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Lorenzo Sonego

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CAT_IMG Posted on 15/8/2020, 13:52     +1   -1
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Lorenzo Sonego è ripartito prima di molti altri tennisti e lo ha fatto vincendo i Campionati Italiani Assoluti di Todi lo scorso 28 giugno. Dopo un complicato inizio di stagione, il tennista italiano era riuscito a ritrovare quella fiducia e quei colpi che lo hanno sempre contraddistinto e ad ottenere importanti successi.

Proprio sul più bello, il Tour ATP è stato però costretto a fermarsi a causa dell’emergenza sanitaria legata al diffondersi in tutto il mondo del Coronavirus. Ora, l’azzurro è pronto a stupire tutti al Masters 1000 di Cincinnati e agli Us Open, i due appuntamenti che sanciranno la ripartenza ufficiale del circuito maggiore. “Dovrei partire sabato. Sono ancora fuori dal tabellone principale, quindi dovrei giocare le qualificazioni, ma spero che qualcuno rinunci e di poter entrare direttamente” , ha spiegato Sonego nel corso di un’intervista esclusiva a La Stampa.

Rafael Nadal, Gael Monfils, Stan Wawrinka e Ashleigh Barty sono solo alcuni dei Big che hanno deciso di rinunciare alla stagione americana. "È una situazione molto complicata, diversa dal solito, il contagio non è ancora sotto controllo. Confesso che la cosa che mi preoccupa di più è il viaggio: il tempo da passare in aeroporto, le tante ore di aereo. Una volta arrivato a New York credo che sarò più tranquillo, li dovrò pensare solo a giocare. Io ho scelto di stare in hotel, ma non credo soffrirò più di tanto: in fondo anche nei tornei normali è sempre così: stadio-albergo, albergo-stadio, non ci sono grandi possibilità di evasione. Poi io vado li per giocare, mica per fare il turista. Sarò ancora più concentrato del solito. La preoccupazione c’è, inutile negarlo. E sul resto della stagione non ci sono certezze, non si sa bene come e dove riusciremo a giocare. La confusione è tanta. Us Open? Mi aspetto che tutti siano in grande forma, molto preparati e con una grande voglia di giocare. Tutti abbiamo usato le esibizioni o i tornei locali’ per recuperare la condizione. Sulle assenze, di Federer si sapeva, mancherà solo Nadal, non è uno Slam svalutato. Ho lavorato tanto, sia tecnicamente, su rovescio, servizio e risposta, sia fisicamente, sulla scioltezza dei movimenti".
 
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CAT_IMG Posted on 17/8/2020, 14:22     +1   -1
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Già a New York per il doppio appuntamento delle prossime settimane, Lorenzo Sonego ha parlato con Fabrizio Turco de La Repubblica di Torino, città natale del N.46 ATP, addentrandosi nelle misure di sicurezza del torneo e descrivendo gli ultimi mesi di attività, che l’hanno visto vincere in serie agli Assoluti di Todi e all’esibizione di Perugia – ha vinto incontri anche all’Oltrepò Tennis Cup e nelle finali di A1.

Partito sabato da Malpensa, come molti altri giocatori Sonego non ha affrontato la trasferta americana a cuor leggero: “Ero un po’ preoccupato per il viaggio, ma tutto è andato bene. Appena arrivato in albergo sono iniziati i controlli, dal tampone agli esami del sangue; i test verranno ripetuti ogni due o tre giorni“.

Per queste tre settimane, il suo unico compagno sarà il preparatore atletico Damiano Fiorucci, in ossequio alla riduzione del personale imposta dalla USTA, una delle misure di sicurezza che dovrebbero garantire la solidità della bolla newyorchese: “Noi viviamo controllati e isolati, ogni spostamento viene effettuato in sicurezza. Ed è giusto così perché la salute di tutte le persone coinvolte resta prioritaria. […] Certo, rispetto a quanto eravamo abituati a vivere negli anni scorsi, il clima è un po’ strano”. Per il resto, le indicazioni sono quelle note a tutti, vale a dire mascherine e social distancing.

Al momento dell’intervista, il N.3 d’Italia avrebbe dovuto esordire giovedì come prima testa di serie delle qualificazioni del 1000 di Cincinnati, ma la rinuncia di Kei Nishikori, positivo al coronavirus, gli ha garantito l’accesso al main draw. Sonego aveva peraltro alluso a questa possibilità durante l’intervista, e ora avrà qualche giorno di preparazione in più (oltre alla certezza del prize money per il primo turno). In ogni caso, sembra sicuro delle proprie chance di far bene, pur riconoscendo che molto dipende anche dal valore degli avversari: “Io negli States ho sempre fatto bene, forse perché le condizioni sono spesso simili alla terra. Ma non mi pongo obiettivi, anche perché ogni partita è complicata e ricca di insidie. Non esiste un match facile”.

D’altronde, i mesi di pausa (e le vittorie consecutive in Umbria) l’hanno aiutato a riprendersi da un pessimo inizio di stagione, cinque su cinque prima dei quarti raggiunti a Rio de Janeiro. Stando alle parole di Lorenzo, lo stop gli ha consentito di lavorare come mai prima d’ora: “Personalmente ho ricominciato bene, raccogliendo i frutti di quanto fatto durante la pausa. Nel lockdown ho lavorato sodo sui punti deboli e sono migliorato sotto tanti aspetti, dalla tecnica alla parte atletica. Lo stop mi è servito, ma il lavoro non è finito qui: devo ancora crescere nella forza”.

Rinfrancato dunque dal buon livello espresso, il tennista azzurro ha più volte rimarcato il suo bisogno di accumulare partite ad alto livello, essendo arrivato un pochino più tardi al tennis che conta. Adesso, però, l’abitudine a giocare lontano dalle luci della ribalta potrebbe trasformarsi in un vantaggio grazie alle porte chiuse: “Io in fondo sono uno degli ultimi arrivati, sono meno abituato di altri a giocare davanti a grandi folle. Ma a qualcuno potrebbe pesare”. Quel che è certo è che, passo dopo passo, ha costruito una grande fiducia nei propri mezzi, e si sente pronto a metterla in campo: “Rientrare con tante vittorie alle spalle ti dà forza, rappresenta uno stimolo in più. […] Quando si scende in campo si vive tutto allo stesso modo. Che tu sia il favorito o meno, davanti hai sempre un avversario forte che farà di tutto per vincere. Ogni partita è una battaglia e nessuno ti regalerà nulla“.

Infine, Sonego ha parlato del ruolo di ambasciatore della città di Torino, nomina ricevuta a giugno: “Il mio compito è far conoscere Torino in giro per il mondo. Anche in vista della Finals ATP del 2021. È una bella soddisfazione, ringrazio la sindaca Appendino”.
 
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CAT_IMG Posted on 4/10/2020, 13:37     +1   -1
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Dopo i secondi turni ottenuti agli Australian Open (2018) e Us Open (2018-2019), Lorenzo Sonego giocherà oggi i suoi primi ottavi di finale in un torneo del Grande Slam. Un risultato che già così gli consente di migliorare il suo best ranking e avvicinarsi alla top 40.

Ne parliamo con Gipo Arbino, suo coach da sempre: “Lorenzo sta giocando molto bene - ci confida da Parigi - Ha fatto un salto di qualità sia a livello tecnico che tattico, oltre che sotto laspetto della continuità, sorprendente. Speravo e credevo lo facesse, ma non così in fretta. Dopo i cinque set con Gomez, sono arrivati due successi importanti, lultimo con Fritz addirittura senza perdere il servizio e annullando nove set point, sei dei quali in un tie-break da urlo".

