[7] A. Rublev b. F. Auger-Aliassime 4-6 7-5 7-5
L’inaspettato è sempre più bello del previsto. Una frase sincera e genuina, ma che forse potrebbe anche andare un po’ stretta ad Andrey Rublev, che da domani sarà n.6 al mondo. Innegabile però che nessuno, lui per primo, si sarebbe aspettato di vivere in trionfo questo 5 maggio, alzando al cielo il trofeo del Mutua Madrid Open dopo aver battuto in una finale a dir poco sorprendente Felix Auger-Aliassime. Si tratta del secondo 1000 in carriera per il russo dopo Montecarlo 2023, un’affermazione che lo rende il quinto giocatore in attività capace di vincere due diversi tornei di questa categoria su terra, l’unico dal 2020 in avanti. Statistica che ben ritrae la versatilità e la qualità di un giocatore spesso sottovalutato e sottotraccia, ma sempre presente nei fine settimana e in fondo nei grandi appuntamenti. Ottiene dunque il sedicesimo titolo della carriera, secondo del 2024 dopo mesi di tante ombre e poche luci. E con i tempi che corrono nel circuito forse quella tanto agognata prima semifinale Slam ora potrebbe iniziare a sembrare più vicina.
Primo set: Rublev si sveglia tardi, Auger una furia in risposta. Il primo set è suo Inizio shock per Rublev, con due doppi falli e un non forzato in un pessimo primo game, che gli costa l’immediato break a 0. Da notare però la pressione che subito cerca di imporre Auger-Aliassime, che fa anche qualche passo in avanti in risposta così da condurre lo scambio e impedire di trovare ritmo all’avversario. L’avvio del canadese è impressionante, riesce ribattendo con decisione e ricorrendo anche a interessanti cambi lungolinea a strappare il tempo al russo, incapace di entrare in partita. Arriva così anche il doppio break nel quinto game, ancora con qualche errore eccessivo da parte di Andrey, per niente concentrato, forse piegato dalla tensione di essere il favorito.
Una situazione del genere si mostra però ben presto troppo brutta per essere vera, con il russo che ritrova i colpi da fondo, riuscendo a sfondare e recuperando uno dei due game di ritardo spingendo fuori dal campo con pesantezza e profondità il canadese, che se concede un attimo in più per andare all in a Rublev potrebbe pagare un conto salatissimo. Ma, per sua fortuna, mette con il servizio una pezza alla situazione, sfruttandolo per annullare una delicatissima palla break al seguito di cui passa ad incassare, andando anche a prendersi il punto a rete, un primo parziale in cui ha saputo gestire meglio le occasioni e aggredire sin da subito, facendo la differenza in risposta e tenendo botta soprattutto da destra a un Rublev a tratti comunque rivedibile.
Secondo set: questione di dettagli, Rublev ci crede di più. Anche oggi si va al terzo Nel secondo parziale c’è un Rublev molto più aggressivo, che sembra finalmente trovare la chiave e fa un passo avanti in risposta, mandando spesso fuori ritmo il canadese. E così, potendo comandare lo scambio e spingere con gli appoggi fissi da fondo, e di dritto e di rovescio, riesce a trovare una preziosa palla break. Felix tiene però alta la concentrazione, e ancora piazzando benissimo e con serenità la battuta tiene in equilibrio il set. Che andando avanti segue il ritmo dei servizi, oltre a far notare un russo assolutamente in fiducia, sereno e solido anche dal lato sinistro, per quanto non riesca a trovare una quadra per mettere con continuità in difficoltà la battuta di Auger. Ci pensa bene il canadese allora a dargli una mano, giocando il peggiore game della propria partita nel dodicesimo del secondo set, con una serie di errori (alcuni spinti anche dall’aggressività dall’altra parte della rete) che permettono a Rublev, 7-1 quest’anno nei set decisivi, di portarla al terzo.
Terzo set: il fisico premia Rublev, ma Auger lotta fino alla fine. Madrid è del russo Ancora una volta è Rublev a tentare di fare la partita, partendo propositivo in risposta e molto solido nello scambio, arrivando a costruirsi quattro palle break in due game. Bravo però a reagire Auger, positivo e rigido al servizio, che continua a dimostrarsi la sua arma in più per tenere viva la partita e non permettere di prendere ulteriore fiducia al russo, che appare invece molto più in palla nello scambio. La sensazione infatti è che il canadese debba provare qualche variazione sul lungolinea o anche palle corte e senza peso così da muovere la tds n.7 e impedirgli di battezzare il campo a suo piacimento. Non a caso più si avvicina alla linea del traguardo più ad essere in affanno sembra il canadese, che perde campo con maggior facilità concedendo chance a Rublev, incapace però di capitalizzare.
