante per il mondo del tennis". Il fumo le vede anche un altro americano, Andy Roddick che è sicuro di "conoscere almeno 8-9 dei tennisti sospetti. In quest'epoca di fuga di notizie e social media non esistono più segreti".

Non solo tennisti del passato ma anche lo svizzero Roger Federer vorrebbe che si facesse più chiarezza sulla faccenda : "Vorrei proprio sapere questi nomi. Vorrei sapere chi sono questi giocatori e se erano supportati da qualcuno. Era un singolarista o doppista? Quale Slam è stato truccato? Senza nomi sono tutte speculazioni"

Raggiunto da un'intervista telefonica anche Andre Agassi si è mostrato preoccupato non solo per il tennis ma per l'intero mondo sportivo : "Voglio credere che l'intero mondo dello sport tratti la faccenda con la massima serietà al fine di proteggere l'integrità di questo gioco ed i suoi fans. " Una faccenda che non ha mai toccato da vicino l'ex numero 1 del mondo che racconta : "In 21 anni di carriera, sarà stata la mia ingenuità o il fatto che ero troppo concentrato per diventare il migliore al mondo, ma nessuno ha mai cercato di avvicinarmi per comprarmi. Forse ero intoccabile o irraggiungibile, ma nessuno è mai apparso sul mio radar! "
 
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CAT_IMG Posted on 22/1/2016, 18:12     +1   -1
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Come se non bastasse l'analisi basata su un calcolo probabilistico, adesso è il turno di un'analisi dei dati del suddetto calcolo.
Analizzando lo studio di Buzzfeed e BBC, il sito Showlegend ha estrapolato una quindicina di nomi riguardanti l'inchiesta sui match truccati nel mondo del tennis tanto chiacchierata in questi giorni, precisando però:
'Vogliamo solo rivelare i veri nomi, ma non vogliamo implicare che questi giocatori siano coinvolti in partite truccate'.
Il dovere di cronaca ci impone di divulgare la notizia, ecco pertanto l'ipotetica lista:
Juan Ignacio Chela, Ivan Dodig, Matthew Ebden, Teymuraz Gabashvili, Daniel Gimeno Traver, Andrey Golubev, Jan Hajek, Lleyton Hewitt, Denis Istomin Lukas Lacko, Albert Montanes, Michael Russell e Janko Tipsarevic.

Lleyton, fresco di ritiro, ha così commentato: 'E' asssolutamente assurdo. Il fatto che sia stato fatto il mio nome per questa vicenda prova il fatto che si tratti di una farsa assoluta'.
 
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CAT_IMG Posted on 23/1/2016, 18:29     +1   -1
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Cominciano ad emergere i primi nomi dell'inchiesta sul match fixing. Il quotidiano britannico Daily Mail ha dato particolarmente risalto a quattro match giocati tra il 2005 ed il 2009 a Wimbledon, match che avrebbero attirato l'attenzione delle forze dell'ordine.

I match coinvolti sarebbero quattro, due dei quali vedrebbero coincolti due giocatori italiani, si tratta di match del 2005 del primo turno dello Slam inglese : Volandri - Arthurs, con vittoria dell'australiano per 6-3 6-4 6-4, Starace - Elseneer con vittoria del belga per 6-3 7-6 6-3. Gli altri match coinvolti nell'indagine sarebbero Bloomfield - Berlocq del 2006 con vittoria dell'inglese per 6-1 6-2 6-2 e Melzer - Odesnik nel 2009 con vittoria dell'austriaco per 6-1 6-4 6-2.

Insomma indagini che vedrebbero direttamente coinvolte stelle del tennis italiano contemporaneo, al tempo del match sospettato infatti Volandri era numero 32 al mondo. Le autorità avrebbero segnalato un volume di giocate considerato anomalo, sulla sconfitta del giocatore italiano. Diversa invece la vicenda di Starace : il suo avversario dell'epoca, Elseneer, avrebbe dichiarato che gli erano stati offerti 100.000 dollari per perdere la partita, alla fine la partita la vinse e le autorità devono ancora fare chiarezza sulla vicenda.

Il report del Daily Mail getta un'ombra sul torneo tennistico per eccellenza: a Wimbledon le giocate avrebbero fruttato parecchi soldi agli scommettitori, solo per il match di Bloomfield che all'epoca era semisconosciuto, sarebbero state giocate 340.000 sterline sulla sconfitta dell'argentino Berlocq.