Ma per Arbino la partita svolta è stata la prima: Gomez è veramente forte e possiede un dritto eccezionale che non hanno né Fritz e né Bublik. E poi Lorenzo aveva tutto da perdere. Domani Lorenzo, che ha nel circolo della Stampa Sporting la sua base di allenamento, affronta il fresco finalista degli Internazionali d’Italia Diego Schwartzman, che solo un paio di settimane fa aveva travolto in due set un certo Rafa Nadal: “Per me Schwartzman è un giocatore che ha un talento fuori dal comune. Battere Nadal con la struttura fisica che si ritrova è qualcosa di eccezionale. E poi ha un timing perfetto e una velocità di palla notevole. Me ne ero già accorto l’anno scorso, quando Lorenzo e Berrettini avevano perso un doppio contro lui e Pella. Gli avevano presi a pallate”.

Come dovrà giocare Lorenzo per crearsi domani una chance di vittoria contro il numero 14 del mondo? “In singolo Schwartzman non fa tanti punti con il servizio, quindi la palla sarà spesso in gioco e Lorenzo, giocando più libero, dovrà assumersi qualche rischio in più quando l’argentino accorcerà. E dovrà evitare la diagonale di rovescio: da quel lato Diego è devastante”.

Quanto alle condizioni, da diversi giocatori tirate in ballo durante le conferenze stampa, per Gipo Arbino “non sono assolutamente impossibili. Sì, fa un po’ freddo, ma i campi sono favolosi e l’organizzazione è perfetta. Le palle a Lorenzo piacciono, stanno in campo anche se tiri molto forte. Ma va detto che per giocatori che imprimono tanto lift come Nadal queste palle non restituiscono molto”.

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Fognini? Completamente matto ma quando ispirato è meraviglioso vederlo giocare. Berrettini? Con il servizio e il dritto fa i buchi per terra, una forza della natura. Sinner e Musetti? Predestinati, non hanno nemmeno vent’anni e già battono quelli più forti. Sonego? Già perché anche Lorenzo Sonego, torinese classe 1995, è un protagonista di questo periodo di rinascita del tennis maschile in Italia. Ma in un ruolo minore. E non solo in termini di risultati ma anche di appeal. Perché in fondo non ha nulla che salta subito agli occhi dell’appassionato medio di tennis italiano. Nulla che potrebbe rimanere impresso.

Eppure quella marcia ce la devi avere se a 25 anni sei nei primi 50 del mondo (n.46 per la precisione) e se arrivi per la prima volta negli ottavi di finale di uno Slam al Roland Garros. La sua marcia in più è la testa. Una qualità che, per saper riconoscere, qualche partita in più delle finali Slam e della Coppa Davis bisognerebbe guardarla durante l’anno. Lorenzo gioca ogni punto, per non dire ogni colpo, con estrema attenzione. Mai una scelta dissennata. Mai un gioco di gambe carente. Mai una mancanza di cattiveria. Tutto giusto, tutto impeccabile. E punto dopo punto, in questa maniera, si vincono tante partite. Soprattutto sulla terra rossa dove i conigli dal cilindro hanno i numeri contati e i passaggi a vuoto si pagano a caro prezzo. Ma il piemontese, trionfatore ai campionati assoluti di quest’anno a Perugia, se la cava bene un po’ dappertutto, tanto che ha vinto il suo primo titolo ATP l’anno scorso ad Antalya, in Turchia, sull’erba.

Nel suo successo al terzo turno contro l’americano Taylor Fritz, che lo aveva battuto nei due precedenti scontri diretti, Sonego ha dimostrato ancora una volta tutte la sua perfetta attitudine alla partita. Il match era equilibrato. Proprio per questo non bisognava mai mollare e riuscire a portare a casa i punti decisivi. “Era fondamentale vincere i punti più importanti”, ha detto Lorenzo in conferenza stampa. “Mi sentivo benissimo in campo. Mi sentivo tranquillo. Sapevo che se anche andavo sotto non sarebbe stato grave. Dovevo solo continuare ad andare avanti per la mia strada. Mi sono preoccupato poco del risultato e più di come stavo giocando”.

A chiudere la partita nel terzo set è stato un tie-break infinito, il più lungo nella storia del Roland Garros, terminato col punteggio di 19 a 17 in favore dell’azzurro. Sonego ha avuto sette match point. E Fritz sei occasioni di riaprire l’incontro. “Nel tie-break sono sempre stato positivo. Partivo con molta fiducia, molta carica agonistica. E alla fine sono riuscito a vincerlo”. In quel tie-break c’è stato tutto Lorenzo e la sua capacità di giocare bene i punti decisivi. Che nel tennis conta di più di un dropshot millimetrico o di un servizio ai 230 chilometri orari.

E ora a Parigi, in quello che è già di gran lunga il suo miglior Major in carriera, contenderà un posto nei quarti di finale all’argentino Diego Schwartzman, recente finalista agli Internazionali d’Italia, e dunque carico di fiducia. Un altro che deve sopperire a un fisico non proprio ideale per un tennista moderno con il carattere e l’astuzia. Un altro che come Lorenzo non molla mai. “Io sono pronto ad affrontare qualunque avversario”, ha affermato l’Italiano in conferenza stampa non sapendo ancora se El Peque sarebbe poi riuscito ad avere la meglio dello slovacco Norbert Gombos. E non abbiamo dubbio che pronto lo sarà davvero Lorenzo. Pronto a dimostrare ancora che la qualità che serve di più su un campo da tennis è la testa.
 
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CAT_IMG Posted on 31/10/2020, 15:32     +1   -1
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“I risultati non arrivano mai subito, bisogna lavorare tanto e con continuità. Ci sta subire sconfitte a questo livello, perché dalle sconfitte si impara sempre. Ho imparato tanto anche da quella con Bedene“. Sono queste le ultime parole di Lorenzo Sonego nella conferenza stampa successiva allo splendido successo con Djokovic, il settimo di un tennista italiano contro un numero 1 del mondo in carica. La sconfitta con Bedene a cui fa riferimento è quella dell’ultimo turno di ‘quali’ qui a Vienna, poiché Sonego è entrato in tabellone da lucky loser. E da lucky loser giocherà la sua prima semifinale indoor nel circuito maggiore, dopo aver strapazzato un Nole inaspettatamente remissivo.

“È stata la miglior partita della mia vita. Fino all’ultimo non ho pensato di poter vincere, sono rimasto focalizzato sul match, per giocare ogni punto” ha raccontato Lorenzo. “A fine partita ho capito di aver vinto. Prima di quel momento, col numero 1 del mondo, che ha questa esperienza, non bisogna mai abbassare la guardia o pensare di aver vinto“.

Con il solito eloquio tranquillo, in netto contrasto con lo spirito combattivo che mostra in campo, Sonego ha svelato che la chiave è stata preparare il match nel mondo consueto. Con la stessa meticolosità, ma senza timori reverenziali. “Ero in fiducia e ho le armi per contrastare tutti i giocatori. Oggi è stato importante servire bene e rispondere aggressivo, mettendo i piedi in campo. Ho preparato questa partita come tutte le altre, senza pensare a chi c’era dall’altra parte della rete“. Ha funzionato, eccome.

VERSO LA SEMI – “Tutta le gente con cui gioco oggi ha vinto partite importanti, hanno tutti esperienza e un bagaglio più grande del mio” mette in guardia Sonego, in vista della semifinale contro Dan Evans o Grigor Dimitrov. “Io devo continuare a fare quello che sto facendo adesso: sarà una partita durissima, se non addirittura più dura, ma non avrò niente da perdere. Devo solo lavorare su come stare in campo e sull’atteggiamento, perché ogni partita ha delle difficoltà diverse e io devo essere bravo a superarle”. Preferenze? Non ce ne sono, per il 25enne di Torino. “Sono due giocatori molto simili come caratteristiche, tutti e due giocano tanto il back e spingono di dritto, servono bene; uno vale l’altro, voglio solo godermi questa semifinale e basta. Non mi interessa chi ci sarà dall’altra parte“.