Tanta solidità mentale da parte di Felix nei momenti chiave, di questo gli va dato atto. Ma alla lunga la condizione fisica, e probabilmente il poco ritmo acquisito avendo giocato solo 20 minuti da oggi a martedì, fan sentire il fiato sul collo al n.35 ATP. E con due rovesci lungolinea a risolvere degli scambi serratissimi, al termine dei quali il canadese arriva in apnea, Andrey cambia definitivamente il vento dell’incontro per arrivare a match point, dove un doppio fallo derivante dalla stanchezza, dalla tensione, chiude nel peggiore dei modi una finale intensa, per quanto non bellissima. E ancora una volta il brutto anatrooccolo si veste da cigno.
********************************* L’uomo del momento, il campione del Mutua Madrid Open Andrey Rublev, ha probabilmente compiuto una delle più incredibili imprese del tennis recente. Il suo secondo 1000, vinto contro Felix Auger-Aliassime, lo ha giocato in condizioni fisiche pessime, e con bisogno di siringhe per sopportare il dolore. Un vero leone, come ha confermato anche in una conferenza stampa in cui è apparso davvero sofferente, quasi bisognoso di andare a riposarsi. E, tra un sorriso e l’altro dopo una vittoria da celebrare, ha spiegato la sua attuale situazione.
D: “Dopo la tua prima vittoria, hai detto di star bene qui. Come lo spieghi ora?“ Rublev: “Immagino che fossi dell’umore giusto. Sono veramente felice di aver potuto disputare bene tutte le partite, e penso di aver mostrato un ottimo livello di tennis fin dalla prima. Alla fine sono riuscito a vincere un titolo. E ora sembra che tutte le due settimane precedenti, quei tornei, non si siano mai svolti. Ora credo che la cosa più importante sia cercare di recuperare ed essere pronti al 100% per Roma“.
D: “Quindi eri malato?“ Rublev: “Sono malato tuttora, e credo che domani andrò all’ospedale per un controllo completo. Non so esattamente cosa stia succedendo, perché sto male già da otto, nove giorni e questo non è normale. Non ci sono miglioramenti, il che è strano, perché normalmente sto male due, tre giorni al massimo. Forse ancora febbre ma niente di speciale. Questa volta è la prima volta che mi sento così male in vita mia“.
D: “Ma è febbre o un virus? E hai comunque vinto il torneo…“ Rublev: “Domani scopriremo di cosa si tratta esattamente, forse è angina. Un virus per cui la gola è completamente bloccata. E quindi sono nove giorni che non riesco a deglutire, né a mangiare e ho un mal di testa incredibile a causa di ciò. Il torneo l’ho vinto perché mi sono fatto delle iniezioni, che uccidono il dolore. Quindi due, tre ore senza dolore. Dentro di me sono pieno di medicazioni (ride)“.
D: “Hai menzionato i medici e le diverse difficoltà che hai affrontato. Sei in grado di spiegare tutte le diverse cose che sono successe? In una delle tue interviste televisive hai menzionato l’anestesia o qualcosa del genere?“ Rublev: “Sì, mi stavano facendo una specie di anestesia alle dita dei piedi, perché in qualche modo si infiammano e iniziano a diventare due volte più grandi e tutta la pressione inizia ad essere sull’osso, e quando hai pressione sull’osso non puoi nemmeno mettere i piedi dentro la scarpa. La sensazione è simile a quando è rotto. Ecco perché mi hanno fatto l’anestesia, per non sentirlo. E almeno ho potuto giocare senza pensare“.
Pellegrino Dell’Anno (Ubitennis): “Sabalenka ha detto di essere entusiasta al venire in Italia per la pizza, la pasta, il gelato. Anche tu sei entusiasta per questo? E quali sono le tue sensazioni per Roma?“ Rublev: “Sono molto entusiasta. Sono riuscito a vincere qui, ora ho cinque giorni prima del mio prossimo match a Roma, sono anche entusiasta di poter trascorrere due giorni in maniera più tranquilla, di poter rilassarmi senza allenarmi, e avere poi un altro paio di giorni per essere pronto. Quindi mi sento entusiasta e ho sensazioni positive“.
D: “Hai lottato nel primo set anche se lo hai perso. È stata quella la chiave che ti ha fatto recuperare, o l’essere avanti 4-1 nei precedenti è stata un’influenza…“ Rublev: “Sul 4-1 ho iniziato a sentirmi un po’ meglio e ho potuto iniziare a spingermi oltre. In un certo senso mi sono rilassato un po’ e mi sono sentito meglio dal punto di vista sanitario. È allora che ho cominciato a giocare meglio e ho potuto continuare così nel secondo set“.
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