"Ribadiamo la tolleranza zero di fronte a questi fenomeni. Non possiamo accettare che l’integrità del tennis venga messa in discussione dalla corruzione” avrebbe dichiarato un portavoce del torneo di Wimbledon.

Le rivelazioni dei tabloid britannici continuano tuttavia ad essere non ufficiali e pertanto da prendere con le molle.
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2016, 18:28     +1   -1
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C'è anche Jeremy Chardy nella "lista nera" pubblicata da Showlegend riguardo gli ipotetici nomi di coloro che rientrano nell'inchiesta BBC. In un'intervista a L'Equipe, il francese ha parlato di come possa trovarsi in questa lista . "In un primo momento mi è venuto da ridere. E poi volevo capire. In realtà la gente guarda i risultati strani, soprattutto le sconfitte al primo turno. Credo che abbiano dei criteri ed è così che sono apparso nella lista".

Il numero 31 del mondo ha iniziato ad attirare l'attenzione nell'ottobre 2010, quando perse sorprendentemente tante partite di primo turno. "Se la Tennis Integrity Unit avesse voluto approfondire, gli avrei dato il mio telefono e il mio computer. Penso che col tempo si sono resi conto che non c'entravo nulla. L'ATP ha fatto il suo lavoro creando la TIU. Se noi veniamo avvicinati li dobbiamo contattare in modo da sentirsi "protetti". È venuto fuori il nome di Hewitt, incredibile!"

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Tennista professionista di nazionalità britannica, Liam Broady, campione juniores a Wimbledon, interviene sull' argomento 'march fixing' che tiene banco dopo le notizie riportate dalla BBC e BuzzFeeds.

"Senza fuoco non c'è fumo" spiega il numero 7 d'Inghilterra . "Per alcuni giocatori aggiustare i match è un ottimo modo per finanziare la propria carriera, soprattutto a livelli bassi. Con tre match all'anno puoi finanziarti l'intera carriera. Alcuni di questi non hanno scelta, per loro è una scelta disperata."

Liam Broady non è stato mai avvicinato al fine di essere corrotto, ma "una o due volte l'anno si sentono questo tipo di storie". Il tennis si confà particolarmente al gioco degli scommettitori per la difficoltà ad individuare gli illeciti, come spiega lo stesso Broady : "E' dura, tutti sanno che ad un tennista può capitare una giornata no. Ho perso dei match in tornei Challenger ed alcune persone hanno minacciato di denunciarmi alla Tennis Integrity Unit per aver truccato il match. La TIU ha a che fare con tante denunce false ed a volte penso che stiano combattendo una battaglia già persa. Sono sicuro che stanno facendo il meglio che possono. "
 
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CAT_IMG Posted on 25/1/2016, 18:27     +1   -1
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Volandri e Starace, secondo il Daily Mail, sarebbero coinvolti nella maxi inchiesta scoppiata circa una settimana fa nella quale sarebbero sotto la lente di ingrandimento importanti giocatori e soprattutto il torneo più importante e prestigioso al mondo, Wimbledon.

Proprio due loro match all’All England Club sono in esame: per quanto concerne Volandri si tratta del 2005, opposto allo sconosciuto australiano Arthurs. 6-3 6-4 6-4 il risultato finale per quest’ultimo, era il 21 maggio e confluirono per quel match un’impressionante flusso di scommesse in favore della vittoria di Arthurs. Il livornese è il tennista più citato nell’inchiesta dell’Atp nel 2008, quando era n.32 del mondo.

Il match di Starace sotto la lente di ingrandimento, sempre a Wimbledon, è quello contro il belga Elseneer, che poi dichiarò di essere stato avvicinato per perdere quel match in favore di una cifra pari ad oltre 100 mila dollari. Il fiammingo vince invece per 6-3 7-6 6-3, nello stesso giorno del match di Volandri. Quella di Starace è una delle partite più sotto osservazione nell’inchiesta bomba lanciata qualche giorno fa dalla Bbc.

Ci sono altri due match chiave, sempre ai Championships, giocati negli ultimi anni e per i quali si è riscontrato un flusso di scommesse fuori dalla norma. 27 giugno 2006, il primo turno tra Bloomfield e l’argentino Berlocq, con quest’ultimo che viene schiantato 6-1, 6-2, 6-2 a sorpresa: furono giocate 340 mila sterline sulla sconfitta del sudamericano. La quarta risale al 23 giugno 2009, sempre primo turno: Melzer-Odesnik, successo dell’austriaco per 6-1 6-4 6-2.