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Diventare il numero uno del mondo è il sogno di ogni tennista, ma più in generale di ogni sportivo. Lo è quando ci si approccia alla disciplina, quando arrivano i primi risultati importanti, ma non appena si assaggia il circuito professionistico le prospettive per la maggior parte dei giocatori iniziano a cambiare e allora il sogno più realistico non è arrivare al numero uno, ma almeno battere chi quella posizione la occupa. Lorenzo Sonego fa parte di questa ampissima schiera di atleti e dal pomeriggio di venerdì trenta ottobre è entrato anche nel più ristretto club di chi è anche riuscito a battere (con soli tre game concessi) il primo giocatore del mondo (in Italia ci sono riusciti solo in 6 nell’Era Open), tale Novak Djokovic.

Ciò che si è visto ieri all’ATP 500 di Vienna ha però radici lontane. E soprattutto è frutto di un mix di pazienza, determinazione e costanza, le tre caratteristiche fondamentali del 25enne torinese. Nel 2018 parlammo di un’ascesa silenziosa, un lavoro a tappe descritto dal suo allenatore, Giampiero Arbino, nel pezzo che vi riproponiamo. Pochi exploit difficili da confermare nel tempo, ma risultati importanti ottenuti in maniera graduale, accostati al miglioramento dei fondamentali di gioco. Insomma, un esempio da seguire per chi vuole fare di questo sport una professione. E ‘Gipo’ al tempo si sbilanciò: “Non bisogna avere fretta, io sono convinto che il suo anno sarà il 2020“. Sembra però che ogni anno sia quello di Sonego: dopo gli ottimi risultati del 2019, si è migliorato nel 2020 e chissà dove arriverà nel 2021. Certamente neanche la pandemia ha potuto fermare l’ascesa (silenziosa) di Lorenzo.

Quando uscì quell’intervista, Sonego era già entrato nei primi 100 giocatori del mondo. Il traguardo coincise con la vittoria del Challenger di Genova, probabilmente uno dei successi che il torinese ricorda con più piacere. Vinse contro Dustin Brown in finale 6-1 6-2 di fronte alle tribune gremite che facevano il tifo per lui sin dall’inizio del torneo. Fu un successo significativo non solo per lui, ma anche per il torneo sé e per la città di Genova, colpita un mese prima dal disastro del ponte Morandi, ma pronta a rialzarsi anche con quel piccolo momento di distrazione (e gioia) legato al successo del ragazzo italiano sui campi di Valletta Cambiaso.

Come già detto, più che il 2020 (come pronosticava il suo coach) è il 2019 l’anno di Sonego, che a Montecarlo arrivò fino ai quarti di finale, mai così avanti in un Masters 1000. Curiosamente il suo primo titolo ATP lo vince sull’erba di Antalya, non certo la sua superficie preferita, ma arriva nei mesi in cui esplode definitivamente il talento di Matteo Berrettini. I due sono molto amici, anagraficamente li sperano solamente cinque mesi e il loro percorso ha molti punti in comune, soprattutto l’affermazione più “tardiva” dei due nel circuito rispetto ai Sinner e ai Musetti.

Queste somiglianze portarono il direttore Scanagatta a definirli “gemelli e amici” in un pezzo risalente allo US Open 2019, che vi invitiamo a rileggere per scoprire di più sulla loro amicizia. Un rapporto nato nei tornei amatoriali prima, poi rinforzato dai tornei giocati assieme nel circuito maggiore, quando ancora i risultati faticavano ad arrivare, ma la fiducia non mancava. In quello US Open Matteo arrivò in semifinale, Sonego perse al secondo turno un match che poteva gestire meglio contro Andujar. Se i terreni che i due hanno battuto sono pressoché gli stessi, perché non sperare in un qualcosa di simile, Lorenzo?

Diciamo che nell’ultimo Slam si è avvicinato abbastanza a un traguardo simile. Sul mattone tritato parigino (insolitamente in autunno), Lorenzo ha giocato per la prima volta negli ottavi di finale di uno Slam. Dopo le vittorie nei primi due turni contro Gomez e Bublik, il tabellone gli ha proposto l’americano Taylor Fritz, un brutto cliente, ma battibile su terra. Questo è lo spirito con cui è entrato in campo il torinese, con la consapevolezza di poter vincere la partita. E non solo ci è riuscito, ma l’ha fatto in tre set, vincendo anche il tie-break più lungo della storia del Roland Garros (19 punti a 17, annullando ben nove set point). Una dimostrazione di forza straordinaria, che ci ha mostrato come il potenziale più grande Lorenzo non lo ha nel dritto o nel rovescio, ma nella mentalità.

Questi risultati che abbiamo sinora ripercorso hanno conferma totale nell’analisi della crescita di Sonego in classifica mondiale:

2014: n. 812
2015: n. 370
2016: n. 300
2017: n. 212
2018: n. 107
2019: n. 52

È sicuro di ottenere il suo nuovo best ranking da lunedì grazie al risultato di Vienna (oggi, non prima delle ore 15, giocherà la semifinale contro Evans). Di sicuro sarà numero 35 ATP, ma in caso di raggiungimento della finale potrebbe salire al numero 32 (proprio dietro Evans, suo avversario oggi in semifinale, alle 15.30 circa) e la vittoria del titolo gli permetterebbe di sfondare per la prima volta tra i primi 30 del mondo, agguantando la 27esima piazza. Ma sicuramente Lorenzo non starà pensando a queste prospettive. E fa bene. Perché, come ci sta dimostrando, è meglio crescere un passo alla volta.
 
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CAT_IMG Posted on 1/11/2020, 14:03     +1   -1
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La più classica delle prove del nove, Lorenzo Sonego, l’ha superata. Dopo aver inflitto al numero uno del mondo Novak Djokovic la peggior sconfitta della sua carriera in termini di game vinti (appena tre), si è confermato in semifinale contro un ottimo giocatore come Dan Evans e ha raggiunto la finale dell’ATP 500 di Vienna, dove affronterà Andrey Rublev – il giocatore più caldo del momento.

Per Sonego si tratta della prima finale in un torneo di questa categoria nonché della prima finale su una superficie indoor. Di seguito l’audio della sua conferenza stampa dopo la vittoria in semifinale, con le domande del direttore Ubaldo Scanagatta e di Vanni Gibertini.

“Stanotte avevo dormito bene. Ovviamente era un match importante, ma i festeggiamenti si tengono per la fine del torneo, perché qui si sta giocando il torneo e ogni giorno c’è un’altra partita”.

“Contro Rublev dovrò tenere il mio solito atteggiamento e partire da lì. Lui è un giocatore difficile, che gioca su pochi scambi, tira forte, serve molto bene. Dovrò comandare il gioco, imponendo quello che sto facendo”.

“Il nostro primo match, sulla terra [a Cortina nel 2016] è stato completamente diverso, eravamo molto più giovani, con molta meno esperienza, e qui è tutta un’altra storia, non vedo l’ora di giocare”.

“[Rublev] è migliorato molto al servizio, è un’arma molto importante che ha, anche perché se non si risponde bene lui poi fa molto male con il colpo successivo, per cui non è sufficiente buttare di là la palla, bisogna rispondere anche bene. Per cui le sue armi sono il servizio e il primo colpo dopo il servizio”.
 
