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Lorenzo Sonego

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Giaguaro
CAT_IMG Posted on 4/1/2020, 15:27 by: Giaguaro     +1   -1
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Il 2020 potrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione per Lorenzo Sonego. Il giocatore torinese ha compiuto un esponenziale salto di qualità nelle ultime due stagioni, ma il suo desiderio di continuare a migliorare è rimasto immutato. Poco prima di volare a Doha per il primo torneo stagionale, l’azzurro (insieme al suo coach Gipo Arbino) si è gentilmente concesso ai microfoni di Tennis World Italia per fare il punto al termine della preparazione invernale.

Mentre si disputa la prima edizione dell’ATP Cup, Sonego ha preferito recarsi in Qatar: “All’inizio volevo andare all’ATP Cup, ma poi – ragionandoci con il team – abbiamo capito che se Fognini e Berrettini stavano bene, sarebbe stato difficile giocare. Disputare un ATP sarebbe stato meglio per rifinire la preparazione, siamo stati tutti d’accordo. Nel momento in cui Berrettini ha annunciato il suo forfait, era ormai troppo tardi per cambiare la decisione. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta”.

Lorenzo ha lavorato bene in ottica 2020: “Purtroppo la preparazione non è stata molto lunga, ma ho lavorato bene e nel mezzo c’è stata anche qualche esibizione di livello (tipo quella di Brescia). Ho lavorato tanto fisicamente, ma anche su quegli aspetti del mio gioco che necessitavano di essere affinati. La video-analisi ci ha fornito un aiuto davvero importante, quindi devo ringraziare Danilo Pizzorno perché è stato fondamentale”.

Con gli Australian Open alle porte, è lecito fare qualche previsione: “Innanzitutto, quest’anno sono in tabellone per la prima volta senza dover fare le qualificazioni. Purtroppo non sarò testa di serie, quindi ci vorrà anche un po’ di fortuna. Questi due tornei prima di Melbourne saranno importanti per crescere ancora, sono in forma e credo ci sia la chance di far bene. In generale, l’obiettivo è quello di stare tra i primi 50 per tutta la stagione. A parte il ranking, punto tanto sul miglioramento e sul fare partite importanti per ridurre il gap in termini di esperienza”.

La scorsa stagione è stata incredibile per tutto il tennis italiano, un exploit che ha radici molto più profonde di quanto non sia lecito immaginare. “Siamo un gruppo di ragazzi molto legati, soprattutto con Berrettini nel mio caso. Già l’anno prima la semifinale di Cecchinato a Parigi era stato uno stimolo per tutti, ognuno fa la propria strada, ma siamo sempre pungolati dal risultato degli altri. Vado avanti con la massima serenità e sportività, non ci sono invidie, anzi ci alleniamo spesso insieme e andiamo a cena fuori. Siamo un bel gruppo” – ha concluso Sonego.

Lorenzo Sonego è riuscito a togliersi delle belle soddisfazioni nelle ultime due stagioni, tra cui lo sfizio di giocare contro Roger Federer sul Campo Centrale del Roland Garros. Pur uscendo sconfitto in tre set, il giovane torinese non ha sfigurato al cospetto del 20 volte campione Slam, riuscendo anzi a far partita pari nella terza frazione.

Intervistato da Tennis World Italia poco prima di volare a Doha, l’azzurro ha ricordato quel primo turno dinnanzi alla leggenda svizzera: “Non so dire se sia stata o meno una fortuna. Da un lato ho avuto la chance di affrontare il mio idolo, ma farlo già all’esordio non è stato il massimo della buona sorte. Devo ammettere che – a parte il primo set dove ero molto emozionato – ho disputato un buonissimo match. È normale che i top players come Federer, Nadal e Djokovic abbiano quel qualcosa in più che nei momenti importanti viene fuori, anche un solo 15 giocato in maniera straordinaria fa la differenza per garantirgli un break.

Federer è quello che più di tutti ha la capacità di scherzarti, ma sulla terra me la sono giocata bene. Sono riuscito anche a fargli un break nel secondo o nel terzo. Lo stesso Federer e Ivan Ljubicic sono venuti nello spogliatoio a complimentarsi dopo l’incontro. Era da tantissimo che Federer non giocava a Parigi, quindi il pubblico era tutto dalla sua parte. Lui è entrato in campo in maniera super professionale come se stesse giocando contro Djokovic. Sapeva che su questa superficie posso dare fastidio a tutti, come già successo con Thiem. Diciamo che era molto determinato, non si aspettava una passeggiata”.

Non poteva mancare un giudizio sulla nuova Coppa Davis: “A me è piaciuta tantissimo, con delle piccole modifiche sarebbe perfetta. Magari diluire la manifestazione in 10 giorni eviterebbe che le partite durino fino alle 2-3 di notte, che è stata la cosa più grave. Per il resto, riunire tutti i migliori giocatori per la propria nazione come se fosse un’Olimpiade è grandioso. Avendo dei giorni in più a disposizione, non ci sarebbe stata alcuna lamentela”.

Edited by Giaguaro - 4/1/2020, 15:43
 
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