Un portavoce di Wimbledon denuncia chiaramente: “Ribadiamo la tolleranza zero di fronte a questi fenomeni. Non possiamo accettare che l’integrità del tennis venga messa in discussione dalla corruzione”. L’impressione che sia solo la punta di un iceberg pronto ad emergere dagli abissi.

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Dopo le rivelazioni della settimana scorsa da parte della BBC e di BuzzFeed che avevano attirato l’attenzione di tutti i media sul fenomeno delle scommesse e dei match truccati nel tennis, un altro episodio scuote il mondo del tennis.

In base a quanto riportato dal New York Times, uno dei più grandi bookmakers mondiali, Pinnacle Sports, ha preso la decisione di sospendere tutte le scommesse piazzate sull’incontro di primo turno di doppio misto che domenica scorsa ha visto impegnati gli spagnoli Lara Arruabarrena e David Marrero e la ceca Andrea Hlavackova ed il polacco Lukasz Kubot. Nell’immediata vigilia del match grandi somme di denaro erano state puntate su questa partita marginale, quasi tutte in favore della coppia ceco-polacca, facendo aumentare i sospetti da parte degli analisti di Pinnacle.

“Abbiamo individuato un piccolo gruppo di persone che hanno scommesso somme di denaro insolitamente elevate per un incontro di questo tipo”, ha dichiarato Marco Blume, capo delle scommesse sportive di Pinnacle Sports. Anche su un altro sito di scommesse, Betfair.com, che si occupa di intermediare le puntate tra gli scommettitori, ha segnalato che più di 25.000 dollari erano stati puntati su quell’incontro di doppio misto, mentre gli altri incontri di misto durante la stessa giornata avevano attirato meno di 2.000 dollari ciascuno.

Arruabarrena e Marrero (rispettivamente n. 33 e n.32 delle classifiche femminile e maschile di doppio) hanno fermamente negato ogni accusa di combine al New York Times, giustificando la loro prestazione sottotono (sono stati sconfitti 6-0, 6-3) con un infortunio al ginocchio di Marrero.

La Federazione Internazionale ITF ha negato di aver ricevuto alcuna segnalazione a proposito del match, mentre la Tennis Integrity Unit si è trincerata dietro un no comment.

Pinnacle Sport aveva iniziato ad accettare le scommesse sulla partita nella giornata di giovedì (ora della costa orientale degli USA), e sabato mattina era stata costretta a ridurre la singola puntata massima da 500 a 100 dollari proprio a causa delle somme insolitamente elevate già puntate sul match. Nove minuti dopo, gli analisti di Pinnacle (che opera sul mercato delle scommesse più o meno nella stessa maniera in cui un’azienda di brokeraggio opera sui mercati azionari) hanno deciso di sospendere le scommesse sulla partita.

Difficile dire se si tratta di una reazione eccessiva causata dall’enorme ondata di interesse causata dall’exposé di BBC e BuzzFeed, ma in ogni modo si tratta di un esempio molto recente di eventi sospetti dopo che tutte le accuse avanzate la settimana scorsa erano state avanzate sulla base di dati provenienti da incontri molto datati, fino a 10 anni fa.

Luca Baldissera, che a Melbourne ha potuto riguardare i punti incriminati segnalati da Ben Rothenberg nell’articolo, grazie all’utilissimo strumento detto “match analysis” a disposizione sui monitor della sala stampa, è rimasto anche lui effettivamente perplesso. I doppi falli di Marrero sono stati commessi in modi davvero strani per un professionista, in diversi casi la palla è finita a metà della rete. I pallonetti sulla Hlavackcova erano alti, ma cortissimi, i dritti lunghi ed esterni sono scappati di almeno mezzo metro, e il giocatore appariva in perfetto equilibrio, non certo in allungo, con appoggi stabili e tempo per preparare l’esecuzione. In un match di misto, è ovviamente il tennista maschio il più determinante quando gioca sulla donna della coppia avversaria: ma il servizio di Marrero non ha mai superato i 180 kmh, e pochissime sono state le sue risposte aggressive su Hlavackova. Strano e sinceramente non bello a dire poco, insomma.
 