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CAT_IMG Posted on 1/11/2020, 20:46     +1   -1
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Alla fine di una settimana memorabile, Lorenzo Sonego è naturalmente molto soddisfatto nonostante la sconfitta in finale. Il match con Andrey Rublev è stato molto equilibrato, ma alla fine la maggiore spinta da fondo del russo, insieme con la maggiore abitudine a giocare match di questo tipo hanno fatto la differenza.

“Mi prendeva sempre il tempo, veniva avanti, tanti schiaffi al volo dopo il servizio, era davvero difficile prendere in mano il gioco, è stato molto bravo – ha raccontato il torinese dopo il match – Lui è più abituato a giocare partite di questo genere, a questo ritmo. A me manca anche un po’ l’abitudine a incontrare certi giocatori. Lui oggi ha servito e risposto meglio di me, per cui partivo svantaggiato negli scambi, dove non mi ha dato tanto spazio per esprimere il mio gioco”.

“La cosa importante oggi era prendere in mano il gioco, comandando lo scambio il più possibile, muoverlo, perché in quel modo non riesce ad esprimere tutta la potenza che scarica quando è fermo, ed evitare la diagonale di rovescio cercando di giocare di più dalla parte del diritto per aprire il campo sul rovescio. Ma soprattutto era importante giocare il mio gioco in maniera istintiva, senza farmi troppi pensieri tattici, perché per me è importante giocare in maniera istintiva servendo e comandando”.

Con i 300 punti di questa settimana Lorenzo Sonego migliora il suo best ranking arrampicandosi fino al n.32, cosa che potrebbe significare essere testa di serie al prossimo Australian Open. “Negli Slam essere nei primi 32 è molto importante, perché vuol dire che per i primi turni incontri avversari con un ranking superiore al tuo. È un obiettivo molto importante, che non mi ero posto, però è arrivato, anche se mancano ancora Parigi e Sofia, per cui bisogna vedere cosa succede in quei due tornei”.

Ora però non c’è troppo tempo per sedersi sugli allori, perchè al Rolex Paris Open di Bercy, ultimo 1000 della stagione, c’è il primo turno con Alexander Bublik che aspetta: “A Parigi so che gioco con Bublik, giocatore molto talentuoso che può fare grandissime partite. Io devo solo continuare su questa strada, non mi interessa il risultato, voglio solo fare più esperienza e giocare partite come queste”.
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2020, 15:27     +1   -1
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Lorenzo Sonego ha vissuto una delle settimane più emozionanti della sua carriera a Vienna. Il tennista classe 1995 ha sconfitto Novak Djokovic con un netto 6-2, 6-1, è diventato il sesto italiano di sempre a battere il numero uno del mondo ed ha raggiunto la sua prima finale in un torneo ATP 500. Una finale in cui ha dovuto affrontare un impeccabile Andrey Rublev, che ha vinto il suo quinto trofeo stagionale e staccato il pass per le ATP Finals di Londra. Il risultato di questa incredibile settimana è visibile sia nel gioco di Lorenzo che nella nuova classifica.

Sonego ha infatti guadagnato la trentaduesima posizione della classifica mondiale e non ha nessuna intenzione di fermarsi. "Non mi sono fatto distrarre dai nomi dei miei avversari, né da quello che succedeva fuori dal campo. Avessi giocato contro chiunque altro, l’avrei fatto con la stessa determinazione" , ha spiegato Sonego in un'intervista al Corriere dello Sport. "Di certo, non mi sarei mai aspettato di arrivare in finale da lucky loser. Avevo sensazioni buone e mi sentivo migliorato, ma è sempre difficile vincere partite con giocatori così forti sul veloce: è andata bene. I miei modelli? Sono sempre stati Federer e Tsonga. Se potessi rubare qualcosa a un avversario però, sceglierei la risposta di Djokovic" .

Sonego ha poi rivelato la reazione di Djokovic alla sconiftta più pesante mai subita in carriera ed uno dei suoi più grandi sogni. "Si è complimentato con me, ma non abbiamo parlato molto. Mi hanno fatto piacere anche i complimenti di Ivanisevic. Sogno di vincere gli Internazionali di Roma o uno Slam" .

La crescita del tennis maschile italiano è evidente. Sono otto gli azzurri presenti in top 100, tre quelli in top 40. "Ci aiutiamo molto tra di noi e ci sono tanti confronti reciproci. Vedere giocare gli altri e scambiare qualche battuta con loro mi aiuta tantissimo a crescere e penso sia lo stesso anche per loro" .
 
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CAT_IMG Posted on 15/12/2020, 14:17     +1   -1
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Tra chi è riuscito a vincere un match nel 2020 contro uno dei Big Three è Lorenzo Sonego, attualmente terzo italiano nel ranking che nel torneo ATP 250 di Sofia ha battuto il numero 1 del mondo, guadagnandosi così il premio per l’impresa dell’anno. “Contro Djokovic di sicuro non mi aspettavo un risultato così” ha detto alla Gazzetta. “Ma vedevo che ogni cosa che provavo mi riusciva… Ero così emozionato a fine partita che non so nemmeno cosa mi hanno chiesto nell’intervista. Ma adesso studierò meglio l’inglese, non si sa mai in caso di prossime vittorie!”.

Il tennista torinese però ha ambizioni ben più elevate: “Appena ho saputo che le Finals arrivavano nella mia città ho iniziato a lavorare per questo sogno. E spero di poterlo realizzare“. E siamo sicuri che queste parole di Sonego non sono di circostanza: quale posto migliore per allenarsi a vincere se non nella Rafa Nadal Academy? Nei giorni scorsi Sonego si è infatti unito al canadese Felix Auger-Aliassime per un allenamento nei campi dell’accademia del maiorchino.
 
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CAT_IMG Posted on 23/12/2020, 14:33     +1   -1
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Si è conclusa per lui la miglior stagione della carriera – ha raggiunto la posizione n. 32 del ranking – ma ovviamente Lorenzo Sonego non si accontenta e in vista del 2021 sa già cosa lo aspetta. “Adesso gli avversari mi conoscono, mi studiano e quindi sarà un po’ più difficile. Io la affronto comunque in maniera molto serena, è tutta esperienza che devo fare. Sono appena arrivato, devo solo continuare a giocare questi tornei, mantenere questa serenità e divertirmi in campo”. Così ha parlato Lorenzo in una recente intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Dopo un inizio di 2020 non esaltante (cinque sconfitte consecutive), ik torinese è riuscito a raddrizzare il suo percorso dopo la ripresa con gli ottavi al Roland Garros e la finale raggiunta nell’ATP 500 di Vienna, dove si è arreso ad Andrey Rublev.

Nel torneo austriaco si è conquistato lo scalpo illustre del n. 1 Djokovic, ma non è stata la sola partita memorabile della sua stagione. Gli è rimasto nel cuore anche il primo turno del Roland Garros, “quella bella partita vinta al quinto set (contro l’ecuadoriano Gomez, ndr). E la finale di Vienna, anche se l’ho persa ma me la sono goduta appieno. E poi il momento davvero bello è stato poter tornare a giocare in America dopo tutti i mesi di lockdown”.

Attualmente Sonego è fuori per una sola posizione dalle teste di serie dell’Australian Open. Le cose potrebbero andare in suo favore nel caso di un ritiro illustre (Federer sembra il principale indiziato); al momento però, il torinese pensa soltanto ad allenarsi e ha già scelto il suo partner per la prima metà del periodo di quarantena. “La prima settimana, quando ci potremo allenare solo con un tennista, lo farò con il serbo Dusan Lajovic. Nella seconda si aggiungeranno Salvatore Caruso e lo spagnolo Alejandro Davidovich-Fokina”. Trovate qui tutti gli altri accoppiamenti australiani, a partire da Sinner-Nadal.

OSPITE DA NADAL – Quanto a Rafa Nadal, il comportamento esemplare durante le partite è da anni il trademark del tennista spagnolo – ma questa qualità si estende anche agli allenamenti. Lorenzo Sonego ne ha avuto un assaggio proprio di recente, poiché è stato ospite per una settimana a Manacor nell’accademia del 20 volte campione Slam. Sonego ha parlato a fondo di questa sua esperienza e di come è nata l’idea di andare ad allenarsi lì. “Girando per tornei abbiamo fatto amicizia con l’allenatore di Casper Ruud. Il mio coach Gipo Arbino ha chiesto informazioni sull’accademia perché volevamo fare una settimana diversa rispetto al classico allenamento a Torino. Essendo amici ci hanno ospitato subito, dandoci piena libertà di allenarci quando volevamo. Ed è stata, devo dire, una settimana buonissima”.

I compagni di allenamento sono stati di tutto rispetto. Con Lorenzo c’erano infatti il canadese Felix Auger-Aliassime (n. 21) e il finlandese Emil Ruusuvuori (n. 86). Ovviamente la ciliegina sulla torta è stata la possibilità di allenarsi con Nadal, una prima volta per Sonego – che non l’ha mai affrontato in match ufficiali. “Ha un ritmo impressionante. Bisogna alzare l’attenzione. Ti abitua a giocare a un ritmo molto più alto. Per questo serve molto allenarsi con lui“ ha spiegato Lorenzo, il quale tuttavia non ha cambiato la sua ruotine rispetto a quando si trova a Torino. “Facevo le stesse cose che avrei fatto se fossi rimasto ad allenarmi in Italia. Alla mattina tennis e atletica, al pomeriggio uguale: due sessioni al giorno”.

Tornando sull’argomento Nadal, Sonego ritiene che in certi casi sia più fruttuoso imparare dai fatti che dalle parole. E la sua esperienza con Rafa è stata guidata proprio da questo principio. “Più che chiedere consigli, basta guardarlo un po’. Basta vedere il suo atteggiamento, capire cosa allena e su che cosa lavora, per imparare qualcosa. Guardare quello che fa in campo è più importante che parlargli”.

PAROLA AL COACH – Ha parlato di questa esperienza, con toni altrettanto entusiasti, anche il coach di Sonego: Gipo Arbino. Intervistato dal quotidiano Tuttosport, Arbino ha voluto sottolineare la professionalità del luogo e il trattamento ricevuto. “Siamo stati ospiti a tutto tondo e abbiamo ricevuto anche i complimenti di Toni Nadal, che si è espresso dopo la seduta di allenamento di Lorenzo contro Auger-Aliassime. Siamo stati invitati a tornare in qualsiasi momento della stagione e queste sono testimonianze che rimangono”.

La crescita in classifica, gli allenamenti con Nadal, l’iscrizione al registro dei tennisti che anche i top conoscono e tengono d’occhio: tutto questo significa aver alzato sensibilmente l’asticella. “Massima attenzione ai punti da migliorare ma grande concentrazione sulla cura anche degli aspetti forti del gioco di Lorenzo” ha spiegato Arbino. “In particolare il servizio. Il grosso è stato fatto ma fisicamente occorre mettere ancora a punto alcune cose. Partiremo per l’Australia il 15 gennaio per fare la quarantena e Lorenzo non giocherà ad Antalya il primo ATP 250 della stagione“. Non sarà però l’assenza di Sonego a pesare sull’intensità del colore azzurro in quel di Antalya, poiché in Turchia di giocatori italiani ce ne saranno ben sei.

Ad ogni modo, mantenere questa invidiabile collocazione in classifica non è né sarà un’ossessione per Lorenzo. L’obiettivo è continuare a ben figurare nei tornei importante. “Mi piacerebbe arrivare almeno alla seconda settimana di un altro Slam. Penso che possa capitare in qualsiasi torneo, mi riesco ad adattare bene su tutte le superfici. Dipende anche dalla fortuna, dalla sfortuna, da come stai in quel momento. A Parigi magari mi sento più sicuro perché ho già fatto un bel risultato”. Chissà che il bis non possa arrivare già a Melbourne, dove Sonego ha ottenuto la prima delle sue 16 vittorie a livello Slam, nel 2018. Sognare, nonostante questi tempi difficili, è ancora gratis.
 
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CAT_IMG Posted on 14/1/2021, 14:37     +1   -1
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Con una preparazione invernale del tutto inedita (per durata) e a poche ore dalla prima conferenza stampa sulle ATP Finals torinesi che tanto sogna, Lorenzo Sonego è in partenza per l’Australia con molte certezze e con un bagaglio tecnico decisamente migliorato.

Forte di un finale di stagione strabiliante (primi ottavi in un major e la finale di Vienna condita dal successo sul numero 1 Djokovic), il tennista torinese ha sfruttato al meglio le settimane di preparazione in vista della nuova stagione: “Solitamente ne abbiamo tre a disposizione, questa volta, con lo slittamento degli Australian Open, otto abbondanti. Sono contento del lavoro che abbiamo svolto”, ci confida Lorenzo a margine dell’ultimo allenamento prima della partenza.

Ed è altrettanto contento il suo storico coach Gipo Arbino: “Abbiamo lavorato per perfezionare i suoi punti forti e per migliorare qualche situazione. Lorenzo ha potenziato ancora di più il suo servizio, sia migliorando la percentuale di prime palle, sia alzando la velocità in modo particolare della seconda, che adesso viaggia intorno ai 150-160 km/h. Sono poi molto soddisfatto anche del suo rovescio: è migliorato non solo sullo scambio, ma anche in risposta”.



Merito, secondo Gipo, anche di un lavoro mirato sul piano atletico e tecnico (con Fabio Nervi e con il video analyst Danilo Pizzorno) e di una qualità sempre alta degli allenamenti svolti. Sui campi del Circolo della Stampa Sporting Lorenzo ha infatti incrociato la racchetta nel corso degli ultimi due mesi con l’amico e spesso compagno di doppio Andrea Vavassori, Federico Gaio (ora anche lui di stanza a Torino agli ordini del direttore tecnico del circolo Fabio Colangelo) e Roberto Marcora (oggi 180 ATP). Sono passati dallo Sporting anche l’emergente Giulio Zeppieri, seguito da Piero Melaranci e da Umberto Rianna, e il classe ’98 Enrico Della Valle (444 ATP). Senza dimenticare la settimana trascorsa a Manacor, dove l’azzurro si è confrontato con il promettente finlandese Ruusuvuori, il talentuoso Felix Auger Aliassime e ovviamente il padrone di casa, Mr. 20 Slam Rafa Nadal.

Tra i vari sparring partner (come Marco Corino e Gianluca Bellezza) si è fatto notare Edoardo Zanada, uno dei cinque talenti piemontesi, premiati con la borsa di studio Torino Tennis Talents, che cercano di seguire la strada tracciata proprio da Lorenzo. Il progetto, realizzato da I Tennis Foundation, ha l’obiettivo infatti di sostenere e aiutare concretamente quei giovani talenti che non hanno alle spalle grandissimi successi da junior ma hanno tennis e determinazione a sufficienza per tentare la scalata al grande tennis. Che poi è quanto avvenuto con Sonego: “Io credo tantissimo in questo progetto perché Lorenzo non era un predestinato – spiega ancora Gipo Arbino, parte integrante dell’iniziativa – Era un ragazzino che si è presentato qui allo Sporting a fare una prova per entrare a giocare nella SAT. Dalla sua c’era il vantaggio che giocando a calcio aveva un grande senso del rimbalzo e grandi capacità tecniche, quindi era evidentemente portato. Sono quindi convinto che la valorizzazione dei ragazzi in età giovanile dia più chance per tirare fuori dei giocatori”.