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CAT_IMG Posted on 26/1/2016, 18:47     +1   -1
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David Ferrer ha parlato dei sospetti di combine nell'incontro di doppio misto agli Australian Open tra David Marrero/Lara Arruabarrena e Kubot/Hlavackova. Questi ultimi si sono imposti per 6/0 6/3.

"Impossibile che David o Lara abbiano truccato una partita. Questo è un periodo particolare e l'argomento è delicato. I media sono sensazionalisti."

Ferrer ha anche criticato il New York Times: "Lo fa per vendere copie. Viene ingigantita la cosa. Se trovi qualcuno che combina partite, allora puniscilo, ma se non sai e non hai le prove. allora non chiamarli sporchi e non infangare il tennis. Che diano i nomi così come avrebbero dovuto fare nell'Operacion Puerto, cosa che non hanno fatto."

Victoria Azarenka prende le distanze: "Non ho sentito nulla di tutto questo. Penso sia preoccupante ma mi dispiace, non posso dire molto perché non ho letto tutto. Vorrei informarmi prima di dare un giudizio."
 
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CAT_IMG Posted on 27/1/2016, 17:52     +1   -1
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Tra l’aorta e l’intenzione, tra il vento del cambiamento e il gattopardismo. Rimane una sensazione di sospensione, un’aria di vorrei ma non posso (non voglio?) nell’iniziativa annunciata oggi da ATP, WTA, ITF e Grand Slam Board. Un panel indipendente di esperti, guidati da Adam Lewis, indagherà sull’efficienza della Tennis Integrity Unit. Arrivano i controllori dei controllori, chiamati a verificare risorse e procedure e a offrire misure per migliorare la trasparenza, i fondi a disposizione, la governance e la struttura.

La scelta di Lewis, che ha curato il principale libro di testo sulla giurisprudenza sportiva, “Sport: Law and Practice” è senza dubbio una nomina di garanzia. “E’ forse l’unico avvocato in tutta la nazione che si concentri solo sulla giurisprudenza sportiva. Ha una conoscenza enciclopedica della legge applicata allo sport. E’ una delle principali autorità nel settore” si legge sul sito dello studio Blackstone Chambers.Negli ultimi anni, ha difeso il Chelsea nel procedimento avviato da Mutu davanti alla Corte Europea per i Diritti Umani e nella disputa contro la Fiorentina per il prestito di Salah, e ha fornito la sua consulenza all’Uefa nella definizione del fair play finanziario e nella risoluzione delle controversie con le società. Ha sostenuto anche la Gambling Commission britannica, citata in giudizio dalla Gibraltar Betting and Gaming Association, e difeso la regolamentazione e la limitazione delle scommesse via internet attraverso operatori stranieri in Gran Bretagna. Lewis sceglierà gli altri due membri dell’Independent Review Panel, chiamato a prendere le mosse dall’Environmental Report del 2008.

Allora, nelle 66 pagine rapporto pubblicato a una settimana dal Roland Garros 2009, i due investigatori Jeff Rees e Ben Gunn hanno indicato 45 match sospetti nei precedenti cinque anni. “Non si può dire che il tennis sia corrotto né sistematicamente, né istituzionalmente. Ma si trova ad un potenziale bivio.”, affermava no. “Il materiale raccolto indica che ci sono sufficienti ragioni per preoccuparsi della integrità di alcuni giocatori, e di coloro che dall’esterno cercano di corromperli.” Non si esclude quindi che qualche elemento criminale possa essere coinvolto, anche se, tengono a precisare i due investigatori, “elevare questo sospetto a un potenziale coinvolgimento della Mafia significherebbe distorcere i fatti e danneggiare concretamente lo sport” concludevano gli investigatori.

A cosa ha portato quell’indagine? Per capirlo, basta la risposta della TIU alle domande dei giornalisti di BuzzFeed, che rappresenta da sola l’aspetto più interessante e insieme preoccupante di tutta l’inchiesta, al di là della successiva corsa all’identificazione del nome di questo quel top player. “Solo dal primo gennaio 2009 è entrato in vigore lo Uniform Tennis Anti-Corruption Program (UTACP) che vale per tutto il tennis. Le violazioni commesse prima di quella data non erano punibili. Quindi nessuna indagine è mai stata avviata sui giocatori nominati in quel rapporto”. Non è successo nulla. A fronte di andamenti anomali nelle quote, registrati dagli investigatori dell’ATP, non viene avviato alcun controllo su conti bancari, email, telefonate. Non si fa nulla per cercare di capire se quegli andamenti non ortodossi nascondano una combine oppure no. Magari erano tutti colpevoli, magari erano tutti innocenti. Ora, però, rimane solo il sospetto. E la cultura del sospetto cambia lo sguardo degli spettatori, ogni errore, ogni prestazione sotto tono si trasforma in un capitolo di una profezia che si auto-avvera. Per questo, il match-fixing è la minaccia più pericolosa per il mondo del tennis, oggi.

Una minaccia che ATP, WTA e ITF hanno scelto di combattere con sei soldati. Tanti sono i membri della TIU, come ha sottolineato anche Richard Ings nel suo intervento su Al Jazeera, nella puntata del programma investigativo The Stream dedicata alle scommesse nel tennis (con lui anche l’amico ed esperto di gambling Stefano Berlincioni). Sei persone chiamate a monitorare i flussi su centinaia di migliaia di partite, con le agenzie di betting di tutto il mondo che consentono di puntare live anche su un singolo punto nel più sperduto dei tornei ITF. Fra loro, scrive ancora la TIU a BuzzFeed, non c’è nemmeno un betting analyst, un analista dedicato sui flussi di scommesse. “La TIU ha preferito impiegare un analista dati che potesse dare un contributo complessivo maggiore al lavoro dell’Unità” si legge. “E oggi rifaremmo esattamente la stessa scelta”.

Una scelta che ha portato a identificare 18 casi, a squalificare a vita Koellerer, Savic, Kumantsov, Jakupovic. Quattro pesci piccoli che lasciano un dubbio: i top player non lo fanno perché hanno troppo da perdere, o la fanno franca perché i controlli non bastano? Siamo al cuore del problema.

Da una parte, il semplice andamento anomalo delle giocate non è indice di una partita truccata. Il primo indizio di rischio è, come sottolinea Raul Caruso dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel paper “The economy of match-fixing” la presenza di “un’elevata asimmetria nella valutazione del valore di una vittoria”. Caruso individua tre configurazioni possibili devianti dal corretto equilibrio competitivo: la mancanza di impegno, ovvero “l giocatore che dà meno valore alla vittoria può semplicemente mettere in campo uno sforzo minore rispetto al giocatore più motivato”, il match-fixing unilaterale, ovvero un atleta decide di perdere apposta senza che l’avversario sia d’accordo, e quello per interesse reciproco, ovvero quando entrambi sono d’accordo. Un’ipotesi che, se ci si limita al risultato finale, vale per gli sport di squadra, ma che nel tennis manifesta la sua pericolosità nei casi in cui l’accordo non riguardi l’esito del match, ma quello di un singolo set.

E casi sospetti di quest’ultima tipologia si stanno moltiplicando. Perché il tennis è uno sport troppo facile da truccare, basta anche un solo giocatore, non serve nemmeno la partecipazione dell’avversario. Perché nei tornei ITF, nei Challenger, i prize money sono troppo bassi e se ti offrono, per perdere un set di primo turno, dieci volte quello che prenderesti vincendo il torneo, la tentazione viene. E diventa più forte, se ci sono solo sei persone a controllare, se in presenza di indizi ma non di una “pistola fumante”, l’indagine non si avvia. Così la bilancia costi/benefici è troppo sbilanciata verso i benefici.

Eppure, il tennis ha stretto i rapporti, i legami con le agenzie di scommesse, che sono diventate main sponsor di tornei, anche del circuito maggiore. Pecunia non olet, anzi. Il profumo dei soldi oscura i dubbi sull’etica, cancella il dover essere in nome di un essere, qui e ora. “In questi otto anni lo scenario è profondamente cambiato” si legge nel comunicato che annuncia il nuovo panel di esperti. “Ora, anche per la risonanza della questione sui media, crediamo sia il momento giusto per analizzare, rivedere come stiamo lottando contro la corruzione del tennis. Data la serietà del problema, chiediamo ai governi di tutto il mondo di rendere il match-fixing un reato a se stante, così da permettere alle agenzie nazionali che combattono il crimine di poterlo combattere, in cooperazione con le organizzazioni che difendono l’integrità dello sport”.