Il progetto, portato avanti dall’associazione di Simone Bongiovanni, consentirà ai cinque ragazzi (oltre a Zanada, anche Alessia Tagliente, Chiara Fornarsieri, Ludovico Madiai e Mario Alarcon) di poter disputare tornei fuori regione e anche fuori nazione: “È importantissimo avere un aiuto economico per poter girare e fare esperienze che ti servono veramente, perché anche se perdi al primo turno comunque ogni sconfitta ti insegna qualcosa – spiega Sonego, testimonial dell’iniziativa – Per me ogni partita è un insegnamento. Lo dico sempre a Gipo: io o vinco o imparo, perché da ogni sconfitta ho imparato le cose più importanti del tennis. Non conta l’età in cui arrivi o cosa succede durante il percorso. È fondamentale applicarsi e dare tutto quello che hai, sia dentro che fuori dal campo, perché poi il campo è importante, ma sono le piccole cose che fanno la differenza ogni volta che sali di gradino e giochi ad un livello superiore. Un consiglio che mi sento di dare oggi a questi ragazzi è che nonostante l’età bisogna crederci sempre, continuare a lavorare e inseguire il proprio sogno, ma con assoluta serenità e passione”.



Impossibile non fare un accenno con Lorenzo al torneo dei Maestri, nella sua città dal prossimo 14 novembre: “Le ATP Finals sono con gli Slam il torneo più importante del mondo. Appena ho saputo la notizia che Torino avrebbe ospitato cinque edizioni, ho pensato che un giorno mi piacerebbe riuscire a qualificarmi. È un sogno, che vorrei raggiungere, perché giocare in casa sarebbe un’emozione fantastica. Ho visto da spettatore una volta quelle di Londra e sono sicuro che Torino saprà fare altrettanto bene”.

Per raggiungerlo o quantomeno mettersi nelle condizioni di rendere la rincorsa meno proibitiva, servirebbe partire subito forte in questo inizio di 2021, anche se Lorenzo ha dimostrato di giocare bene su tutte le superfici e quindi di poter far punti nel corso dell’intera stagione. Guarda caso lo Slam australiano è proprio il torneo in cui Lorenzo nel 2018 ha fatto il suo primo grande exploit, qualificandosi nel main draw da numero 219 (sconfiggendo tra gli altri Tomic) e superando il primo turno con il successo in quattro set su Robin Haase, all’epoca 43 ATP. Nell’edizione 2020 Lorenzo era stato invece stoppato all’esordio da Nick Kyrgios in tre set, ma con due di questi finiti al tie-break.

Nelle due settimane di quarantena, Sonego si allenerà con Dusan Lajovic (oggi 26esimo giocatore del pianeta ma già top 20), proprio il primo dei quattro tennisti che ha sconfitto durante la splendida settimana viennese dello scorso ottobre.

Insomma, tanti buoni auspici per un ragazzo che, tra vittorie sull’erba (Antalya 2019) e scalpi prestigiosi, ha tutte le intenzioni di continuare a stupire.
 
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CAT_IMG Posted on 31/1/2021, 14:37     +1   -1
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Le due settimane di “purgatorio” che tutti gli stranieri arrivati in Australia hanno dovuto affrontare prima dell’inizio dei tornei sono ormai terminate, e i “sopravvissuti” all’isolamento possono raccontare le loro impressioni.

Ubitennis ha avuto occasione di scambiare due chiacchiere con Gipo Arbino, allenatore storico di Lorenzo Sonego, proprio pochi minuti dopo la prima cena al ristorante dopo 15 giorni di servizio in camera. Gipo, Lorenzo e un nutrito gruppo della comitiva italiana si sono ritrovati alla Trattoria Emilia di Melbourne, un ristorante italiano che offre specialità emiliane, per rompere in grande stile la dieta di “take away” delle ultime settimane.

Questi alcuni dei temi toccati:
“Nonostante le restrizioni, i tempi di allenamento sono stati discreti, ci siamo sempre allenati con Lajovic, che è stato molto positivo per Lorenzo, dal momento che ha il tipo di tennis che soffre di più. Personalmente ho avuto la possibilità di confrontarmi anche con [Jose] Perlas, il coach di Lajovic, cosa che mi ha arricchito molto professionalmente. Mi è dispiaciuto che noi ci siamo allenati molto spesso al coperto, quindi non abbiamo potuto sperimentare troppo le condizioni di gioco”.

“Ho incontato Cuevas oggi, ha sofferto molto il dover rimanere in camera per due settimane senza potersi allenare. Lui è uno spirito libero. Poi c’è anche la preoccupazione di dover giocare un torneo subito dopo essere usciti”.

Sonego esordirà questa notte (non prima delle 3 italiane) contro l’australiano Jason Kubler. “Ho chiesto a Lorenzo di giocare questo torneo [il Murray River Open] con la stessa determinazione con cui si affronta l’Australian Open. È importante per ritrovare la forma agonistica dopo parecchio tempo che non si giocano partite”. Ricordiamo che Sonego potrà onorare una testa di serie all’Australian Open, in particolar modo la numero 31.

Uno sguardo all’esperienza fatta in pre-season, in quel di Maiorca. “Giocare con Nadal, la continuità e l’atteggiamento che ha Nadal durante l’allenamento insegna tanto. Siamo stati all’accademia di Nadal durante la off-season, ci hanno trattato benissimo, abbiamo lavorato molto bene, anche se ci siamo allenati solamente una volta con lui. L’accademia di Nadal è un luogo splendido, c’è una grande serietà e professionalità da parte di chiunque”.

“Abbiamo preferito giocare un torneo per mettere partite in cascina invece di fare la riserva alla ATP Cup, anche se Lorenzo vive in maniera straordinaria l’esperienza a squadre” ha spiegato Gipo. “In ogni modo la differenza tra i due tornei che si disputano questa questa settimana è notevole, il livello dei due tabelloni è molto diverso“. Nel torneo di Sonego la prima testa di serie è Wawrinka, seguita da Dimitrov e Auger-Aliassime; il Great Ocean Road, l’altro ATP 250 della settimana, vanta invece Goffin, Khachanov, Hurkacz e Sinner come primi quattro favoriti.

 
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CAT_IMG Posted on 9/4/2021, 15:15     +1   -1
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Dopo gli exploit di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, si tende spesso a mettere da parte un giocatore solido e continuo come Lorenzo Sonego. Il tennista italiano cresce settimana dopo settimana e all’età di 25 anni è ormai una presenza costante all’interno della top 50( attualmente occupa la 34esima posizione del ranking ATP, ndr) .

Quest’anno, Sonego ha perso una clamorosa partita a secondo turno degli Australian Open contro Feliciano Lopez. Il piemontese era avanti di due set, ma non è riuscito a sfruttare il vantaggio e ha ceduto 6-4 al quinto e decisivo parziale. Una sonfitta che Sonego non ha ancora digerito. “Vedo un incubo, ovvero la partita con Feliciano Lopez agli Australian Open. Un ko che ancora adesso non mi è andato giù. Per carità, tutti dicono che spesso servono più le sconfitte che le vittorie, per imparare. Però quella non la sopporto. Se giochi male, vincere è più difficile, ovvio. Ma anche in quelle situazioni devi riuscire a trovare delle scorciatoie che ti portino al successo superando le avversità" , ha raccontato Sonego in un'intervista rilasciata a Tutto Sport. "Anche io ho un mental coach, ma diciamo che sono predisposto bene, riesco mantenere un buon equilibrio. Da inizio anno mi sento bene, prima di cominciare la stagione ho lavorato duro, sul rovescio e sulla risposta, cercando di mantenere il servizio, il mio colpo migliore, ai massimi livelli. Sono sereno e ora che arriva il momento della terra rossa sono certo che farò ancora meglio. Tennis al tempo del covid? Noi siamo fortunati, il periodo senza giocare è stato minimo. Adesso si va avanti: più che l’assenza del pubblico, che pure mi esalta quando c’è, è faticoso il contorno. Ogni paese ha regole diverse, devi subito adeguarti. E poi non puoi uscire, devi sempre stare in camera, anche a mangiare. Per far passare il tempo stai sui social o guardi Netflix" .