L’annuncio è ambizioso, roboante, di quelli che non passano inosservati. Ma il match-fixing si combatte con l’esempio, con i fatti, non con gli annunci. Dopo il 2008, le intenzioni son rimaste tali, le ambizioni frenate dalle poche risorse. Ora il Rubicone è lontano, i buoi sono scappati dal recinto. Basterà la buona volontà dei tre controllori dei controllori a cambiare verso?
 
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CAT_IMG Posted on 28/1/2016, 17:58     +1   -1
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Il tennista spagnolo Marrero è al centro del misfatto: l’accusa sarebbe quella di aver combinato un incontro di doppio misto nell’Australian Open in corso, dove giocava in coppia con la Arruabarrena. Il loro incontro ha visto il confluire di un numero di giocate, in favore della loro sconfitta, pari ad oltre 10 volte la media degli altri match. Ciò aveva portato alla sospensione delle giocate sulla partita qualche ora prima che si disputasse.

Oggi Marrero si difende così ad EFE: “Quanto accaduto mi ha toccato e in verità non so molto bene che dire. Cerco di gestire il meglio possibile tutto quello che si sta dicendo e che mi sta succedendo. La verità è che accusare un giocatore senza prove è un po’ forte, ma sono tranquillo e voglio che tutto questo finisca perché non piace a nessuno. Bisogna fare qualcosa per trovare una soluzione, visto che non auguro questo nemmeno al mio peggior nemico“.

Il 35enne iberico ha ricevuto una mail sia dall’ATP che dalla Tennis Integrity Unit dove ha spiegato le sue ragioni, affermando di non aver assistito a nulla di strano, prima o dopo il match. In questi giorni, dopo il riposo, effettuerà un’ecografia per dimostrare l’infortunio che ad esempio era stato tirato in ballo per motivare l’opaca prestazione ed alcuni errori grossolani durante il match sottoposto ad indagine.

Marrero che denuncia anche un episodio avvenuto lo scorso anno: “Ho ricevuto gravi insulti e minacce a Sao Paulo dopo aver perso il doppio insieme a Pablo Cuevas contro Cermak e Vesely“, che poi vinsero 15-13 al super tie-break, anche quella sotto l’occhio del ciclone fra i match sospetti.

A difesa del connazionale anche David Ferrer, il cui nome pare comparire nella maxi indagine: “E’impossibile che David e Lara abbiamo fatto qualcosa del genere. Il tennis non penso sia sporco, ma se è successo qualcosa è ora che escano i nomi“. La Arruabarrena ha invece preferito non lasciare dichiarazioni, in vista del suo match di Fed Cup.

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Il chairman di Wimbledon Philip Brook e lo chief executive Richard Lewis in una conferenza stampa tenuta agli Australian Open hanno negato la possibilità di aver assistito a match truccati a Wimbledon. "Che noi sappiamo non ci sono stati match truccati, non abbiamo mai trovato un motivo per avere sospetti. Penso che le statistiche dimostreranno come gli Slam siano molto sicuri in questo."

"Le analisi del flusso di scommesse non erano incredibili. Rispettiamo la BBC, ma ci sono due punti discutibili e ne sono sorpreso. L'inchiesta è basata molto su un numero di scommesse variabile" - ha detto Lewis.

Secondo Lewis difficilmente i migliori giocatori al mondo truccano partite, nonostante secondo la BBC ci siano 16 giocatori top 50 coinvolti. "Se giochi un Futures o un Challenger ed è dura fare soldi, ti affidi a un mercato più semplice cercando di corrompere qualcuno. Chi è in top 20 probabilmente è molto più concentrato sul successo sul campo da tennis."

Molti tornei hanno come sponsor agenzie di scommesse. L'Australian Open ha William Hill, Amburgo Bet-Home. Alla domanda se Wimbledon possa seguire questa strada, Brook ha detto: "Penso sia molto improbabile. Bisogna ricordare che a Wimbledon ci differenziamo per molti aspetti. Il nostro programma a livello commerciale dall'inizio alla fine è molto diverso rispetto a quello degli altri Slam perciò uno sponsor di scommesse è molto improbabile."
 
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CAT_IMG Posted on 29/1/2016, 18:12     +1   -1
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Si sospetta un caso di partite truccate in almeno quattro partite disputate nel torneo principale della Nuova Zelanda, ad Auckland, nel corso degli ultimi cinque anni.

L'Herald può rivelare una partita giocata all'Heineken Open nel 2011, uno nel 2012 e due nel 2014, le quali hanno attirato l'attenzione di chi indaga sui casi di scommesse sospette nell'ATP Tour.

Uno di questi giocatori per le autorità è stato coinvolto in due delle partite sopra citate.

Il direttore del torneo per le edizioni 2011 e 2012, Richard Palmer, ha affermato che mentre lui non era a conoscenza di qualcosa di sconveniente nelle partite individuate e a mala pena in grado di ricordare il giocatore presumibilmente coinvolto due volte, i giocatori sono stati spesso accusati di tank - la pratica con la quale si perde di proposito - al torneo di Auckland.
"Alcuni giocatori volevano solo arrivare in Australia. Sapevo che probabilmente alcuni ragazzi non stavano veramente cercando di fare del loro meglio per vincere il torneo, ma solo riuscire a prepararsi al meglio per Melbourne e il primo Grande Slam dell'anno. Di certo non pensavo fossero lì per 'altri motivi' ".

Ovviamente c'è una grande differenza tra perdere in modo da poter passare al prossimo torneo in anticipo e di perdere per via delle scommesse.
E a quanto dicono le indagini, le quattro partite in questione a Auckland hanno previsto somme in denaro in cambio di un certo risultato finale.

Inoltre i quattro giocatori che sono stati dati fortemente per favoriti nelle scommesse pre-match hanno effettivamente vinto, anche nel caso di una partita il cui vincitore ha avuto la meglio contro un giocatore molto meglio posizionato in classifica in due facili set.

L'Herald ha scelto di non elencare le partite o i giocatori sospettati di truffa.

Nessuno degli incontri disputati sono stati definitivamente legati a partite truccate, ma i giocatori perdenti sono stati controllati e sono stati scoperti molti possibili casi di scommesse sospette.

Da molto tempo si ha il sospetto di partite truccate nel tennis, ma non ai gradini più alti della classfica.

Nel 2007, il giocatore top-10 Nikolay Davydenko è stato indagato per partite truccate, e lo scorso anno due italiani sono finiti nel vortice scommesse: Starace, che è stato accusato di partite truccate ma poi assolto, e Bracciali, che è invece stato sospeso per un anno dal circuito.

I funzionari di tennis di ogni paese effettuano un esame indipendente nelle loro federazioni contro le pratiche anti-corruzione e scommesse. Il presidente della Association of Tennis Professionals Chris Kermode ha riconosciuto la necessità di una maggiore trasparenza da parte di ogni federazione ed è stato inoltre accusato di non fare abbastanza per investigare sulle attività sospette. Tuttavia, Kermode ha osservato che anche se i modelli di scommesse sospette sono un problema da tenere sotto controllo, non sono la prova della corruzione nello sport.
 
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CAT_IMG Posted on 3/2/2016, 18:16     +1   -1
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Secondo la TV australiana ABC, nel periodo che va da settembre a novembre 2015 più di tre match in media a settimana potrebbero esser stati oggetti di combine. Secondo l'investigazione fatta un bookmaker europeo ha un database di 350 giocatori che avrebbero potuto giocare "sporco".

Sono 40 le partite sospette, in Colombia, Marocco, Russia e Germania, da settembre a novembre scorso. Tra questi 350 tennisti, 20 si sono già resi protagonisti di partite sospette in passato, e inoltre 12 di questi sono stati coinvolti nell'indagine eseguita dalla Tennis Integrity Unit sui match fixing nel 2008. Indagine quella del 2008 che si apre con il match tra Davydenko e Arguello, entrambi impuniti.

Sempre dei 350, 10 tennisti hanno giocato l'Australian Open quest'anno. Due sono australiani di bassa classifica, ma la maggior parte dei giocatori provengono dal Sudamerica, dall'Asia e dall'Est Europa. Tra questi c'è anche David Marrero che secondo il New York Times avrebbe truccato il match di doppio perso 6/0 6/3 in coppia con Lara Arruabarrena contro il duo formato da Hlavackova/Kubot. Betfair si era accorta di questo flusso anomalo di scommesse e 13 ore prima dell'incontro ha deciso di bloccare le scommesse per quella partita. Secondo due giornalisti australiani, le fonti volevano farsi pubblicità, anche se allo stesso tempo altri 19 bookmakers hanno sospeso le scommesse per questo incontro.

Tuttavia le prove non sono sufficienti per punire la coppia spagnola che si è difesa a spada tratta.