Sonego è attualmente impegnato a Cagliari, dove si sta disputando il nuovo evento ATP 250 italiano.
 
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CAT_IMG Posted on 10/4/2021, 14:08     +1   -1
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Lorenzo Sonego è rimasto l’unico superstite al Sardegna Open, in corso di svolgimento a Cagliari. Il tennista piemontese ha rimontato il tedesco Hanfmann nei quarti di finale, dimostrando ancora una volta tutto il suo carattere nei momenti più difficili.

Il torinese ha dovuto rimontare un break di ritardo nel secondo set dopo aver già perso il primo, oltre ad essersi ritrovato sotto 0-3 nel tiebreak. In conferenza stampa, Lorenzo ha analizzato con grande lucidità le chiavi del match. “È scontato che si parli molto di più di Musetti e Sinner, sono due ragazzi giovani. Quando un tennista arriva all’improvviso, ed è molto giovane, l’attenzione va su di lui. È naturale. Il mio obiettivo non è diventare famoso a livello mediatico, non mi interessa che si parli di me. Faccio questo sport perché mi piace stare in campo, provare certe emozioni. Soprattutto le emozioni che vivo grazie al pubblico. Fuori dal campo sono molto riservato, quindi mi piace stare tranquillo e non avere molta attenzione su di me“ – ha spiegato Sonego. “Mi piace essere me stesso. Quel modo di stare in campo, certi atteggiamenti – lottare, soffrire, anche divertirmi – sono cose che mi vengono abbastanza naturali fin da piccolo. È quando non sono me stesso che non sto bene. Uno che ammiravo tanto quando ero piccolo era Ronaldinho, perché giocava sempre con il sorriso“ – ha aggiunto.

In semifinale se la vedrà con l’americano Taylor Fritz: “Vincere in uno Slam è sempre bello, ha tanta importanza. Abbiamo fatto sempre delle grandi battaglie, giocando sempre bene entrambi. Sarà un match durissimo. Anche se siamo sulla terra, in queste condizioni lui si adatta molto bene – l’ho visto giocare oggi“.
 
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CAT_IMG Posted on 11/4/2021, 20:26     +1   -1
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[3] Sonego b. Djere 2-6 7-6(4) 6-4

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L’ennesima rimonta corona la splendida settimana di Lorenzo Sonego, che dopo essersi trovato in svantaggio di un set e di un mini-break trionfa su Laszlo Djere nella finale di Cagliari e conquista il secondo titolo in carriera. Il tennista di Torino, con questa vittoria, entrerà in top 30 da lunedì. Precisamente occuperà la posizione 28, aumentando la pattuglia italiana in top 30 a ben quattro tennisti. Una settimana di soddisfazione doppie per Sonego, in tutti i sensi, perché assieme ad Andrea Vavassori ha anche vinto il torneo di doppio.

Era la terza sfida in carriera tra i due. L’unico precedente sul rosso (Marrakech 2019) sorrideva al tennista italiano, meno bene era andata l’ultima volta a Doha nel 2020, con vittoria di Djere in tre set. Battere Djere in Italia non sembra un’impresa semplice, come dicono i numeri: il tennista serbo aveva vinto prima di oggi dieci partite su undici in territorio italiano, incluso il titolo dell’anno scorso a Pula conquistato contro Cecchinato.

IL MATCH
Parte in salita anche questo match per Sonego, che complici vari errori di dritto cede subito la battuta alla terza palla break del primo game. Il tennista italiano si rifà sotto nel game successivo, conquistando due palle break, ma il serbo gioca con attenzione e si porta a palla game. Djere rimette tutto in discussione con due doppi falli consecutivi, opportunità non sfruttata dal tennista italiano che soprattutto sulla quarta palla break ha molto da recriminare su un dritto inside-out che lo espone troppo al passante di rovescio di Djere. Il prosieguo del set non sorride al torinese, che trova solo due punti in risposta nei tre game di battuta del tennista serbo. Djere si concede anche il lusso di breakkare ancora una volta il suo avversario e chiude per 6-2 un primo set in cui è stato abbondantemente il miglior tennista in campo.

Non comincia meglio il secondo set. Sonego si trova subito a dover annullare una palla break e ci riesce con un dritto splendido. Il nuovo rischio suona la sveglia per Sonego, che comincia a sfruttare qualche incertezza di Djere e trova la prima occasione per passare in vantaggio nel game successivo. Il tennista serbo la annulla, ma l’appuntamento con il break è solo rimandato; nel terzo game Djere sbaglia la misura del dritto e Sonego passa avanti per la prima volta nella partita. Il periodo negativo del campione di Pula 2020 dura poco e già nel settimo game torna il muro da fondo del primo set. Le prime due palle break vengono annullate con caparbietà da Sonego, ma sulla terza un dritto di molto lungo rimette in equilibrio la situazione.

Il tennista italiano ora è anche meno brillante e rischia grosso nell’undicesimo game, in cui deve rimontare un 15-40. Una palla corta di pregio e un ace salvano la situazione. Il dritto continua a dare problemi e Sonego deve fronteggiare ancora una palla break, annullata questa volta con una bella volée. Djere risponde con un game perfetto al servizio e serve il tie-break per spezzare l’equilibrio. Sonego parte male, complice un errore di dritto, ma Djere restituisce il favore con un rovescio lungolinea che termine oltre la riga. Un altro raro errore di lunghezza del serbo spedisce Sonego a servire per il secondo set e il torinese chiude la pratica con una comoda volée, dopo un bel dritto lungolinea ad aprirsi il campo.

Il terzo set inizia senza particolari scossoni al servizio di entrambi, ma come nel secondo set è Sonego il primo a spezzare l’equilibrio. Il tennista torinese sfrutta un momento pessimo del rovescio di Djere, di cui per ora sta reggendo molto bene la diagonale, e va avanti 3-2 nel set decisivo. Il tennista serbo non ci sta e trova una palla break costringendo Sonego all’errore con una grande risposta di dritto. Con l’aiuto di una prima di servizio tornata dominante il torinese ricaccia indietro il tentativo di Djere e conferma il break.

La partenza di Sonego nel game decisivo non è senza incertezze, ma un nastro fortunato su un passante di dritto di Djere grazia il tennista italiano e gli regala il match point. Il punto successivo è senza problemi, un’ottima prima di Sonego costringe Djere all’errore e Lorenzo si laurea campione dell’ATP 250 di Cagliari, il primo tennista italiano a vincere in Italia da quando ci riuscì Filippo Volandri a Palermo nel 2006.

Come spesso accade ai grandi giocatori, e Sonego ormai può dire di appartenere a questa categoria, ci sarà poco tempo per riposare. Già tra due giorni dovrebbe scendere in campo contro Marton Fucsovics al primo turno di Montecarlo. Comunque vada ci sarà da festeggiare, per il secondo successo ATP – ora gli manca solo il cemento per eguagliare Seppi, unico italiano a vincere su tutte e tre le superfici – e anche per la classifica, perché l’exploit di questa settimana compensa ampiamente i punti in uscita a Montecarlo, dove Sonego difende (a metà) i quarti di finale raggiunti nel 2019.

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“Passiamo all’italiano, che forse è meglio!” dice un Lorenzo Sonego comprensibilmente raggiante, dopo aver smaltito l’annosa pratica della parte in inglese della seconda conferenza stampa da campione ATP, in virtù della rimonta vincente in finale su Laslo Djere sulla terra di Cagliari. Non capitava da 15 anni che un italiano sollevasse un trofeo in Italia, quindi possiamo perdonare a Lorenzo l’inglese ancora un po’ zoppicante; da numero 28 del mondo come sarà tra poche ore, peraltro, le conferenze di respiro internazionale rischiano di essere sempre di più. Il torinese dovrà farci il callo, soprattutto se il suo obiettivo – dichiarato apertamente nell’intervista sul campo – è qualificarsi per le ATP Finals di Torino, che quest’anno si giocheranno a casa sua.

“Devo continuare a migliorare. Nonostante le vittorie, ci sono cose da migliorare per rimanere a questo livello. Ho avuto difficoltà in queste partite e sarà importante cercare di colmare queste lacune che abbiamo trovato, che (una volta risolte, ndr) mi faranno poi salire di livello. Di sicuro c’è tanta strada da fare per arrivare così in alto. Innanzitutto tanti punti di differenza, che significa dover vincere partite e tornei sempre più importanti“. Per farlo Lorenzo non ha già la ricetta, ma qualche indicazione di massima sì. “Devo migliorare fisicamente per avere più spinta dalle gambe. Migliorare il servizio per renderlo più continuo e la risposta per riuscire mettere più pressione. Chi non migliora”, conclude il torinese, “rimane fermo mentre gli altri continuano a migliorare“.

Non è però il caso di essere troppo severi, soprattutto subito dopo la vittoria di un titolo ATP e l’ingresso in top 30. Di pari passo con l’analisi degli aspetti da migliorare va l’identificazione dei progressi già compiuti. “Per me è stato importante migliorare il rovescio, perché i giocatori hanno iniziato a conoscere quella debolezza e finivo per andare in sofferenza. Si sono visti i miglioramenti, ma ci sono margini per riuscire a fare anche da quella parte quello che faccio col dritto“. In riferimento alla settimana cagliaritana, Lorenzo si dice soddisfatto soprattutto della sua resa in risposta. “Era uno dei punti deboli negli anni scorsi, sono contento di come ho risposto e soprattutto di come ho cambiato proprio la posizione in campo per essere più incisivo, oggi in finale. Ho cambiato un po’ strategia, mi sono avvicinato alla riga per essere più aggressivo. E ho cercato di più la potenza con il servizio, servendo più piatto, per comandare lo scambio e per non lasciargli il tempo di giocare“. Anche perché a inizio partita, parola di Lorenzo, era stato proprio Djere a non dargli tempo di costruire il suo tennis.

A fronte però degli indubbi progressi tecnici, l’arma principale di Lorenzo Sonego resta la straordinaria capacità di restare sempre in partita (domanda: quanti italiani hanno dimostrato di essere forti come lui in questo?) e di fare la scelta giusta. A volte sbagliando l’esecuzione, ma difficilmente l’intenzione. E quella capacità, propria di pochi giocatori, di giocare i punti importanti con la stessa tranquillità con cui si gioca il primo della partita. “Quando sei sotto, devi pensare di essere forte e avere le armi per reagire. Cerco di guardare le cose nel verso giusto e di farmi sentire dall’altro; per questo ho cominciato anche a esultare a voce alta, volevo farmi sentire e caricarmi. Ho bisogno di fare quello per tirare fuori il meglio. Se non avesse funzionato, gli avrei fatto i complimenti perché ha giocato una partita stupenda. E sarei stato contento lo stesso“.

La masterclass decoubertiana ‘Motivazioni e tenacia sul campo da tennis’, relatore Lorenzo Sonego, si conclude qui. Appuntamento a Montecarlo e al primo turno contro Marton Fucsovics. Forse Sonego non è Rublev, ormai lo spauracchio di Fucso, ma siamo sicuri che l’ungherese non sia troppo contento di affrontarlo.
 
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CAT_IMG Posted on 13/4/2021, 13:45     +1   -1
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A 48 ore dal trionfo di Lorenzo Sonego sulla terra di Cagliari, dove il tennista torinese ha vinto singolare e doppio, vi proponiamo un suo elogio scritto dal collega Paolo Rossi su ‘Repubblica’

L’eleganza del riccio: Lorenzo Sonego. La persona più riservata del mondo, il tennista dal cuore grande così. Torinese con Dna granata. Il «rematore», come una volta lo ha tecnicamente definito Gipo Arbino (il mentore, coach con la pipa), regala all’Italia della racchetta una statistica che mancava dal 1977: 4 azzurri nei primi 30 con la settimana da sogno in Sardegna, vincitore del singolare contro il serbo Djere (2-6, 7-6, 6-4) e del doppio (con l’amico Andrea Vavassori). Dopo Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli, ecco Berrettini, Fognini, Sinner e Sonego, n. 28. Chapeau. Come l’applauso, accompagnato dallo sguardo complice, che proprio Arbino gli ha riservato dopo la finale. Un gesto-sigillo, tipo “Va bin. Missione compiuta“. Per raccontare questo atleta che festeggerà i 26 anni a Roma, l’l1 maggio, non si può scinderlo dal suo coach. Perché questa è una storia Made in Torino. Cominciata grazie a un papà giocatore amatoriale (Giorgio Sonego), amico di un geometra malato dello sport della racchetta (Gipo Arbino). Quest’ultimo per vivere vendeva prodotti antiruggine, prima di mandare al diavolo un lavoro certo per una scommessa: essere coach di tennis. Così diventa leggenda il primo incontro con il bimbo Lorenzo, anni 10. Dopo un paio di palleggi Arbino disse a Sonego senior: «Perché mi hai detto che non aveva mai toccato la racchetta?». Non era una bugia, ma solo il talento di un ragazzino mingherlino che faticava a reggere il peso della racchetta, già luminoso.

«Tanta acqua è dovuta passare sotto i ponti» ricorda Arbino. Ad esempio, il rovescio: modificato in bimane per ragioni di efficacia. Come certe filosofie tattiche: «All’inizio era un attendista, aspettava l’errore. Un rematore. Quindi gli chiesi di essere più aggressivo, ma a volte commetteva l’errore opposto: tirava tutto sempre». Serviva pazienza. Ma tra torinesi ci si intende, soprattutto se c’è fiducia, comprensione e tempo a disposizione. «A me, onestamente, dei riflettori poco importa: l’importante è lavorare bene con il mio team, con chi mi vuole bene. Mi tengo il mio cono d’ombra». Questo ha detto ieri Sonego dopo il trionfo sardo. Altro che delirio di onnipotenza: i cinque minuti di popolarità non sono il suo target. Le ATP Finals, a fine anno proprio a Torino, sì. «Sarebbe bello, ma devo lavorare tanto». Si terrà questi ricordi («questa settimana resta con me per sempre») e passa già oltre: Montecarlo chiama, insieme agli altri 8 azzurri in tabellone, ma la stagione sul rosso promette bene per un tennista polivalente che può vantare un trionfo sull’erba, una finale sul veloce indoor e, adesso, un titolo sulla terra rossa. «Anche se parla poco, tra me e lui c’è un feeling eccezionale a livello di simpatia, stima e affetto». Arbino spiega: «Lorenzo si adatta alle situazioni, non patisce l’essere fuori casa per mesi: nella sua testa c’è una sola convinzione, quella di poter diventare fortissimo». Basta un pizzico di fantasia.

Paolo Rossi su ‘Repubblica’ del 12 aprile 2021
 
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