Il programma dell'ABC "Four Corners" ha inoltre rivelato che prima dell'indagine eseguita nel 2008, un ex ufficiale ATP, Richard Ings, ha condotta un'investigazione privata nel 2005. "Una performance al di sotto delle capacità, il conseguente gioco d'azzardo e la presunta corruzione che deriva appunto dalla prestazione poco qualitativa, sembrano caratterizzare il tennis maschile a tutti livelli" - ha detto Ings, che ha aggiunto che 37 match sono stati in seguito esaminati.
 
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CAT_IMG Posted on 7/2/2016, 18:06     +1   -1
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L'ex numero uno del mondo Dinara Safina ha parlato dell'indagine della BBC e di Buzzfeed secondo la quale 16 giocatori top 50 avrebbero truccato partite negli ultimi 10 anni. Secondo la russa, non c'è nulla di vero.

"Sembra che abbiano la necessità di uscirsene con alcuni scandali una volta per semestre. Forse, loro (BBC) avevano la necessità di aumentare gli ascolti."

"Tuttavia, le accuse di match fixing contro giocatori protagonisti sono totalmente assurde. Questo è uno sport individuale e tutti vogliono vincere. Nessuno vuole prendere il rischio. Se ti prendono, la tua carriera è finita. A noi ci proibivano anche di parlare coi bookmaker."

"Nella WTA ci hanno detto che chiunque venga scoperto (nelle combine delle partite) sarà immediatamente squalificato. Ecco perchè ci nascondevamo dai bookmakers. Sono sicura che lo scandalo è uscito dal nulla solo per spargere la voce."
 
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CAT_IMG Posted on 9/2/2016, 17:53     +1   -1
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Un reportage esclusivo della testata britannica “The Guardian” getta ulteriori ombre sul mondo delle scommesse nel tennis, dopo il polverone sollevato dall’inchiesta della BBC sul “matchfixing”. Tuttavia questa volta ad essere sotto l’occhio del ciclone non sono dei giocatori ma bensì, e in maniera persino più grave, degli arbitri.

Il giornalista Sean Ingle ha infatti scoperto che 4 arbitri sono attualmente indagati dalla International Tennis Federation (ITF) per “courtsiding”.

In breve il “courtsiding” consiste nel ritardare l’aggiornamento del punteggio (fino a sessanta secondi pare) per permettere agli scommettitori di sfruttare quote più favorevoli. Sembra che addirittura in alcuni casi gli arbitri abbiano direttamente inviato messaggi agli scommettitori. Secondo regolamento un arbitro deve immediatamente aggiornare il punteggio sul proprio tablet. Lo score viene poi inviato alla compagnia Sportradar, con la quale la ITF ha stipulato un accordo da 70 milioni di dollari in 5 anni, che li distribuisce a siti di scommesse e di live-score.

Gli episodi si sarebbero verificati in tornei Futures nell’est Europa, dove i giudici di sedia sono malpagati o addirittura sono volontari e la copertura televisiva è pressoché assente.

Inoltre altri due giudici di sedia, il kazako Kirill Parfenov e il croato Denis Pitner, sono stati sospesi a vita per pratiche illecite. Parfenov avrebbe mandato messaggi tramite la chat di Facebook ad un suo collega per manipolare il punteggio di un match. Pitner invece si sarebbe collegato in maniera regolare ad un account dal quale sono state fatte scommesse su match di tennis

La ITF avrebbe cercato di non rendere note tutte queste vicende per evitare situazioni di imbarazzo e avrebbe ammesso che l’inchiesta sui 4 giudici di sedia è in corso solo dopo che il giornale ha fatto pressione in tal senso. In una dichiarazione ufficiale la ITF si rifiuta di commentare o fornire altri dettagli, essendo le indagini ancora in corso di svolgimento. “Per assicurare che non ci siano pregiudizi nelle future udienze non possiamo rivelare la natura o i dettagli delle indagini”, è scritto nel comunicato, “In caso un giudice fosse dichiarato colpevole, la notizia sarà annunciata pubblicamente. […] Il nostro accordo con Sportradar, come quelli della ATP e WTA, creando dati ufficiali, precisi e immediati, funge da deterrente per chiunque provi a mettere in atto attività di scommesse non regolari e per utilizzi impropri di dati ufficiali per scopi illegali”.
 
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83 replies since 18/1/2016, 17:48   600 views
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